Maurizio Gasparri: “Difendiamo i giornalisti dal saccheggio che la rete fa del loro lavoro”

Biblioteca del Senato, Sala degli Atti Parlamentari, ad aprire i lavori del Corso di Formazione che la Figec ha interamente dedicato all’Intelligenza Artificiale, è stato il messaggio video del Presidente dei Senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri.

di Pino Nano
Martedì 03 Giugno 2025
Roma - 03 giu 2025 (Prima Pagina News)

Biblioteca del Senato, Sala degli Atti Parlamentari, ad aprire i lavori del Corso di Formazione che la Figec ha interamente dedicato all’Intelligenza Artificiale, è stato il messaggio video del Presidente dei Senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri.

“I miei perenni giri politici – esordisce così il Presidente Maurizio Gasparri- mi portano oggi a Genova prima e a Termoli dopo, luoghi molto lontani e non facili da raggiungere nella stessa giornata e quindi purtroppo non posso essere fisicamente presente ma non voglio privarmi della gioia di dare un saluto a tutti gli amici del sindacato a cui peraltro sono iscritto come giornalista professionista, arrivato nel 2025 a 40 anni dall'esame di accesso alla professione, che di fatto esercito ancora ogni giorno grazie all'attività comunicativa che continuo a svolgere in televisione con articoli e dichiarazioni, e anche con la mia attività di divulgazione che in fondo cerca di spiegare in maniera chiara spero cose a volte anche molte complesse. In questo contesto dell'intelligenza artificiale, che si affaccia prepotentemente, dico che la professione giornalistica e l'informazione sono cambiate. Io ho vissuto anche la fase del passaggio dal piombo all'impaginazione con i computer dei giornali, ma ho anche vissuto la stagione dei giornali col piombo tanti anni fa: oggi viviamo una dimensione ancora più innovativa, però avverto che il rischio è che l'intelligenza artificiale sostituisca l'elemento umano”.

 

Il pericolo maggiore che va assolutamente evitato per Gasparri rimane quello che lui chiama il saccheggio delle notizie dalla rete internet.

 

“Attenzione agli over the top. Amazon, Facebook, Google si stanno impossessando delle nostre vite e lo fanno senza pagare tassa. Rubano il lavoro dei giornalisti, rubano il lavoro dei negozi di prossimità all'angolo, e non pagano tasse. Vi chiederete se io sia contro il progresso? Assolutamente No. Ho introdotto la televisione digitale, wifi, quando ero molti anni fa ministro della comunicazione. Quello che io oggi invece voglio è che il progresso vada sempre ma nel rispetto del lavoro, nell'evitare il saccheggio digitale, del furto del lavoro giornalistico. Vorrei ricordare a me stesso che l'editore manda il proprio giornalista in una parte del mondo a fare un'inchiesta, spende dei soldi, gli paga uno stipendio, c'è un'assicurazione, ma accade che alla fine poi uno si ruba questo contenuto”.

 

La denuncia è pesante e soprattutto è diretta.

 

“I nemici della democrazia e della libertà – aggiunge l’ex ministro Gasparri- sono gli over the top. Devono esistere, ci mancherebbe altro ma non possono essere esentasse. Amazon, Bezos, Zuckerberg, insomma, tutta questa gente”.

 

Da qui l’appello che Gasparri affida alla platea della Biblioteca del Senato: “Vorrei che il mondo dell'informazione e del giornalismo si ribellasse a tutto questo. E invece i sindacati, anche fuori dal mondo giornalistico, tacciono. I fattorini lavorano per Amazon sulle strade maltrattati, e i giornalisti assistono al saccheggio digitale. Nei giorni scorsi la FIEG ha fatto un ennesimo appello. Allora ben venga il progresso tecnologico ma basta per l'impunità fiscale di questi signori che rapinano il pianeta”.

 

È partito da questa premessa poi il resto del dibattito sull’uso dell’Intelligenza Artificiale che si è concluso con una riflessione attentissima e articolata del vescovo della diocesi di Mileto Nicotera Tropea mons. Attilio Nostro.

 

Per questo lucidissimo intellettuale della Chiesa di Leone XIV, il vero problema non è tanto l’uso che se ne fa dell’Intelligenza Artificiale, quanto invece la sostanza del tema centrale: “Quello che conta per l’uomo e per la società che vive attorno a noi è la certezza e la garanzia di avere sempre e comunque un giornalismo corretto e onesto. Ma soprattutto per noi è fondamentale che i giornalisti siano liberi, liberi da ogni forma di condizionamento, liberi da ogni forma di pressione, liberi da ogni legaccio, liberi da ogni tipo di censura o anche di autocensura. Liberi in senso assoluto, e perfettamente consapevoli del loro ruolo al servizio della società civile e di ogni Paese”.


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