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L'accordo prevede tariffe al 15% tranne che per acciaio, alluminio e automotive. Esenzione per l'industria aerospaziale.
L'accordo prevede tariffe al 15% tranne che per acciaio, alluminio e automotive. Esenzione per l'industria aerospaziale.
I dazi si fermano al 15%. E' quanto prevede l'accordo raggiunto ieri tra Usa e Ue, dopo settimane altalenanti. E' abbastanza per allontanare, almeno per il momento, la paura di nuove ritorsioni.
Bruxelles aspetta che i decreti esecutivi degli Stati Uniti per l'introduzione del dazio del 15% entrino in vigore il primo agosto, poi ci sarà la sospensione delle controtariffe a partire dal 4. E' quanto fanno sapere fonti europee, all'indomani dell'intesa sui dazi tra Bruxelles e Washington.
e contromisure approvate dagli Stati membri, però, sono ancora pronte e, se necessario, saranno riattivate. Ma, spiegano le stesse fonti, "non è da questa ipotesi che si partirà per la nuova fase delle relazioni transatlantiche".
Il patto di Turnberry, annunciato da Ursula von der Leyen e Donald Trump, è stato firmato dal commissario Ue Maros Sefcovic e dagli statunitensi Howard Lutnick e Jamieson Greer, che intendono proteggere un interscambio da 1.400 miliardi di euro l'anno su vari settori, dalle auto agli alcolici passando per il burro Kerrygold in partenza per l'America, fino ai Boeing 747.
Questa intesa, che segue quelle firmate da Washington con Tokyo e Londra - rispetto a quest'ultima la tariffa è del 5% in più, arrivando al triplo rispetto alla media pre-Trump (4,8%) - porta a Trump anche una dote consistente di investimenti da incanalare negli States.
I punti salienti sono i seguenti:
Tasso di riferimento: il tema al cuore dell'intesa è l'aliquota doganale, che sarà del 15%. Nello schema è inclusa la clausola della "Nazione più favorita" (Mfn), che garantisce la parità e la non discriminazione nell'ambito dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto), che stabilisce un dazio reciproco del 4,8% nel commercio transatlantico, valido durante l'era pre-Trump.
Acciaio e alluminio: i dazi di Trump restano al 50% per il settore dei metalli industriali che, quindi, non vede nessuna concessione. E' la ripetizione del pugno duro usato nel 2018, quando Trump impose tariffe del 25 e 10%, che portarono a controtariffe europee per 2,8 miliardi di euro verso prodotti iconici come bourbon, Levi's e Harley-Davidson.
Auto: va meglio, invece, al settore dell'automotive, grazie al pressing tedesco. Per questo settore, le tariffe vengono allentate al 27,5%, con l'armonizzazione alla soglia del 15%. Questo provvedimento, anche se robusto, darà comunque ossigeno al comparto, tra i più strategici per l'export europeo.
Agroalimentare: i dazi interessano anche il settore agricolo, andando ad assorbire le tariffe preesistenti. In alcuni casi, come per i prodotti lattiero-caseari e l'olio extravergine d'oliva italiano, l'impatto sarà nullo, mentre per il vino si rischia un aumento delle tariffe rispetto alla soglia attuale del 2,5%, salvo un'esenzione ancora da confermare.
Farmaceutica: dazi al 15% anche per il comparto sanitario - farmaci, vaccini e dispositivi essenziali - e i semiconduttori, ma Trump ha già detto di aver intenzione di introdurre dazi progressivi sui due settori a partire da agosto e, per il settore farmaceutico, si potrebbe anche arrivare all'impressionante cifra del 200%.
Esenzioni: ad esultare per i dazi zero sono settori come aerei civili, robotica avanzata e macchinari industriali, tra i più sensibili e ad alta intensità tecnologica. In particolare, per l'industria aerospaziale, che da tempo è segnata dal contenzioso tra Airbus e Boeing, c'è un tacito accordo di non belligeranza. Anche i liquori e l'alcool potrebbero essere esentati.
Le contropartite europee: da parte sua, Bruxelles provvederà a riconoscere alcuni standard tecnici statunitensi nell'automotive, ed estenderà spazi di flessibilità anche a tech, IA e criptovalute. L'Europa, inoltre, si impegnerà a rafforzare il suo impegno nell'acquisto di armi americane, già sancito nell'intesa sull'aumento delle spese Nato al 5% del Pil, oltre a investire 600 miliardi di dollari oltreoceano e 750 miliardi in forniture energetiche americane, a cominciare dal gas naturale liquefatto (Gnl) nei prossimi tre anni.
Addio ai controdazi: nei prossimi giorni, i 27 Stati Membri dell'Ue voteranno per accantonare i due pacchetti di controdazi da 92 miliardi, che dovrebbero scattare il 7 agosto.