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La giornalista Paolo Bottero dopo il successo di ieri sera a Tropea pensa già al futuro “per quella che lei chiama “una nuova narrazione della Calabria”.
La giornalista Paolo Bottero dopo il successo di ieri sera a Tropea pensa già al futuro “per quella che lei chiama “una nuova narrazione della Calabria”.
Padrona di casa come poche, ieri sera a Tropea Paola Bottero ha lanciato a nome del suo team la provocazione più efficace che si potesse immaginare in questo momento, un meeting di due giorni per parlare della Calabria in maniera più asettica di quanto non si sia fatto in tutti questi anni, una chiave di lettura insomma assolutamente e alternativa che conferma quanto le parole e una “giusta narrazione” possano aiutare una regione così complessa come la Calabria a risollevarsi e a riconquistare il cuore di chi non vive in Calabria.
“Declinare narrazione, comunicazione e informazione – traduce così Paola Bottero alla grande festa che ha messo in piedi a Tropea-raccontando la Calabria da un nuovo punto di vista (l’orgoglio), e ribaltando i cliché di cui è troppo spesso vittima (il pregiudizio)”.
È nata così l’idea di Link – Tropea Communication Meeting, una due giorni di appuntamenti dedicati appunto – spiega la giornalista- ad una nuova narrazione della Calabria nella quale protagonisti nazionali e internazionali dell'informazione e della cultura si confrontano su come comunicare un nuovo protagonismo civile e sul come raccontare un nuovo Sud che vada oltre pregiudizi e preconcetti. Spazio dunque al racconto di una terra diversa, con l’orgoglio – sottolinea Paola Bottero- di una nuova visione, di un nuovo modo di intendere e vivere la Calabria.
Lo slogan che Paola Bottero usa per lanciare il suo meeting è “LaCalabriavisione è un orizzonte”
Un orizzonte -rilancia- “che costruiremo e guarderemo insieme, per raccontare non solo chi siamo, ma anche e soprattutto chi vogliamo e possiamo essere. Cercheremo, insieme, di tracciare una strada nuova: quella di cui la nostra Calabria, il nostro Sud e il nostro Paese hanno bisogno”.
Per “segnare il percorso” di questa nuova sfida culturale, Paola Bottero ha invitato ieri sera a Tropea alcuni dei big del giornalismo italiano di questi anni. Vediamo chi sono.
Paolo Mieli. Giornalista, storico, saggista, è stato direttore deI Corriere della Sera. Noto volto della tv, ha creato programmi di successo come Correva l’anno, La grande storia, Passato e Presente. Dalla sua attitudine a trattare gli argomenti leggeri con serietà e quelli più seri con leggerezza, prende il nome il cosiddetto “mielismo” che ha fatto scuola nel giornalismo italiano. Oggi è spesso ospite di programmi nelle maggiori reti televisive nazionali, senza mai abbandonare le pagine del Corriere, su cui continua a scrivere editoriali e recensioni di cultura.
Paolo Di Giannantonio. Giornalista, volto storico del Tg1. Appassionato di Islam, Africa e Medioriente, ci ha raccontato la guerra dagli angoli più sperduti del mondo sempre con garbo ed eleganza: celebri i suoi collegamenti da Sarajevo, la Siria, il Kosovo. Ma anche la liberazione di Nelson Mandela e la sua elezione come Presidente. La sua intervista al leader sudafricano è probabilmente uno degli scoop di cui va più fiero. Molto attivo sui social, negli ultimi anni si diverte anche con una rubrica satirica dal titolo “Animalier” in cui prende bonariamente in giro i look stravaganti di alcuni personaggi dello star system, naturalmente senza mai perdere il suo aplomb.
Antonio Padellaro. Giornalista, saggista. Ha iniziato la sua carriera all’Ansa, per poi andare alla redazione romana del Corriere delle Sera come notista parlamentare e all’Espresso, di cui è stato vicedirettore. è stato direttore dell’Unità fino al 2008. Ha fondato con Marco Travaglio Il Fatto Quotidiano. Oggi continua a scrivere sulle pagine del Fatto e al giornale ha dedicato la sua autobiografia politicamente scorretta e ironica dal titolo Il fatto personale. Nel libro racconta anche le liti con Oriana Fallaci e gli scontri con i vertici dei democratici ai tempi dell’Unità.
Angela Iantosca. Scrittrice, giornalista, nelle sue opere le protagoniste sono spesso donne. In Onora la madre-Storie di ‘ndrangheta al femminile racconta il ruolo delle figure femminili sempre più protagoniste nel settore criminale. Bambini a metà. I figli della ‘ndrangheta del 2015, con cui è stata finalista del Premio Piersanti Mattarella 2016 e vincitrice del Premio Speciale Onlus Memoria nel Cuore, scava ancora di più nei rapporti familiari della mafia calabrese e dona voce, per la prima volta, alla situazione in cui sono costretti i figli di uomini e donne d’onore. Ne parla anche nel libro Gli eroi di Leucolizia, ma questa volta lo fa scegliendo il linguaggio dei bambini, le favole. Nel suo blog Ask4angela racconta storie di vita quotidiana: storie positive, nella convinzione che “una risata ci salverà”.
Alla serata inaugurale di Link|Tropea Communication Meeting sono intervenuti anche l’assessore regionale al Turismo Fausto Orsomarso e il Sindaco di Tropea Giovanni Macrì, che ha raccontato l’impegno di questi tre anni per rilanciare il turismo culturale della città, oggi meta ambitissima di turismo internazionale.
È intervenuto con una battuta anche Mons. Attilio Nostro, Vescovo di Mileto, Nicotera e Tropea: "Spero di consegnare alla Calabria la bellezza che io vedo venendo da fuori - ha detto - Qui c’è una grandissima voglia di cambiamento". E ha perfettamente ragione