Folk, da San Sosti al Columbus Day di New York

A New York sfilano “Pacchianeddra Sansustisa”, e “Balano’o”

(Prima Pagina News)
Lunedì 07 Ottobre 2019
Roma - 07 ott 2019 (Prima Pagina News)

A New York sfilano “Pacchianeddra Sansustisa”, e “Balano’o”

Folk, da San Sosti al Columbus Day di New York
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A New York ormai da settimane tutto è pronto per il Columbus Day, e come ogni anno arrivano qui da ogni parte del mondo le mille comunità italiane che hanno voglia di partecipare alla grande Festa della riconciliazione americana.

In testa alla classifica per quanto riguarda la tradizione folk italiana c’è ancora una volta la Calabria, presente alla sfilata di Central Park con l’Associazione Culturale “I Cantori del Pettoruto” e il gruppo Folk più amato del Pollino “A pacchianeddra sansustisa”, un tocco di colore e di nenie di meravigliosa bellezza, se non altro perché raccontano meglio di qualunque altra analisi sociologica la bellezza dei paesi albanesi di Calabria. Ma con loro sulla Quinta Strada di New York sfileranno e si esibiranno anche i musicisti del Gruppo di Musica Etnico Popolare “Balano’o”, che tradotto in parole più semplici significa il trionfo dell’organetto, delle fisarmoniche, delle zampogne, delle ciaramelle, delle chitarre battenti, delle mandole ,delle lire e delle tammorre. Entrambi i due gruppi vengono dallo stesso paese del Pollino, San Sosti, paese che ospita uno dei santuari mariani più amati di Calabria, il Santuario della Madonna del Pettoruto e a cui è legata la storia vera di tutti i paesi del Pollino calabrese.. Per tutto la giornata del 14 ottobre, giorno appunto del Columbus Day, questi straordinari artisti italiani rappresenteranno insieme a tanti altri gruppi musicali del nostro Paese la nostra migliore tradizione culturale italiana, che in realtà qui a New York non è mai morta. Ma non solo questo. Dopo la tradizionale sfilata su Central park i musicisti e cantori calabresi si trasferiranno in altre località degli States per degli spettacoli itineranti fortemente desiderati e ricercati dalla Little Italy d’America. Il vero “mago”, e artefice principale, di questa trasferta calabrese oltre Oceano è un poliziotto che lavora alla Questura di Cosenza e che ha praticamente dedicato tutto il suo tempo libero alla riscoperta delle migliori tradizioni musicali arberesche. Con malcelato orgoglio Pasquale Ranuio spiega che finalmente si realizza un suo vecchio sogno, che è appunto quello di portare la musica popolare dei Cantori del Pettoruto, che è il cuore più aspro ma anche più autentico del Pollino calabrese, in luoghi dove i giovani di oggi, figli di nostri italiani, non hanno mai conosciuto la nostra musica tradizionale e le nostre tradizioni. Per noi -sorride Michele Ranuio- è una riscoperta del passato che vogliamo far conoscere ai figli dei nostri paesani emigrati magari 70 anni fa dal Pollino e dalla Calabria e che qui poi non sono più ritornati”. Instancabile, efficientissimo, soprattutto carico di un entusiasmo fuori dal comune, Pasquale Ranuio ci prega di poter ringraziare le comunità che li stanno aspettando: “Esperienze di Calabria” a Stanford,” La società dei figli di Rose” a Greenwich, “Casa Calabria” a New Rochelle, “Figli di Carolei” nel Bronx a New York City, il “San Fili Club” a Port Chester”. Per i 33 musicisti della “Pacchianeddra sansustisa” sarà l’ennesimo bagno di folla italiana all’estero e per i calabresi all’estero sarà l’occasione ideale per un tuffo nel passato dei propri antenati e dei propri avi che tanti anni fa hanno lasciato per sempre la Valle dell’Esaro”. Che meraviglia! La cosa più bella è che dietro questo gruppo musicale, e questo viaggio nel cuore della Little Italy degli Stati Uniti d’America, ci siano centinaia di amici e sostenitori che hanno condiviso idealmente la causa del Gruppo Folk, e che fanno di tutto perché il successo della loro nuova trasferta americana sia di altissimo livello. Un nome per tutti, Franco Boncompagni, che di mestiere fa il cardiologo, e che per passione fa il medico di paese da quando giovanissimo si è laureato, medico alla vecchia maniera, medico d’altri tempi, che ti visita prima con il cuore e poi con l’elettrocardiografo, che non conosce segni di stanchezza quando c’è da rispondere ad una chiamata di soccorso, “medico dei poveri” e sempre a completa disposizione dei paesi del suo circondario. Se dipendesse da lui il grande cardiologo seguirebbe il Gruppo a New York, ma sul Pollino dove lui vive da sempre i malati da seguire sono sempre di più, e allora ecco che il dr. Franco Boncompagni preferisce raccontare le mirabolanti performances del Gruppo Musicale Folk restando a casa sua. Anche questo- diciamo noi in America- è uno straordinario esempio di legame profondo con le proprie origini, la propria gente, e i propri paesi di appartenenza.


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