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“Serve una svolta nella guida della Fise, non si può più aspettare”.
“Serve una svolta nella guida della Fise, non si può più aspettare”.
“Serve un nuovo modello di serietà e integrità nella gestione del modello federale”: Clara Campese, presidente della Fise Veneto e candidata alla guida della Federazione nazionale, commenta il caso che si profila all’ombra della nuova tornata elettorale prevista per il prossimo 9 settembre.
Le presunte irregolarità nella raccolta delle deleghe a favore dell’attuale presidente, Marco Di Paola, hanno spinto Clara Campese e Duccio Bartalucci, entrambi sfidanti, a segnalare al CONI, tramite i propri legali, le attività scorrette di alcuni dipendenti della Federazione che nei circoli e nelle associazioni sportive starebbero raccogliendo inopportunamente deleghe per Di Paola durante l’orario di lavoro contro ogni etica, trasparenza e correttezza morale e professionale, in violazione dei propri doveri di imparzialità: “Si tratta di dipendenti pagati da tutti i tesserati, con soldi anche pubblici”.
Una pratica scorretta che "espone la Fise anche a ipotesi di danni erariali non quantificabili”, affermano Campese e Bartalucci nell'informativa. Una nota è stata inviata al presidente Di Paola e per conoscenza, vista la gravità dei fatti, anche ai vertici del CONI e di Sport e Salute. Clara Campese auspica che queste azioni vengano immediatamente interrotte, sottolineando con forza come sia giunto il momento di cambiare: “Serve una svolta nella guida della Fise, non si può più aspettare”.