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La giornalista Paolo Bottero dopo il successo di ieri sera a Tropea pensa già al futuro “per quella che lei chiama “una nuova narrazione della Calabria”.
La giornalista Paolo Bottero dopo il successo di ieri sera a Tropea pensa già al futuro “per quella che lei chiama “una nuova narrazione della Calabria”.
Padrona di casa come poche, ieri sera a Tropea Paola Bottero (nella foto insieme al Procuratore Nicola Gratteri) ha lanciato a nome del suo team la provocazione più efficace che si potesse immaginare in questo momento, un meeting di due giorni per parlare della Calabria in maniera più asettica di quanto non si sia fatto in tutti questi anni, una chiave di lettura insomma assolutamente e alternativa che conferma quanto le parole e una “giusta narrazione” possano aiutare una regione così complessa come la Calabria a risollevarsi e a riconquistare il cuore di chi non vive in Calabria.
“Declinare narrazione, comunicazione e informazione – traduce così Paola Bottero alla grande festa che ha messo in piedi a Tropea-raccontando la Calabria da un nuovo punto di vista (l’orgoglio), e ribaltando i cliché di cui è troppo spesso vittima (il pregiudizio)”.
È nata così l’idea di Link – Tropea Communication Meeting, una due giorni di appuntamenti organizzati a Tropea da ViaCondotti21 e LaC Network in partnership con il Comune di Tropea e la Fondazione Magna Grecia -dedicati appunto – spiega la giornalista- ad una nuova narrazione della Calabria, nella quale protagonisti nazionali e internazionali dell'informazione e della cultura si confrontano su come comunicare un nuovo protagonismo civile e sul come raccontare un nuovo Sud che vada oltre pregiudizi e preconcetti. Spazio dunque al racconto di una terra diversa, con l’orgoglio – sottolinea Paola Bottero- “di una nuova visione, di un nuovo modo di intendere e vivere la Calabria”.
Lo slogan che Paola Bottero usa per lanciare il suo meeting è “LaCalabriavisione è un orizzonte”
Un orizzonte -rilancia la famosa giornalista- “che costruiremo e guarderemo insieme, per raccontare non solo chi siamo, ma anche e soprattutto chi vogliamo e possiamo essere. Cercheremo, insieme, di tracciare una strada nuova: quella di cui la nostra Calabria, il nostro Sud e il nostro Paese hanno bisogno”.
Per “segnare il percorso” di questa nuova sfida culturale, Paola Bottero ha invitato a Tropea come suoi ospiti alcuni big della politica, del giornalismo e della società civile calabrese. Questa sera si chiude con il botto.
Nella grande arena di Tropea a parlare di Calabria e di futuro ci saranno il Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri e lo scrittore italoamericano Antonio Nicaso che in questi anni ha firmato a quattro mani con lui i libri dell’illustre magistrato antimafia.
Ma vediamo di chi sono gli ospiti del meeting.
Nino Foti. Presidente della Fondazione Magna Grecia, ha perseguito negli anni l’obiettivo della crescita economica e sociale del Sud Italia attraverso la promozione di progetti di sviluppo e di momenti di confronto tra importanti personalità mondiali dell’economia, della cultura e dell’informazione. Grazie alla Fondazione racconta un’altra Calabria, libera da pregiudizi e luoghi comuni. Ha al suo attivo una lunga attività politica come dirigente di partito e deputato, componente di diverse commissioni parlamentari. Nei mesi scorsi è diventato Responsabile Nazionale Mezzogiorno di Noi con l’Italia, diventando membro dell’Ufficio di presidenza del partito.
Roberto Occhiuto. Presidente della Regione Calabria, giornalista con un passato nelle emittenti televisive calabresi. La sua carriera politica inizia nel 1993, quando diventa consigliere comunale a Cosenza, nella stessa città dove il fratello Mario è stato due volte sindaco. Dopo diversi incarichi fra Udc e Forza Italia, di cui è diventato capogruppo alla Camera, è stato eletto alla presidenza della Regione con il 54,46% dei voti. Appassionato di letteratura, il suo scrittore preferito è il sudamericano Paulo Coelho.
Elena Sodano. Catanzarese, sposata con due figli (Rachele e Giuseppe) che daranno il nome all’associazione di cui è presidente: Ra.Gi., che ha l’obiettivo di prendersi cura delle persone con demenza e malattie neurodegenerative. Curiosa e fantasiosa, appassionata del linguaggio del corpo e della comunicazione non verbale, Elena Sodano è una personalità poliedrica ed ecclettica che passa dal giornalismo alla danza terapia, facendo della comunicazione e del corpo due pilastri della sua vita. Grazie all’approvazione da parte del Ministero dell’Interno, del progetto Soli Mai Più, nel 2007 dà il via al primo centro diurno per la cura delle malattie neurodegenerative: lo spazio Al.Pa.De. (Alzheimer, Parkinson e Demenze). Nel 2021 nasce La Casapaese di Cicala, una vera e propria struttura dove le persone con demenza possono condurre una vita normale.
