Donne di Puglia, progetto e storia. Importante serata culturale a Nardo’
Tanto pubblico, in platea e nei palchi, rimasto per oltre due ore ad ascoltare importanti studiose dei temi delle donne, con la conduzione e la sollecitazione di Sondra Dall’Oco, presidente del Centro studi Galatana, che ha promosso l’iniziativa.
(Prima Pagina News)
Domenica 29 Maggio 2022
Roma - 29 mag 2022 (Prima Pagina News)
Tanto pubblico, in platea e nei palchi, rimasto per oltre due ore ad ascoltare importanti studiose dei temi delle donne, con la conduzione e la sollecitazione di Sondra Dall’Oco, presidente del Centro studi Galatana, che ha promosso l’iniziativa.

Nella storica cornice del Teatro Comunale di Nardò, gioiello architettonico della Città, si è parlato del ruolo, dello spazio, della funzione e della presenza attiva delle donne nella società, nella prospettiva storica che non può nascondere ancora luci e ombre. Come la presenza ancora di residui di mentalità patriarcali, pregiudizi, discriminazioni.

Le pari opportunità, del resto sancite nella stessa Costituzione, sono ancora un obiettivo non completamente raggiunto. E tuttavia- ha sottolineato la professoressa Sondra Dall’Oco- il discorso sulle pari opportunità non esaurisce e non rappresenta appieno la tematica dei diritti e del ruolo delle donne e del loro essere nel mondo.

Questa impostazione- ha aggiunto la docente di Unisalento, nel rivolgersi alle varie relatrici con domande mirate- va coniugata con il tema del pensiero della differenza.

Su questo punto si è soffermata Ada Donno, presidente e fondatrice di Mediterraneo donna, e fautrice di progetti di scambio e di indagine con altre realtà del mondo come l’America Latina, dov’è stata premiata per il suo impegno.

La donna non si deve rivolgere all’uomo- in nome di un’altra tra idea dell’uguaglianza- dicendo: io voglio essere come te. Niente affatto, io sono me stessa.

Quindi il discorso sulla parità non deve oscurare le specificità dell’essere donna.

Sono temi, questi, che hanno bisogno di una forte impostazione teorica, di un pensiero politico che rimetta in chiaro come stanno veramente le cose, ha affermato nel suo intervento la professoressa Elena Laurenzi, di Unisalento. C’è bisogno- ha detto- di un lavoro storiografico che metta in maggior luce e in primo piano il ruolo delle donne e quello che esse fanno per cambiare la società.

Questa necessità - se non di un revisionismo- di una nuova rivisitazione storica è stata ripresa nel suo intervento da Mario Nanni, giornalista e scrittore. La storia- ha osservato- l’hanno scritta finora gli uomini, ma la storia è storia di uomini e di donne.

Lo scrittore Mario Nanni ha poi citato alcuni dati statistici sul progresso della presenza delle donne nelle istituzioni: dalle 21 donne su 556 componenti dell’Assemblea costituente del 1946 si è passati a 230 deputate su 630 in questa legislatura.

Molta emozione ha suscitato, in particolare, la dottoressa Maria Cristina Rizzo, attualmente Sostituto procuratore generale presso la Corte d’Appello di Lecce e già Procuratore presso il Tribunale dei minorenni.

Ripercorrendo le varie tappe della sua carriera in cui si è trovata a essere la prima e spesso l’unica donna a ricoprire certi incarichi, la dottoressa Rizzo ha aperto una finestra inquietante su certe situazioni familiari, veri e propri inferni domestici, con al centro i minori e le donne come vittime, ma anche talvolta come complici di nefandezze in danno di figli e minori.

Per fortuna- ecco il messaggio di speranza di Maria Cristina Rizzo- tante leggi sono state fatte per difendere la donna. Ma bisogna applicarle e spesso questo non avviene con la necessaria speditezza.

Mentre parlava di queste leggi, in platea era presente la senatrice Maria Rosaria Manieri, citata dalla magistrata, e firmataria o co -firmataria di alcune di quelle iniziative legislative.

È stata Maria Rosaria Manieri a tenere, da docente, il primo seminario in Italia su Donna e capitale, da cui poi fu tratto un libro edito da Marsilio, e dagli Oscar Mondadori e tradotto all’estero.

La dottoressa Rita Rucco, che dirige la collana Pluriverso femminile, per la Casa editrice Milella, ha parlato dei destini tragici di due poetesse: Sylvia Plath e Amelia Rosselli, sua traduttrice.

È stata fatta - anche su una precisa domanda di Sondra Dall’Oco- una riflessione sul suicidio come scelta delle due poetesse di rivolta contro il mondo, come autoaffermazione di una soggettività che si sentiva ‘’ contro’’ un mondo non amato e tantomeno condiviso.

Il terzo appuntamento del Centro Galatana sarà a Lecce, il 24 giugno. Il tema: giornalismo, comunicazione, social media. Problemi e rimedi. La sala del Teatro Comunale è stata impreziosita dalla esposizione di alcuni quadri del maestro Mario Pellegrino, gentilmente concesse dall’autore. Con la loro ricchezza cromatica per alcuni aspetti gioiosa e per altri evocativa di figure e storie dolorose di donne, queste opere hanno fatto da fondale emotivo dei discorsi sulle donne.Doverosa e giusta menzione anche per il maestro Gianluigi Antonaci, con le sue architetture sonore.La professoressa Maria Antonietta Mea, scrittrice - suo il libro ‘’ Agata’’ già presentato più volte- ha letto una sua poesia sul destino della donna.Infine un plauso alla giovane assessore alla Cultura Giulia Puglia che ieri, sfidando le leggi della fisica che non consente l’ubiquità, è riuscita a mantenere l’impegno di esserci, al convegno, nonostante concomitanti eventi che richiedevano la sua presenza.(pn)


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