"Onore ai Magistrati Caduti: Musica e Memoria per i Martiri della Giustizia"

Commemorati nella Basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina i 28 magistrati uccisi dalla mafia e dal terrorismo. Presenti autorità istituzionali, familiari delle vittime e numerosi operatori del diritto. Monsignor Paglia: «Martiri della giustizia, testimoni di un Vangelo vissuto fino al sangue».

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Lunedì 26 Maggio 2025
Roma - 26 mag 2025 (Prima Pagina News)

Commemorati nella Basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina i 28 magistrati uccisi dalla mafia e dal terrorismo. Presenti autorità istituzionali, familiari delle vittime e numerosi operatori del diritto. Monsignor Paglia: «Martiri della giustizia, testimoni di un Vangelo vissuto fino al sangue».

Una cerimonia intensa, carica di memoria e gratitudine, si è svolta sabato 24 maggio nella Basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina, santuario dedicato ai Nuovi Martiri del XX e XXI secolo. L’occasione: ricordare i 28 magistrati assassinati dalla criminalità organizzata e dal terrorismo, insieme alle persone che persero la vita con loro.

In rappresentanza del Governo era presente il Sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro delle Vedove, accanto al giudice costituzionale Angelo Buscema, ai consiglieri del C.S.M. Daniela Bianchini e Paola D’Ovidio, al vice sindaco della Città Metropolitana di Roma Pierluigi Sanna e al generale Francesco Rizzo, vice comandante della Legione Carabinieri Lazio. Numerosi anche i magistrati, avvocati, notai ed esponenti della politica e della società civile, come l’onorevole Gianfranco Sammarco, già membro della Commissione Antimafia.

A promuovere e organizzare l’evento è stato il dottor Stefano Amore, curatore del volume “Ritratti del coraggio. Lo Stato italiano e i suoi magistrati”, dedicato proprio a queste figure di alto sacrificio civile.

Momento centrale della commemorazione, la celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Vincenzo Paglia, che ha citato l’arcivescovo Oscar Romero: «Il Vangelo chiede a tutti i cristiani di essere martiri, ossia di dare la propria vita per gli altri», ricordando che anche in Italia il tributo di sangue è stato altissimo. Non solo magistrati, ma carabinieri, poliziotti, giornalisti, avvocati, sacerdoti e tanti altri: nessuna categoria è rimasta indenne dalla violenza mafiosa e terroristica.

Particolarmente toccante la presenza dei familiari di alcune vittime, come Rocco Chinnici, Giangiacomo Ciaccio Montalto, Luigi Daga, Girolamo Minervini, Girolamo Tartaglione. Uomini dello Stato che hanno scelto il dovere fino in fondo, spesso rinunciando perfino alla scorta pur di non mettere a rischio altre vite. Alcuni lasciati soli, altri colpiti in attentati che hanno segnato le pagine più buie della nostra storia repubblicana.

A chiudere la cerimonia, le note della Banda dell’Arma dei Carabinieri, messe a disposizione per l’evento dal Comandante Generale dell’Arma. Un concerto simbolico: musica per non dimenticare, memoria in forma di armonia, rivolta soprattutto ai tanti giovani presenti. Perché il ricordo dei martiri della giustizia continui a vivere e a ispirare il futuro. (M.Pi.)


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