La prima puntata di questa coraggiosa inchiesta sulla OMS è andata in onda lunedì della scorsa settimana 30 novembre, alle 21.20. La cosa aveva già sollevato una vera e propria bufera, se non altro per le denunce clamorose contenute all’interno dello speciale.
L’ennesima riconferma che Report sia ancora, a tutti gli effetti, il programma “ammiraglio” della Rai per il giornalismo investigativo. Nessuno più di loro, insomma. Nessuno, oltre loro. E in questo, va dato atto alla squadra di Sigfrido Ranucci del lavoro incredibile che ogni settimana produce per la TV di Stato.
Assolutamente esemplare, libero, indipendente, ammirevole e di grande coraggio. Sul Corriere della Sera di martedì scorso Aldo Grasso scriveva una cosa molto bella, ma che rispecchia fino in fondo la verità delle cose: «Report» (accento sulla o) è un’istituzione.
Può parlare, come ieri sera, di Alitalia, di Air Force Renzi, del piano pandemico italiano non aggiornato, dell’Organizzazione mondiale della sanità, dell’impreparazione della sanità italiana di fronte alla seconda ondata, può parlare di tutto. Al massimo, si limiterà a frettolose scuse se nelle sue inchieste avrà coinvolto persone che non c' entrano.
Senza lo scudo di «Report» versione Ranucci, la Rai faticherebbe non poco a giustificare il canone verso una larga fetta di popolazione assetata di giustizia mediatica”.
Come si fa a non dargli ragione? Ma veniamo al “piatto forte del giorno”. È l’inchiesta denominata “La consapevole foglia di fico” -firmata da Giulio Valesini e Cataldo Ciccolella- dove si parla del documento dell’Oms che denunciava come il piano pandemico italiano fosse del 2006, come già scoperto in passato dalla squadra di Report.
Poche ore dopo la sua pubblicazione questo documento viene però rimosso.
Il dato allarmante che Report riferisce è che secondo le stime del Generale Lunelli, esperto di difesa batteriologica, un piano aggiornato avrebbe invece salvato diecimila vite umane. Gli inviati di Report raccontano, producendo documenti esclusivi e testi di mail assolutamente inediti, cosa è successo davvero nelle stanze dell’Oms e perché il rapporto scomparso sia una bomba mediatica, tra incidenti diplomatici, cattivo uso di fondi della cooperazione, immunità diplomatica usata da scudo contro le convocazioni della procura di Bergamo e una curiosa comunione di intenti tra i pezzi grossi dell’Oms e il nostro ministero della Salute.
“Spiegheremo anche -promette in anteprima Sigfrido Ranucci- come l’Oms sta impedendo agli autori dello studio di presentarsi alla procura di Bergamo che li ha convocati per ascoltarli come persona a conoscenza dei fatti in un’inchiesta per falso e epidemia colposa. Tra i convocati, a uno solo l’Oms ha dato il via libera a parlare coi Pubblici Ministeri, ed proprio a proprio Ranieri Guerra”. I magistrati lombardi hanno già interrogato Ranieri Guerra come persona informata dei fatti. Chi invece non è stato sentito, è il coordinatore del “Report della OMS”, Francesco Zambon, e con lui i suoi colleghi ricercatori.
L’Oms ha invocato in questo caso l’immunità diplomatica: “Le autorità italiane hanno recentemente informato l’Organizzazione mondiale della Sanità sulle ordinanze del tribunale emesse dalla Procura di Bergamo. Abbiamo formalmente richiesto ulteriori informazioni”. Un mistero di non poco conto, e che potrebbe chiarire meglio nelle prossime ore – se lo volesse- il ministro della giustizia Alfonso Bonafede. O forse meglio di lui Luigi Di Maio ministro degli Esteri. Ma è solo l’inizio di una bufera annunciata, e che potrebbe diventare per il Governo italiano un vero e proprio tsunami.
Questa sera va in onda la seconda parte dell’inchiesta, dal titolo “La consapevole foglia di fico 2”, di Giulio Valesini e Cataldo Ciccolella con la collaborazione di Norma Ferrara, Eva Georganopoulou e Alessia Pelagaggi. Ebbene, Report tornerà a raccontare con nuovi documenti esclusivi la vicenda del “documento” ritirato dall'Oms sulla gestione della pandemia in Italia che ha messo in imbarazzo i funzionari ai vertici dell'organizzazione mondiale della Sanità.
Ma c’è di più. Report produrrà ancora una volta le e-mail che provano le pressioni esercitate del direttore aggiunto dell'Oms Ranieri Guerra sui ricercatori di Venezia per far correggere prima della pubblicazione il rapporto indipendente, e che hanno poi svelato come l'Organizzazione mondiale della sanità sarebbe diventata la "consapevole foglia di fico" per le decisioni criticate e impopolari del ministero della Salute.
Il rapporto, ritirato poche ore dopo la pubblicazione, denunciava il mancato aggiornamento del piano pandemico in Italia, fermo al 2006, come aveva già scoperto Report subito dopo la prima ondata del virus. E' lo stesso Francesco Zambon in un'intervista al Corriere Veneto a chiarire lo tsunami che lo ha investito, dichiarando anche di avere molta paura per il suo futuro: “Rischio di perdere il lavoro, ho subito pressioni e minacce”. “La situazione - spiega Francesco Zambon - è delicata, sono ancora nel mio ufficio di Venezia, ma non so per quanto. Ho ricevuto pressioni e minacce di licenziamento affinché modificassi il rapporto e scrivessi che il Piano pandemico risale al 2016 e non al 2006, come invece è. L'Oms non ha piacere che i panni sporchi si lavino fuori, visto che non li ha lavati in famiglia, nonostante le decine di segnalazioni da me inviate nel momento in cui è emersa la verità. Il dossier che si chiamava “Una sfida senza precedenti: la prima risposta dell’Italia al Covid-19”, al quale abbiamo lavorato giorno e notte, è uscito l’11 maggio scorso con dati aggiornati al 30 aprile. Mai successo al mondo. Ma è stato ritirato nel giro di 24 ore, sono state fatte sparire tutte le copie cartacee, le mie però le tengo gelosamente in cassaforte”.
Francesco Zambon dice anche che “In questi giorni sto anche aspettando la data della terza convocazione da parte della Procura di Bergamo. Alle prime due non ho potuto rispondere perché l’Oms ha invocato l’immunità diplomatica per i propri funzionari e mi ha detto di non presentarmi.
Ma se noi che abbiamo redatto il dossier non raccontiamo cos’è successo, gli inquirenti continueranno ad avere solo la versione di Ranieri Guerra, che si è dovuto esporre in prima persona, perché dal 2014 al 2017 è stato direttore generale della Prevenzione al ministero della Salute, il dipartimento che avrebbe poi dovuto aggiornare il Piano pandemico nazionale”.
È chiaro che la vera bufera dovrà ancora arrivare, alla luce anche del fatto che il Governo italiano ad un certo punto si prende il lusso di devolvere alla OMS una cifra enorme di 10 milioni di euro in piena pandemia senza però spiegarne i reali motivi.
Insomma, una puntata anche quella di questa sera da non perdere, e semmai da condividere sui social con i propri amici e i propri followers, perché tutti finalmente sappiano quello che molti giornali ormai purtroppo non raccontano più. Se invece volete rivedere la prima puntata dell’inchiesta di Report con calma e quando potrete farlo, allora questo è il link utile. Buona visione.
GUARDA REPORT SU RAI 3
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News