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Il premier israeliano: "Dobbiamo liberare tutti i nostri ostaggi e garantire che la Striscia non rappresenti più una minaccia per Israele".
Il premier israeliano: "Dobbiamo liberare tutti i nostri ostaggi e garantire che la Striscia non rappresenti più una minaccia per Israele".
"È necessario completare la sconfitta del nemico a Gaza, liberare tutti i nostri ostaggi e garantire che la Striscia non rappresenti più una minaccia per Israele. Non rinunciamo a nessuno di questi obiettivi". Così il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, incontrando i nuovi soldati durante la visita alla base di reclutamento e selezione di Tel Hashomer.
"È il sesto ciclo di arruolamento dall'inizio del conflitto, e il numero di arruolati continua a crescere di volta in volta. Questo è un segnale potente dello spirito combattivo che ci anima e anche dell'unità del nostro popolo", ha continuato Netanyahu.
Domani pomeriggio, alle 16, presso la Sala stampa della Camera dei Deputati, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Avs terranno una conferenza stampa in cui sarà annunciata la comunicazione che Alleanza Verdi e Sinistra invierà all'Ufficio della Procura della Corte Penale Internazionale (CPI) per sporgere denuncia contro alcuni membri del Governo italiano per complicità in crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio.
"L'Ue rigetta qualsiasi modifica demografica e territoriale" dei della Striscia di Gaza che vadano "contro il diritto internazionale. Gaza deve essere parte di uno Stato di Palestina e Hamas non deve avere alcun ruolo". E' quanto ha dichiarato, nel corso del briefing odierno con la stampa, la portavoce della Commissione Europea Anitta Hipper, spiegando che quella di Bruxelles su Gaza "è una posizione chiara" e riaffermando la "necessità che gli ostaggi siano liberati".
Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha convocato per stasera alle 19 locali, le 18 italiane, una riunione del gabinetto di guerra sulla prosecuzione del conflitto nella Striscia di Gaza.
Alla riunione parteciperanno ministri e capi dell'apparato di difesa, inclusi il capo di stato maggiore Eyal Zamir, il ministro della Difesa Israel Katz e il ministro degli Affari strategici e primo consigliere del premier Ron Dermer.
Scontro sui social, intanto, tra il Ministro dell'ultradestra Itamar Ben Gvir e il Ministro degli Esteri Gideon Sa'ar, in merito alla posizione del capo dell'Idf Eyal Zamir, che nei giorni scorsi aveva avvisato dei rischi circa la prosecuzione della guerra contro Hamas a Gaza.
Su X, Ben Gvir, che vuole la conquista totale della Striscia, ha scritto: "Il Capo di Stato Maggiore è tenuto a dichiarare chiaramente che rispetterà pienamente le direttive del livello politico, anche se si decidesse di procedere alla conquista e a un'azione decisiva". Poco dopo, Sa'ar ha risposto dichiarando: "Il Capo di Stato Maggiore è tenuto a esprimere la sua opinione professionale in modo chiaro e inequivocabile alla classe politica. Sono convinto che lo farà. Non è tenuto a chiarire la subordinazione dei vertici militari alle decisioni del governo".
Lo scontro è avvenuto poco dopo l'annuncio della convocazione del gabinetto di guerra, in programma stasera, in cui si discuterà sulla continuazione del conflitto a Gaza.
Stando a quanto riferiscono indiscrezioni, Zamir e Sa'ar stanno tentando di raggiungere un accordo sulla liberazione degli ostaggi, evitando l'espansione delle operazioni militari. Zamir dovrebbe esporre le opzioni militari aggiornate stasera, durante un incontro con il premier Benjamin Netanyahu sulla sicurezza.
Gli Houthi yemeniti, appoggiati dall'Iran, hanno rivendicato stamani il lancio di un missile contro Israele, che ha fatto partire l'allarme aereo in varie parti dello Stato ebraico. I ribelli hanno attaccato l'aeroporto di Tel Aviv "con un missile balistico" per solidarietà con la popolazione di Gaza, ha detto il portavoce militare Yahya Saree. Le Idf avevano fatto sapere questa notte che il missile era stato intercettato.
Il commercio tra Israele e la Striscia di Gaza sarà riaperto parzialmente per ridurre la dipendenza dell'enclave dagli aiuti umanitari. Lo ha fatto sapere il Cogat, l'organo del ministero della Difesa che coordina le attività governative nei territori palestinesi. "Nell'ambito della definizione del meccanismo, un numero limitato di commercianti locali è stato approvato dall'establishment della difesa, in base a diversi criteri e a rigorosi controlli di sicurezza", dichiara il Cogat.
"L'Idf ha annunciato la cancellazione dello stato d'emergenza bellica in vigore dal 7 ottobre, che prevedeva l'estensione obbligatoria del servizio di riserva per i soldati di leva regolare di altri quattro mesi. Alleggerimenti nel personale militare che porteranno a una riduzione dell'esercito regolare già nelle prossime settimane". E' quanto ha fatto sapere Ynet, spiegando che l'annuncio è arrivato pochi minuti dopo che lo staff del premier Benjamin Netanyahu aveva preso una posizione dura: se non è d'accordo con l'occupazione totale di Gaza, "che si dimetta".