Thailandia, torna la protesta a Bangkok, si chiede una riforma della Monarchia
Centinaia di manifestanti si sono diretti verso l’Ambasciata di Germania, Paese particolarmente frequentato ed al quale è molto affezionato l’attuale Sovrano thailandese.
di Francesco Tortora
Lunedì 15 Novembre 2021
Roma - 15 nov 2021 (Prima Pagina News)
Centinaia di manifestanti si sono diretti verso l’Ambasciata di Germania, Paese particolarmente frequentato ed al quale è molto affezionato l’attuale Sovrano thailandese.
Centinaia di manifestanti si sono radunati a Bangkok ieri per protestare contro una decisione della Corte Suprema la quale ha stabilito che la richiesta di riforme reali equivale a un tentativo di rovesciare la Monarchia thailandese.

La Corte Costituzionale -che i critici hanno a lungo definito politicizzata- ha annunciato mercoledì scorso che tre importanti leader della protesta hanno -per loro- pronunciato discorsi che "mirano a rovesciare la Monarchia costituzionale".

Sebbene la decisione del tribunale non comporti sanzioni penali per i leader della protesta, gli osservatori affermano che la sentenza potrebbe ridurre uno spazio già ristretto per gli attivisti che si battono per la riforma della Monarchia. Sfidando il divieto di assembramento, centinaia di manifestanti si sono ammassati nel principale quartiere dello shopping di Bangkok per inveire contro la decisione della Corte Suprema, con in mano cartelli dove c’era scritto che non si vuole una Monarchia assoluta.

"Non stiamo rovesciando questo Paese. La riforma è per renderlo migliore", ha gridato il leader della protesta Thatchapong Kaedam, mentre i manifestanti hanno sventolato cartelli che dicevano "riforma non è uguale a rovesciamento".

"La Corte Costituzionale sta sottraendo il potere al popolo", ha aggiunto.

I manifestanti hanno lanciato le effigi dei giudici della Corte costituzionale da un ponte e poi le hanno bruciate, mentre un piccolo gruppo di monaci vestiti nel tradizionale saio color zafferano ha mostrato il saluto a tre dita, ormai diventato popolare nelle manifestazioni per la democrazia.

Al tramonto, hanno iniziato a marciare verso l'Ambasciata tedesca, poiché è la Nazione dove spesso fa soggiorno l’attuale Re thailandese. La polizia si è scontrata brevemente con alcuni manifestanti, sparando proiettili di gomma che hanno colpito almeno un manifestante finito a terra sanguinante dal petto, secondo quanto riportano anche le agenzie internazionali.

Il ferito è stato trasportato d'urgenza in ambulanza.

Il centro di emergenza di Erawan della città ha dichiarato che almeno due persone sono rimaste ferite, anche se non sono stati forniti dettagli sulle loro condizioni.

All'inizio della giornata, la polizia aveva avvertito i partecipanti alle manifestazioni che avrebbero corso il rischio di infrangere il divieto di assembramento.

"Vogliamo che il pubblico si concentri su come usare i propri diritti e libertà ma non violare le leggi che sono state decise dalla Corte Costituzionale", ha detto il portavoce della polizia di Bangkok Jirasant Kaewsangake.

La Thailandia è una monarchia costituzionale dalla fine del Governo reale assoluto nel 1932 ma la democrazia è stata successivamente connotata da regolari colpi di stato militari, l'ultimo nel 2014.

L'attuale movimento di protesta è iniziato a metà del 2020, con manifestazioni guidate dagli studenti che chiedevano le dimissioni del premier Prayut Chan-O-Cha e riforme della Monarchia.

La controversa richiesta di riforme reali ha lanciato un fulmine a ciel sereno nella società thailandese, che da tempo considera il Re superiore agli aspetti materiali, politici e sociali.

Qualsiasi critica alla famiglia reale apre una persona al procedimento penale secondo le leggi di lesa maestà.

Decine di migliaia di manifestanti hanno affollato le strade al culmine delle manifestazioni ma ora decine di manifestanti e i loro leader stanno affrontando molteplici accuse penali, tra cui la diffamazione reale.

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