La Flotilla naviga verso Gaza, Crosetto: "Ci sono rischi elevatissimi e irrazionali"

Il Ministro della Difesa agli attivisti: "È fondamentale che il vostro impegno non si traduca in atti che non porterebbero ad alcun risultato concreto".

(Prima Pagina News)
Lunedì 29 Settembre 2025
Roma - 29 set 2025 (Prima Pagina News)

Il Ministro della Difesa agli attivisti: "È fondamentale che il vostro impegno non si traduca in atti che non porterebbero ad alcun risultato concreto".

La Global Sumud Flotilla sta navigando alla volta della Striscia di Gaza, sullo sfondo delle difficili trattative con il governo italiano, che manifesta i suoi timori.

Attualmente, le 42 barche che hanno scelto di continuare a navigare, si trovano in acque internazionali, e prevedono di arrivare a destinazione giovedì prossimo. In questi giorni, quindi, potrebbe ancora essere possibile trovare un accordo per deviare la rotta.

Per questo motivo, sono molti gli incontri che gli attivisti hanno in programma a Roma, mentre la mediazione da parte del Vaticano è ancora in piedi, appoggiata dall'esecutivo di Giorgia Meloni, che nel corso di queste ore ha ribadito i suoi timori, tramite il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ha incontrato alcuni membri del Global movement to Gaza, capeggiati dalla portavoce Maria Elena Delia, che nelle scorse ore si era già sentita telefonicamente con il vicepremier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

"È fondamentale che il vostro impegno non si traduca in atti che non porterebbero ad alcun risultato concreto, ma che al contrario rischierebbero di avere effetti drammatici con rischi elevati ed irrazionali", ha detto Crosetto, incontrando gli attivisti alla caserma dei carabinieri della zona San Pietro.

"Qualora la Sumud Flotilla decidesse di intraprendere azioni per forzare un blocco navale si esporrebbe a pericoli elevatissimi e non gestibili, visto che parliamo di barche civili che si pongono l'obiettivo di 'forzare' un dispositivo militare", ha avvertito il Ministro, facendo allusione ad un possibile abbordaggio da parte delle Idf, qualora le barche dovessero affrontare il blocco navale.

L'impegno delle istituzioni "affinché prevalga il senso di responsabilità" è totale, ma attualmente non sembrano vedersi all'orizzonte nuovi corridoi umanitari, come la flotta aveva chiesto.

"La priorità è aiutare realmente la popolazione di Gaza, attraverso i canali umanitari e diplomatici, tutti già attivi", ha detto ancora il Ministro, che poco dopo ha ricevuto la risposta della delegazione di attivisti: "La missione va avanti e continua verso Gaza. Noi navighiamo in acque internazionali nella piena legalità. Questa è la nostra responsabilità", ha detto Delia, al termine dell'incontro, precisando che la delegazione sta ascoltando tutte le parti. Gli attivisti, infatti, hanno incontrato anche la Segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, presso la sede del partito, in Via del Nazareno.

Con l'appoggio del Vaticano, che sta mediando sottotraccia, le istituzioni chiedono di accettare la proposta dell'intervento del Patriarcato latino di Gerusalemme, che prevede che la flotta arrivi a Cipro, da dove lo stesso patriarca Pierbattista Pizzaballa assicurerebbe il trasferimento dei viveri nella Striscia attraverso il porto di Ashdod in Israele.

Di fronte allo stallo, però, si registra l'attacco del governo di Benjamin Netanyahu: "La flottiglia ha respinto l'ennesima proposta di scaricare gli aiuti in maniera pacifica dopo averne respinto altre due israeliane. Più chiaro di così non si può: questo non ha nulla a che vedere con gli aiuti, si tratta solo di provocazione e di servire Hamas", ha dichiarato il ministero israeliano degli Esteri.

Nel frattempo, la Flotilla ha lasciato Creta alle spalle, dopo una notte densa di difficoltà, a causa delle cattive condizioni del mare. "Le imbarcazioni - spiegano gli attivisti - sono state monitorate da droni che, questa volta, si sono mantenuti alti senza alcun attacco". Non si esclude, però, che siano velivoli radiocomandati turchi, che, data la vicinanza alle loro coste, controllano la situazione. Per il momento, la fregata della Marina militare italiana continua a seguire gli equipaggi a distanza.

La Flotilla si sta muovendo verso sud-est, in direzione della Striscia di Gaza, avvicinandosi anche alle coste dell'Egitto, dove è ancora in piedi l'ipotesi (anche se remota) di un approdo alternativo non lontano dalla Striscia, in modo da scaricare a terra gli aiuti. I carichi, poi, verrebbero portati dai camion con altre organizzazioni già operative in territorio palestinese: questo dovrebbe comportare l'apertura, almeno temporanea, di un corridoio umanitario tramite il Valico di Rafah. Al momento, però, Israele non sta contemplando questa opzione.


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