Gaza: le Idf attaccano Deir-al-Balah, morte 3 persone

Secondo fonti mediche, 19 palestinesi sono morti di fame nel corso delle ultime 24 ore.

(Prima Pagina News)
Lunedì 21 Luglio 2025
Roma - 21 lug 2025 (Prima Pagina News)

Secondo fonti mediche, 19 palestinesi sono morti di fame nel corso delle ultime 24 ore.

Le Idf hanno iniziato ad attaccare la città di Deir-al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale. E' quanto riferisce la Bbc. L'attacco, terrestre e aereo, è cominciato alle prime ore di stamani, dopo che l'Esercito aveva diramato un ordine di evacuazione per i residenti di 6 isolati residenziali nella parte sud-occidentale della città. In zona ci sono migliaia di sfollati provenienti da Rafah e Khan Younis, nel Sud della Striscia.

Alcuni corrispondenti locali hanno detto alla Bbc che i carri armati e i veicoli militari israeliani sono arrivati in città dal checkpoint di Kisufim, con la copertura dei caccia e dell'artiglieria pesante. Decine di proiettili sarebbero stati sparati sui quartieri di i Abu al-'Ajin e Hikr al-Jami', mentre le forze di terra stavano entrando in azione.

Secondo quanto emerge da alcuni filmati diffusi sui social media, durante l'avanzamento delle Idf ci sono stati lampi di esplosioni e spari continui.

Migliaia di residenti hanno lasciato la città nottetempo, dirigendosi verso la zona costiera di al-Mawasi, vicino a Khan Younis, diventata una delle poche zone ancora relativamente sicure del Sud della Striscia di Gaza.

Gli attacchi iniziati stamani a Deir-al-Balah hanno ucciso almeno tre palestinesi, ferendone diversi altri: lo riporta il Guardian, citando fonti mediche locali. I proiettili dei tank avrebbero raggiunto otto case e tre moschee in zona. Fonti mediche della Striscia, inoltre, hanno riferito che cinque persone, appartenenti alla stessa famiglia, sono morte in un attacco israeliano nella zona di Al-Mawasi, nel Sud della Striscia, e altre due a Jabalia, nel Nord.

Almeno 19 palestinesi, inclusa una bambina di quattro anni, sono morti nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore a causa della fame. Lo riferiscono la Bbc e la Cnn, citando il portavoce dell'ospedale dei Martiri di al-Aqsa, a Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale.

Dall'inizio del conflitto, riporta ancora la Cnn, sono almeno 76 i bambini morti per malnutrizione. "Diciannove persone, compresi bambini, sono morte di fame", ha dichiarato alla Bbc il portavoce dell'ospedale, dottor Khalil al-Daqran.

"Gli ospedali non possono più fornire cibo ai pazienti o ai membri del personale, molti dei quali sono fisicamente impossibilitati a continuare a lavorare a causa della fame estrema", ha evidenziato.

Anche i beni di prima necessità, tra cui il latte artificiale per i neonati, sono irreperibili: : "Gli ospedali non possono fornire una sola bottiglia di latte ai bambini che soffrono la fame, perché il latte in polvere per neonati è esaurito sul mercato", ha continuato il medico.

La Cnn ha anche riferito che una bimba di soli quattro anni, Razan Abu Zaher, è morta ieri all'ospedale Al-Aqsa a causa della malnutrizione. "Gaza sta vivendo la peggiore fase di carestia, che ha raggiunto livelli catastrofici in un silenzio internazionale senza precedenti", ha commentato al-Daqran, parlando con l'emittente americana, aggiungendo che i bambini che adesso stanno morendo sono stati derubati per due volte, "una volta bombardandoli e uccidendoli, e una seconda volta privandoli del latte e di un pezzo di pane".

Secondo quanto riferisce Al Jazeera, inoltre, fonti mediche hanno detto che almeno 27 persone sono morte dall'alba di stamani negli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza, tra cui quattro palestinesi in attesa di ricevere gli aiuti umanitari.

Il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito di Israele, Eyal Zamir, ha preparato un piano per intensificare le operazioni contro Hamas. E' quanto riferisce l'emittente televisiva israeliana Channel 12, citando fonti a conoscenza della proposta, secondo cui si tratterebbe del "piano per prendere il controllo di Gaza", alternativo alla controversa "città umanitaria" di Rafah proposta dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, a cui Zamir si oppone.

Questo piano dovrebbe essere attuato se i colloqui per il rilascio degli ostaggi dovessero fallire o, in caso di tregua, se le parti non dovessero arrivare ad un accordo per mettere fine alla guerra entro 60 giorni. La proposta, nello specifico, prevede che l'Esercito prenda e mantenga il controllo di molto più territorio di quello che detiene attualmente nella Striscia di Gaza.

Il giornale Israel Hayom ha fatto sapere che il Netanyahu ha impedito a Zamir di sottoporre la sua proposta al Gabinetto di Sicurezza.

"La Chiesa sta cercando in tutti i modi di far arrivare aiuti. Ma la stragrande maggioranza della popolazione non ha nulla: né cibo, né acqua. In questi giorni, ad esempio, la temperatura percepita è di 42 gradi. La gente è stremata, disperata, e i bombardamenti continuano. In tutto questo buio, la Chiesa si adopera affinché qualcosa possa arrivare. Ma finora, purtroppo, non ci siamo riusciti. Speriamo nei prossimi giorni, ma la situazione è molto grave". Così padre Gabriel Romanelli, il parroco della Chiesa della Sacra Famiglia ferito durante l'attacco di giovedì scorso, in un'intervista rilasciata al Sir.

L'Esercito di Israele "ha colpito e smantellato infrastrutture militari appartenenti al regime terroristico Houthi nel porto di Hudaydah", in Yemen. Lo riferiscono le stesse Idf, su Telegram. "Tra le infrastrutture militari colpite vi erano veicoli ingegneristici utilizzati per ristabilire l'infrastruttura del porto, contenitori di carburante, navi militari utilizzate per attività militari e di attacco contro lo Stato di Israele e navi nella zona marittima adiacente al porto, e ulteriori infrastrutture del terrore utilizzate dal regime terroristico Houthi", recita un comunicato stampa.

"Il destino dello Yemen sarà lo stesso di Teheran", ha dichiarato, in una nota, il Ministro israeliano della Difesa, Israel Katz. "Gli Houthi pagheranno un prezzo elevato per aver lanciato missili contro lo Stato di Israele. Continueremo ad agire in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo per difendere lo Stato di Israele", ha proseguito, per poi confermare che le Forze di Difesa del Paese stanno attaccando "obiettivi terroristici del regime terroristico Houthi presso il porto di Hodeida e stanno reprimendo con forza qualsiasi tentativo di ripristinare l'infrastruttura terroristica attaccata in precedenza".


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