Ordine dei Giornalisti, Elezioni e rinnovo Ordini Regionali: “Un problema rischia di far saltare tutto

Questo il testo integrale che il Presidente del Sindacato cronisti romani Pierluigi Franz ha appena mandato al Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Italiani Carlo Verna per porgli un problema procedurale e di diritto che rischia di far saltare l’elezione del prossimo Consiglio Nazionale dell’Ordine. Una vicenda che solo un fine giurista come Franz poteva “intercettare” e ora “segnalare” al massimo organo della categoria.

(Prima Pagina News)
Martedì 08 Settembre 2020
Roma - 08 set 2020 (Prima Pagina News)

Questo il testo integrale che il Presidente del Sindacato cronisti romani Pierluigi Franz ha appena mandato al Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Italiani Carlo Verna per porgli un problema procedurale e di diritto che rischia di far saltare l’elezione del prossimo Consiglio Nazionale dell’Ordine. Una vicenda che solo un fine giurista come Franz poteva “intercettare” e ora “segnalare” al massimo organo della categoria.

Al Presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti Dott. Carlo Verna Roma,

8 settembre 2020

Al Presidente del CNOG

Dott. Carlo Verna

Oggetto: Richiesta di chiarimento sulle prossime elezioni dei nuovi vertici dei Consigli regionali e nazionale dell'Ordine dei Giornalisti.

 Caro Presidente,

ho letto che domani dovrà essere deciso l'eventuale svolgimento delle elezioni per il rinnovo dei vertici dei Consigli regionali e nazionale dell'Ordine dei Giornalisti.

 A questo proposito ritengo opportuno segnalarti alcuni problemi pratici che dovrebbero essere risolti preventivamente con delle precise direttive per evitare poi possibili ricorsi.

A quanto sembra la 1^ data fissata per le elezioni è domenica 27 settembre 2020. In realtà lo sarà, però, solo formalmente perché quel giorno il voto sarà valido solo se si recheranno alle urne il 50% più uno degli aventi diritto.

Ogni iscritto dovrà quindi ricevere la convocazione alle urne con l’invito a recarvisi direttamente la domenica successiva, 4 ottobre, quando il voto sarà valido qualunque sia il numero dei votanti. Domenica 11 seguirà invece il voto di ballottaggio per quei candidati che al primo turno non avranno ottenuto almeno il 50% più una delle preferenze espresse, per cui si sceglierà tra i due più votati per ogni seggio non coperto con il voto del primo turno.

L'art. 4 della legge n. 69 del 1963 prevede che la convocazione si effettua mediante avviso spedito almeno quindici giorni prima a tutti gli iscritti, esclusi i sospesi dall’esercizio della professione, per posta prioritaria, per telefax o a mezzo di posta elettronica certificata. In sostanza il termine per la spedizione scadrà sabato 12 settembre.

Faranno in tempo tutti i 20 Ordini regionali a spedire entro tale data le convocazioni a tutti i giornalisti iscritti (sono decine di migliaia), tenendo conto che la maggior parte di essi sono ancora privi di PEC?

L'art. 6 della stessa legge prevede in ogni Regione, piccola o grande, che si voti al massimo per 8 ore e al massimo in 2 giorni. Occorre, però, tener presente che il 4 ottobre a Roma e a Milano si devono eleggere 6 professionisti tra i consiglieri regionali + 2 sindaci e ben 11 consiglieri nazionali a Roma e 12 a Milano su schede cartacee in bianco.

E' presumibile quindi che, come in passato, si formino lunghe file prima che ciascun elettore possa esercitare il suo diritto di voto.

Mi chiedo se queste possibili file senza il necessario distanziamento nell'unico seggio allestito (ciò differenzia totalmente l'elezione all'Ordine con il referendum dove si dovrà esprimere in pochi secondi sì o no) rispettino le regole per l'emergenza COVID prorogate ieri dal Governo al 7 ottobre.

L' art. 16 della legge prevede che i candidati al Consiglio nazionale devono essere titolari di una posizione previdenziale attiva presso l’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani (INPGI). La norma é estremamente criptica e si presta a più interpretazioni. Nel 2017 il Ministero della Giustizia bocciò l'elezione a consiglieri nazionali del Lazio dei colleghi Garibaldi e Mele perché pensionati INPGI 1, ma senza contributi all'INPGI 2. Ma cosa s'intende per posizione attiva INPGI 2 per chi é pensionato INPGI 1 e quanti contributi minimi deve aver versato per essere equiparato ad una posizione attiva?

Sempre l'art. 16 stabilisce che, "in sede di prima applicazione é costituito un collegio unico nazionale per l’elezione dei rappresentanti delle minoranze linguistiche riconosciute, al quale possono partecipare gli iscritti appartenenti a tali minoranze che ne facciano richiesta entro venti giorni antecedenti la data fissata per la prima convocazione dell’assemblea elettiva e che autocertifichino l’appartenenza ad esse ai sensi dell’articolo 46 del decreto del Presidente della Repubblica del 28 dicembre 2000,  n.  445.

Il rappresentante dei giornalisti professionisti eletto deve appartenere ad una  minoranza linguistica diversa da quella di appartenenza del rappresentante dei pubblicisti". Mi chiedo: poiché siamo in seconda applicazione della legge, quale é il termine entro cui gli  iscritti appartenenti alle minoranze linguistiche devono far richiesta?

Infatti se valesse il testo originario dell'art. 16 il termine dei venti giorni antecedenti la data fissata per la prima convocazione dell’assemblea elettiva sarebbe ormai già scaduto, in quanto oggi é l' 8 settembre e la 1^ data fissata per le elezioni sarebbe domenica 27 settembre 2020.

In conclusione, sarebbe forse opportuno che il CNOG acquisisca un parere legale in merito.

Cordialmente e a presto

 

Pierluigi Roesler Franz

 


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