Quando lo sport richiama i grandi valori della vita

“Chi vive d’amore. Il Cannoniere”. Il Vicedirettore di Rai Sport Massimo Proietto e il pluripremiato autore Antonio Barracato portano in libreria un romanzo sull’importanza dello sport come riscatto sociale.

di Pino Nano
Venerdì 17 Ottobre 2025
Roma - 17 ott 2025 (Prima Pagina News)

“Chi vive d’amore. Il Cannoniere”. Il Vicedirettore di Rai Sport Massimo Proietto e il pluripremiato autore Antonio Barracato portano in libreria un romanzo sull’importanza dello sport come riscatto sociale.

Massimo Proietto non si smentisce mai. È un cronista che vive la strada con il cuore e che ha fatto della sua passione per il giornalismo una sorta di missione sociale. Ne è la conferma questo suo ultimo libro “Chi vive d’amore. Il Cannoniere”, scritto a quattro mani con Antonio Barracato, per le Edizioni Minerva, e destinato ad un pubblico vastissimo che non è solo quello dello sport e che Massimo Proietto conosce come le sue tasche per via del suo lavoro e soprattutto del suo ruolo come Vice Direttore di Rai Sport.

 

“Questo è un romanzo – dice Massimo Proietto-che parla di calcio, ma che in realtà racconta molto di più: l’infanzia difficile di un ragazzo, le prove della vita, la forza dei legami, il coraggio di rialzarsi e la capacità di non smettere mai di credere nei propri sogni, un libro che mette insieme passione sportiva e valori universali, capace di emozionare chiunque, anche chi del calcio conosce poco o nulla”.

 

Ad aprire il volume è la prefazione di Federica Cappelletti Rossi, presidente della Divisione Serie A Femminile Professionistica Figc, che sottolinea la capacità degli autori di raccontare una vicenda capace di appassionare e commuovere senza forzature emotive, toccando corde profonde e universali.

 

“L'idea – spiega Massimo Proietto- nasce dal desiderio di raccontare una storia che unisse due passioni: quella per lo sport e quella per la vita vera, con le sue cadute e i suoi riscatti. Volevamo dimostrare come il calcio possa essere molto più di un gioco: un linguaggio universale, capace di trasformarsi in una scuola di coraggio, lealtà e speranza. Chi vive d'amore nasce così, dall'urgenza di tornare a parlare di sentimenti autentici in un mondo dove tutto corre veloce, e dove spesso ci si dimentica quanto contino l'amicizia, la solidarietà e l'amore per ciò che si fa. Su un campo di calcio si concentrano infatti la fatica, le sconfitte, i momenti di svolta, la gioia della squadra, la solitudine del rigore: tutto ciò che forma un essere umano. Noi abbiamo voluto restituire al calcio la sua anima originaria, quella che non ha nulla a che fare con i riflettori o il denaro, ma con l'educazione, la lealtà e la solidarietà”.

Il protagonista del romanzo è Paolino Rinaldi, un bambino cresciuto nell’hinterland milanese, fragile in apparenza ma dotato di un’energia straordinaria. La sua vita è segnata da eventi dolorosi e da perdite precoci che lo costringono a confrontarsi con la durezza della realtà. “Eppure, dentro di sé, Paolino custodisce una risorsa insospettata: l’amore per il pallone, che diventa presto -scrivono gli autori- la sua ragione di vita, lo strumento per affermarsi, riscattarsi, e in qualche modo salvarsi.

Massimo Proietto parla di questo romanzo come se fosse il diario della sua vita, e in realtà non lo è, ma lo fa con una passione così evidente e palese da renderlo ancora più giovane e “bambino” di quanto non lo sia. L’uomo ha raccontato l’Italia e le sue storie più belle attraverso programmi amati dal pubblico, da “Linea Verde” a “Uno Mattina in Famiglia”, da “La Vita in Diretta” a “Sabato&domenica”, ha condotto festival e trasmissioni che hanno saputo fondere cultura, musica e sentimento, come “Musicultura”, “SanremocantaNapoli” e “CineMediterraneo”, insomma un cronista che sa parlare alla pancia del suo pubblico.

La sua voce e il suo volto hanno accompagnato eventi importanti, sempre con quel tocco umano e quel senso di rispetto che lo distinguono. Anche nello sport, che oggi è il suo mondo quotidiano, ha portato questo stile: vicino alle persone, capace di leggere dietro il risultato, di cogliere l’anima del gioco.

“Vorrei che il lettore sentisse che la vita, anche nei momenti più duri, merita sempre fiducia. Paolino attraversa il dolore, ma trova nel calcio e nell'amore per gli altri la forza di rialzarsi. Il messaggio è proprio questo: nessuna sconfitta è definitiva, se c'è un sogno da inseguire e qualcuno con cui condividerlo. Di Paolino Rinaldi – aggiunge il Vice Direttore di Rai Sport- “raccontiamo la sua ascesa calcistica, tra sogni e sacrifici, è segnata da momenti di svolta, da incontri significativi e da cadute improvvise che mettono alla prova la sua determinazione. Ma il calcio, come la vita, è fatto di sorprese: gol insperati, sconfitte amare, occasioni da cogliere al volo. Chi vive d’amore non è solo la parabola sportiva di un giovane talento. È soprattutto una riflessione sul valore dell’amicizia, della solidarietà, della lealtà”.

Il romanzo in realtà si legge tutto d’un fiato, scritto con uno stile semplice e diretto, soprattutto moderno, veloce, accattivante, parla ai ragazzi ma anche agli adulti, e a chi cerca una storia che mostri come la passione possa diventare motore di riscatto, e come anche nelle difficoltà più grandi sia possibile trovare la forza per andare avanti. Quasi la sceneggiatura di un film, dai ritmi vivaci e assolutamente cinematografici, con dentro colpi di scena e stravolgimenti che mantengono alta l’attenzione fino all’ultima pagina.

Bello, avvolgente, da leggere questo libro, vi assicuro, perché il calcio, nel romanzo di Massimo Proietto e Antonio Barracato, diventa simbolo iconico della vita, con le sue regole, i suoi rischi, le sue sfide.

“Paolino- sottolineano gli autori- come il Nino cantato da Francesco De Gregori ne La leva calcistica della classe ’68, impara che non bisogna avere paura di sbagliare un rigore e che un giocatore lo vedi “dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia”. Anche quando la vita sembra mettere tutto in discussione, il campo rimane lo spazio dove dimostrare chi si è davvero”.

Accanto alla dimensione sportiva, nel libro emergono l’amore e gli affetti familiari. Ci sono i genitori di Paolino, c’è il dolore delle perdite, ma ci sono anche le figure che lo accolgono e lo sostengono lungo il cammino: amici sinceri, educatori, allenatori che sanno guardare oltre la superficie. “Una rete di relazioni –si commuove Massimo Proietto quando mi dice queste cose- che mostra come nessuno possa davvero farcela da solo, e come l’amore – nelle sue diverse forme – sia la vera linfa per crescere”.

Non è solo un libro “per chi ama il calcio”, ma una storia di resilienza e di passione che appartiene a chiunque abbia affrontato sfide, cadute e ripartenze.


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