Antonia Berto. Una vita tra gli Stati Uniti e l’Italia, a Capo Vaticano, dove suo padre Giuseppe Berto ha scelto di vivere lunga parte della sua esistenza e dove ha iniziato a scrivere il capolavoro Il mare oscuro. Oggi, grazie alla testimonianza di Antonia Berto e il premio che ha dedicato al padre, conosciamo meglio l’autore, ma soprattutto l’uomo Giuseppe. In quella che è stata la casa di famiglia, Antonia Berto ogni anno ospita artisti e intellettuali che intervengono al Festival Estate casa Berto raccontando una Calabria diversa in grado di esaltare il territorio e generare cultura.
Giovanna Artese. Giovane imprenditrice calabrese. Cresciuta nelle cantine di vino del padre, si è così appassionata al settore che oggi guida con il fratello e il marito Cantine Artese, azienda insediata tra Zambrone e Porto Salvo. Con sette ettari di vigneti e 5 tipologie di uva, l’azienda produce circa 30mila bottiglie l’anno. Tutte rispecchiano le caratteristiche e l’antica tradizione vinicola del territorio. Non solo vino nella proposta di Cantine Artese, ma anche la riscoperta del territorio attraverso visite guidate e degustazioni direttamente in vigna che riscuotono sempre maggior interesse da parte di numerosi appassionati. Nel 2022, il passito di Giovanna Artese ha vinto il Concorso Città del vino in Piemonte.
Maria Salvia. “Di mestiere faccio la scuola”, si legge sul suo profilo Linkedin. E alla scuola ha dedicato tutta la sua carriera, la Preside passionaria dell’Istituto Amerigo Vespucci di Vibo Marina, che a settembre andrà in pensione ma non abbandonerà, c’è da scommetterci, i suoi ragazzi. Promotrice di diversi progetti di inclusione per gli studenti, ha organizzato in questi anni laboratori di cucina, musica, teatro, informatica e messo in piedi l’orchestra musicale giovanile diretta dal maestro Mamone, fiore all’occhiello dell’Istituto.
Annalisa Insardà. Attrice calabrese con un passato da calciatrice a livello agonistico. La sua passione per il teatro l’ha portata all’Accademia d’Arte Drammatica di Palmi e alle Accademie di Varsavia e Amsterdam. Innamorata del teatro greco, ha recitato in Medea, le Eumenidi, Edipo e la Sfinge. Con I sette contro Tebe nel 2005 ha vinto il premio Asso-stampa come migliore attrice emergente. Approda al cinema e nel 2008 vince il Tropea Film Festival 2008 come migliore attrice con è tempo di cambiare di Fernando Muraca. è la protagonista del cortometraggio Io non dimentico. Ma voi dovete farlo, realizzato da ViaCondotti21 per la Giornata Nazionale del Malato Oncologico.
Attilio Nostro. Vescovo di Mileto, Nicotera e Tropea e segretario della Conferenza Episcopale Calabra. Calabrese di Palmi, grande appassionato di ciclismo fin da bambino e membro della Vatican Cycling, scrive di ciclismo sull’Osservatore Romano e il suo sogno è un velodromo a Mileto. Corre nelle ciclostoriche, gare riservate alle bici d’epoca perché, dice citando Gino Bartali, “faticare in sella è ciò che più si avvicina alla preghiera”.
Mimmo Calopresti. Regista, scrittore, ama il cinema-verità e nelle sue storie i protagonisti sono sempre personaggi con una forte carica emozionale, esistenze complicate e cariche di pathos. Ha lavorato con alcuni dei più grandi attori del cinema italiano come Silvio Orlando, Fabrizio Bentivoglio, Valeria Bruni Tedeschi, Gerard Depardieu, Nanni Moretti. Vincitore di molti premi cinematografici, tra cui il premio Solinas nel 1995 con La seconda volta e il Nastro d’Argento nel 1998 come Miglior Soggetto Originale con La parola amore esiste. Aspromonte. La terra degli ultimi è l’omaggio di Calopresti alla sua terra, la Calabria, ma è anche una denuncia contro i mille freni al progresso che l’hanno bloccata per anni.
Claudio Greco. Da Cosenza dove è nato alle passerelle milanesi della Fashion Week, passando per Roma dove Claudio Greco ha trascorso una parte della sua prima vita da ballerino. è con la danza, infatti, che inizialmente esprime la sua arte, come ballerino prima e come coreografo, dopo. La sua creatività lo porta al salto verso il mondo della moda. Inizia così a creare e firmare capi che guadagneranno la ribalta fiorentina di Pitti, nonché le prestigiose passerelle di Milano e di numerose piazze estere. La sua crescita è inarrestabile e nel 1994 avvia una propria boutique nel cuore di Cosenza. Il suo talento arriva anche oltre oceano con alcune sfilate a New York e il premio a Miami di Ambasciatore italiano per la Moda.
Non si poteva immaginare di meglio in questo momento per la Calabria. Bravi tutti e buon lavoro.