Sei sicuro di voler sbloccare questo articolo?
Identificati numerosi membri del gruppo.
Identificati numerosi membri del gruppo.
Nell'ambito delle indagini dell'operazione “Eastwood”, svolta contemporaneamente in Germania, Stati Uniti, Olanda, Svizzera, Svezia, Francia e Spagna e condotta dalla procura di Roma con il coordinamento della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, sono state identificate cinque persone ritenute aderenti al gruppo hacker filorusso noto come "NoName057", responsabile di attacchi ad infrastrutture nazionali ed europee.
L’attività d’indagine è stata portata a termine dai poliziotti del Cnaipic (Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche) e quelli dei centri operativi della Polizia postale di Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Calabria.
Per gli indagati, la procura di Roma ha disposto una perquisizione.
Il gruppo "NoName057", attivo dal marzo 2022, è responsabile di migliaia di attacchi informatici contro siti governativi, infrastrutture pubbliche (trasporti, banche, sanità, telecomunicazioni) in diversi Paesi europei. "NoName057" reclutava simpatizzanti, fornendo elenchi di obiettivi occidentali e rivendicando gli attacchi tramite canali Telegram anonimi, in particolare il canale "DDosia Project" che metteva a disposizione un software per l'adesione al gruppo. L'infrastruttura criminale operava con un livello centrale di comando e controllo in Russia, server intermedi per rendere anonimo il segnale e migliaia di computer messi a disposizione dagli aderenti per gli attacchi.
Gli attacchi, principalmente di tipo "DDoS" (Distributed Denial of Service), miravano a paralizzare i siti web con un'ingente quantità di connessioni simultanee, causando interruzioni nei servizi pubblici.
Le indagini, coordinate a livello internazionale da Eurojust ed Europol, hanno permesso di identificare numerosi membri del gruppo, smascherando coloro che si celavano dietro server remoti, account Telegram e pagamenti in criptovaluta riconducibili alla crew hacker.
Sono stati emessi, inoltre, cinque mandati di arresto internazionali nei confronti di cittadini russi, di cui due ritenuti a capo dell'organizzazione. Più di 600 server in vari Paesi sono stati disattivati ed in parte sequestrati, in quanto costituivano l'infrastruttura criminale da cui partivano gli attacchi informatici.