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Il premier israeliano non andrà a Sharm-el-Sheikh. Gioia in piazza a Tel Aviv. Israele ha scarcerato gli 88 palestinesi condannati all'ergastolo.
Il premier israeliano non andrà a Sharm-el-Sheikh. Gioia in piazza a Tel Aviv. Israele ha scarcerato gli 88 palestinesi condannati all'ergastolo.
“Abbiamo pagato un prezzo alto, ma i nostri nemici capiscono di aver fatto un errore catastrofico, il 7 ottobre 2023, Israele è forte ed è qui per restare, grazie ai nostri eroici soldati”. Così il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, parlando alla Knesset, alla presenza del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
“Gli israeliani sono una nazione di leoni. Il popolo ebraico si è risollevato più volte dalle ceneri. E questo assicura la nostra sopravvivenza e la pace”, ha continuato.
“Tanti governi sono stati vittime della propaganda di Hamas, ma con l’elezione di Trump alla Casa Bianca tutto è cambiato dalla sera alla mattina. Grazie a Witkoff, Kushner e Dermer per il loro contributo al lavoro” che ha favorito il rilascio degli ostaggi, ha detto ancora il premier israeliano, aggiungendo di “non aver mai visto muovere il mondo in modo così determinato come il nostro amico Trump”.
Dato l'avvicinarsi dell'inizio delle festività, il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, non andrà al "Vertice della Pace" di Sharm-el-Sheikh, in Egitto. Lo ha reso noto l'ufficio del premier. Secondo i media, Netanyahu teme che la sua partecipazione al Vertice durante le festività possa causare una crisi con i partiti dell'estrema destra ultraortodossa.
Intanto, le autorità di Israele hanno scarcerato 88 detenuti palestinesi condannati all’ergastolo dalla prigione di Ofer, a ovest di Ramallah, in Cisgiordania, come previsto dalla prima fase dell'accordo tra Tel Aviv e Hamas. E' quanto fa sapere l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Secondo l'accordo, Israele deve liberare 250 prigionieri palestinesi condannati all'ergastolo, tra cui gli 88 che si trovano a Ofer e 162 dalla prigione Ketziot, nel Negev, oltre che la liberazione di altri 1.718 detenuti palestinesi arrestati dopo il 7 ottobre 2023, in cambio del rilascio di tutti gli ostaggi ancora nella Striscia di Gaza.
Migliaia di persone, intanto, stanno affollando la piazza degli ostaggi di Tel Aviv, dove, secondo i media, ci sono già circa 65 mila persone, e ne stanno arrivando altre.
Le famiglie degli ostaggi sono state contattate in videochiamata diretta da Hamas, poco prima del loro rilascio. Lo riferiscono i media locali. Tra i contattati, anche Einav, madre di Matan Zangauker, che ha parlato con il figlio: “Matan, stai tornando a casa. State tornando tutti a casa. Grazie a Dio la guerra è finita. State tornando a casa. La mia vita, ti aspetta”, gli ha detto la donna.
Uno degli elicotteri militari delle Idf con a bordo alcuni dei 20 ostaggi rilasciati ha sorvolato la Piazza degli Ostaggi di Tel Aviv, venendo applaudito da migliaia di persone. All'Ichilov saranno portati Matan Angrest, Matan Zangauker, Nimrod Cohen, Eitan Horn e Omri Miran.
Le famiglie degli ostaggi si dicono "scioccate e sconvolte" nell'apprendere che soltanto 4 delle 28 salme saranno riconsegnate quest'oggi. "Questa è una palese violazione dell'accordo da parte di Hamas. Ci aspettiamo che il governo israeliano e i mediatori agiscano immediatamente per correggere questa terribile ingiustizia. Le famiglie stanno attraversando giorni particolarmente difficili, colmi di profondo dolore. Non abbandoneremo nessun ostaggio. I mediatori devono far rispettare i termini dell'accordo e assicurare che Hamas paghi un prezzo per questa violazione".
Festa anche a Ramallah, in Cisgiordania, dove, secondo quanto riporta Al Jazeera, sono arrivati gli autobus con alcuni prigionieri palestinesi liberati da Israele. In precedenza, sono partiti anche gli autobus con i prigionieri rilasciati dalla prigione del Negev, diretti alla volta di Gaza. Ad accogliere i prigionieri liberati, una vera e propria marea umana che, secondo quanto emerge dalle immagini, si è accalcata intorno agli autobus da cui stanno scendendo i detenuti.
"Ci riuniamo in un giorno di profonda gioia, di speranza crescente, di fede rinnovata e, soprattutto, un giorno per rendere il nostro più profondo ringraziamento all'Onnipotente Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe.
Dopo tanti anni di guerre incessanti e pericoli senza fine, oggi il cielo è sereno, le armi tacciono, le sirene non suonano più e il sole sorge su una Terra Santa finalmente in pace. È l'alba storica di un nuovo Medio Oriente".
E' quanto dichiara il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nel suo discorso alla Knesset, stando a estratti diffusi dalla Casa Bianca.
"Israele ha vinto tutto ciò che si poteva ottenere con la forza delle armi. Ora è il momento di trasformare queste vittorie contro i terroristi sul campo di battaglia nel premio finale: pace e prosperità per l'intero Medio Oriente", prosegue Trump.
"Insieme abbiamo dimostrato che la pace non è solo una speranza che possiamo sognare, ma una realtà su cui possiamo costruire, giorno dopo giorno, persona dopo persona, nazione dopo nazione".
Hamas ha rilasciato gli altri 13 ostaggi ancora vivi nella zona di Khan Younis, consegnandoli al personale della Croce Rossa. E' quanto fanno sapere le televisioni arabe.
Dunque, sono stati consegnati tutti i 20 ostaggi ancora in vita rapiti il 7 ottobre del 2023. I cadaveri dei 28 deceduti, invece, saranno consegnati alla Croce Rossa questo pomeriggio.
Questa mattina, altri 7 ostaggi sono stati liberati: sarebbero Gali e Ziv Berman, Matan Angrest, Alon Ohel, Omri Miran, Eitan Mor e Guy Gilboa-Dallal. Secondo quanto riferiscono i media, sei ostaggi sono stati consegnati in una zona del nord di Gaza, uno a Gaza City.
Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr) ha annunciato stamani l'avvio di un’operazione multifase per rendere più facile la consegna degli ostaggi israeliani e il trasferimento di prigionieri palestinesi, nell'ambito dell'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, basato sul piano di Donald Trump.