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Scagionato il 20enne che ha raccontato di aver soccorso gli amici.
Scagionato il 20enne che ha raccontato di aver soccorso gli amici.
Due persone sono state iscritte nel registro degli indagati per omicidio stradale, in relazione allo scontro tra un Suv Mercedes e una Opel Corsa, avvenuto all'alba di domenica in viale Fulvio Testi a Milano, in cui è morto il 19enne Pietro Arrigo Silva, che si trovava a bordo della prima automobile: si tratta del 23enne che guidava il Suv e del 32enne alla guida dell'altra auto.
Quest'ultimo è risultato positivo al pre-test per la droga, ma sembra che anche il 23enne fosse positivo ad alcol e droga. Queste ultime analisi dovranno essere confermate da accertamenti specifici. Secondo la pm Giancarla Serafini, che ha disposto l'autopsia sul corpo del 19enne, e la Polizia locale, il Suv andava a velocità sostenuta.
Nelle scorse ore, Serafini ha ricevuto l'informativa del Nucleo radiomobile dei poliziotti municipali, che stanno conducendo le indagini: sembra che il Suv, noleggiato dal 23enne, stesse andando a forte velocità, quando ha impattato contro la Opel Corsa.
Per ricostruire la dinamica dell'accaduto, e per capire quale auto non abbia rispettato la precedenza, sono state acquisite le immagini delle telecamere di sorveglianza. Inoltre, sono stati sentiti alcuni testimoni.
Nel frattempo, i due conducenti sono stati iscritti nel registro degli indagati per omicidio stradale, in modo da effettuare tutti gli accertamenti: se questi dovessero dare risultati positivi e, dunque, un quadro preciso, non si procederà con una consulenza cinematica.
Altre analisi più specifiche, tra cui quelle ematiche, dovranno stabilire se il 32enne stesse effettivamente guidando dopo aver assunto droga e se il 23enne, che in macchina, oltre a Orrego, aveva anche una 30enne seduta dietro, che è attualmente in prognosi riservata, fosse ubriaco e avesse assunto qualche droga, come emerso dai pre-test.
Oltre a questo, gli investigatori dovranno capire se il ragazzo avesse la possibilità di guidare quel Suv da 700 cavalli e del prezzo di quasi mezzo milione di euro, che i neopatentati non possono guidare.
Intanto, la Polizia locale ha accertato che, contrariamente a quanto emerso due giorni fa, il 20enne che si trovava in zona sarebbe intervenuto immediatamente dopo l'incidente, per prestare soccorso ai suoi amici rimasti incastrati nell'auto.
A scagionare il ragazzo sono state anche le immagini delle telecamere di sorveglianza: il ragazzo conosceva i tre giovani, e forse aveva passato la serata insieme a loro. Sceso per primo dal Suv, avrebbe cercato di soccorrerli dopo lo scontro.
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