Sei sicuro di voler sbloccare questo articolo?
"Non ho mai voluto favorire intenzionalmente Marinoni". L'ex assessore non ha scaricato colpe su Sala.
"Non ho mai voluto favorire intenzionalmente Marinoni". L'ex assessore non ha scaricato colpe su Sala.
"Ho sempre agito nell'interesse del Comune". Lo ha detto l'ex assessore alla Rigenerazione Urbanistica del Comune di Milano, Giancarlo Tancredi, rispondendo stamani al Gip nell'ambito dell'inchiesta sulla gestione urbanistica della città.
Tancredi ha anche detto di non aver "mai voluto favorire intenzionalmente" il presidente della Commissione Paesaggio, Giuseppe Marinoni, e di non aver "mai lavorato per i propri interessi, di non aver mai preso utilità". Inoltre, l'ex assessore non avrebbe scaricato colpe su Sala, difendendone, anzi, l'operato.
Negli atti, la Procura di Milano riporta "giudizi morali" più che "elementi concreti" e la "sproporzionata ampiezza dell'indagine" è stata "impostata come un processo alla speculazione edilizia nei confronti dell'intera città di Milano".
E' quanto ha scritto l'avvocato Eugenio Bono, che difende Giuseppe Marinoni, nella memoria depositata stamani al gip di Milano Mattia Fiorentini, nell'ambito dell'inchiesta legata alla gestione urbanistica della città.
Nello specifico, il documento contesta i pericoli di inquinamento probatorio, fuga e reiterazione del reato per cui i pm hanno fatto richiesta della custodia cautelare in carcere. L'ex presidente della Commissione paesaggio del Comune di Milano ha deciso di non rispondere al Gip durante l'interrogatorio.
"Non c'è alcun episodio corruttivo, né nessun sistema per come è delineato dalla Procura", ha spiegato l'avvocato Bono, precisando che la difesa ha depositato al giudice una breve memoria difensiva soltanto sulle esigenze cautelari e che il suo assistito si difenderà "nel dibattimento".
"Non c'è alcun episodio corruttivo e chiariremo tutto in dibattimento", ha ribadito il legale ai giornalisti, al termine dell'interrogatorio di Marinoni, durato pochi minuti, durante i quali è stata depositata una memoria difensiva, solo sulla "mancanza delle esigenze cautelari", quindi per spiegare al Gip Mattia Fiorentini che non ci sono motivi per applicare a Marinoni misure cautelari di alcun tipo, tantomeno il carcere.
"Ci siamo limitati all'aspetto delle esigenze cautelari ed eserciteremo la nostra difesa nel dibattimento", ha detto ancora Bono, ribadendo comunque che "non c'è alcun sistema corruttivo".
Risponderanno al Gip, invece, l'ex assessore alla Rigenerazione Urbanistica, Giancarlo Tancredi, accusato di concorso in corruzione, falso e induzione indebita (e per il quale i pm hanno chiesto i domiciliari, ndr), che dovrebbe iniziare alle 11:45, e l'imprenditore Andrea Bezziccheri di Bluestone (ore 15). Manfredi Catella, Alessandro Scandurra e Federico Pella, invece, potrebbero presentare delle memorie.
Pella, ex manager di J+S, accusato di corruzione e raggiunto da una richiesta di custodia in carcere, dovrebbe iniziare alle ore 12:45, mentre alle 14 dovrebbe iniziare l'interrogatorio di Manfredi Catella, ceo di Coima, e Bezziccheri (chiesto il carcere) dovrebbe cominciare alle ore 15. L'ultimo interrogatorio sarà quello di Alessandro Scandurra, ex Vicepresidente della Commissione Paesaggio, accusato di corruzione e falso.
Agli interrogatori partecipano anche i pm Paolo Filippini e Mauro Clerici, con l'aggiunta Tiziana Siciliano, che partecipa all'udienza preliminare Park Towers Tancredi, Marinoni e Scandurra potrebbero sostenere di non aver mai concluso accordi corruttivi con i costruttori e che il lavoro della Commissione Paesaggio fosse orientato alla massima trasparenza: c'era l'ordine di "astenersi" da qualsiasi conflitto d'interessi.
Per l'accusa, però, le false attestazioni della mancanza di conflitti di interessi sarebbero state "palesi" e documentate, così come le consulenze ricevute da Marinoni e Scandurra, cioè tangenti "mascherate". Le società avrebbero pagato per avere il via libera ai progetti in Commissione.
Uno dei temi sarà il presunto concorso di Tancredi nella corruzione contestata a Marinoni e Pella, ipotesi di concorso in corruzione anche senza "utilità" ottenute in via diretta dall'ex assessore, ma come partecipazione al "patto corruttivo", per i magistrati.
Tancredi, che due giorni fa, durante il Consiglio Comunale in cui aveva rassegnato le sue dimissioni, aveva riaffermato la sua "integrità e correttezza", dovrà anche spiegare i motivi di quelle presunte pressioni, che avevano coinvolto anche il Sindaco Giuseppe Sala e l'archistar Stefano Boeri, per il sì della Commissione al progetto del Pirellino-Torre Botanica. Dunque, bisognerà verificare se quell'accusa, contestata anche a Marinoni e Catella, configuri una possibile induzione indebita.
Catella, infine, affermerà di aver soltanto esercitato un suo "diritto" di imprenditore a capo di un colosso attivo negli investimenti immobiliari, senza commettere "alcun illecito". Inoltre, depositerà una memoria "con tutte le prove documentali oggettive della non corrispondenza al vero dei capisaldi della posizione della Procura". Probabilmente, il giudice riceverà diverse decine di pagine difensive.