Fine vita, Sui Tetti: "Regioni si fermino, rispettino il legislatore nazionale"

"Il testo base giustamente sceglie la tutela dei fragili, vietando l'assistenza al suicidio negli Ospedali pubblici".

(Prima Pagina News)
Mercoledì 02 Luglio 2025
Roma - 02 lug 2025 (Prima Pagina News)

"Il testo base giustamente sceglie la tutela dei fragili, vietando l'assistenza al suicidio negli Ospedali pubblici".

“In Senato l’iter per una legge dopo la sentenza 242/2019 della Corte costituzionale è arrivato ormai al testo-base dei relatori, il cui iter proseguirà spedito con la disamina degli emendamenti dal prossimo 8 luglio. Si potrà ora almeno chiedere che le regioni fermino le procedure fai-da-te «para-eutanasiche», di cui si sono rese protagoniste?”.

“O – scrive in una nota Domenico Menorello, coordinatore del network 'Ditelo sui tetti' - l’unità del Paese è un valore solo per contestare la legge sull’autonomia differenziata, ma quando si parla della cura e della vita va bene il far west?”.

“Abbiamo per questo chiesto da mesi ai decisori parlamentari – prosegue la nota – che non si indichi per legge che una vita fragile non ha più valore, come accadrebbe se fosse il Sistema Sanitario pubblico a prestare assistenza a un atto suicidario”.

“Da questo punto di vista – prosegue Menorello – il testo-base contiene un condivisibile divieto di dare la morte per mano pubblica e conferma illecita, quindi non meritevole di approvazione, un’azione, anche privata, che aiutasse un proprio simile a darsi la morte. È, poi, apprezzabile che la proposta ribadisca che il compito della Repubblica è assicurare sempre la cura, introducendo stringenti disposizioni affinché le terapie palliative divengano finalmente per tutti e non vi sia età senza terapie appropriate”.

“Speriamo, inoltre, che l’iter parlamentare consenta una maggior riflessione sul Comitato di valutazione dei requisiti per la non punibilità di un atto volontario di assistenza a morte, che potrebbe comportare difficoltà di funzionamento significative”.

“Non possiamo, infine, non ricordare -conclude la nota- che il Parlamento è costretto a legiferare a causa di un improprio reiterato intervento della Corte costituzionale su un perimetro proprio di un diverso potere, nonché dal conseguente dilagare di prassi nei territori che, come detto, minano il contenuto minimo dell’unità nazionale, il che chiede a tutte le forze parlamentari di convergere in modo ampio almeno sui principali contenuti di 'inderogabile solidarietà' (art. 2 costituzione) propri della cultura e della tradizione italiane, fra i quali vi é la cura ai malati e ai più fragili, 'fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività' (art. 32 Costituzione)”.


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