Bancarotta: Massimo Ferrero rinviato a giudizio, revocati i domiciliari
L'ex patron della Sampdoria resta interdetto dall'attività imprenditoriale. Il processo inizierà il 21 settembre.
(Prima Pagina News)
Lunedì 23 Maggio 2022
Cosenza - 23 mag 2022 (Prima Pagina News)
L'ex patron della Sampdoria resta interdetto dall'attività imprenditoriale. Il processo inizierà il 21 settembre.
Al termine dell'udienza preliminare, celebrata questa mattina, il gup del Tribunale di Paola (Cs) ha disposto la revoca degli arresti domiciliari e il rinvio a giudizio per l'ex patron della Sampdoria, Massimo Ferrero, nell'ambito dell'inchiesta relativa al fallimento di alcune società del suo Gruppo, con sede in Calabria.

Il giudice, che ha disposto il rinvio a giudizio anche per gli altri 8 imputati coinvolti, ha accolto la richiesta presentata dai legali di Ferrero, che deve rispondere dell'accusa di bancarotta fraudolenta in concorso. Nei suoi confronti vige ancora il divieto di esercitare l'attività imprenditoriale.

Oltre a Ferrero, dovranno presentarsi in aula l'ex moglie Laura Sini, la figlia Vanessa e suo nipote Giorgio, Giovanni Fanelli, Aiello Del Gatto e Roberto Coppolone - amministratori di alcune delle società di cui è stato dichiarato il fallimento -, Cesare Fazioli e Paolo Carini.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Paola e condotte dagli uomini della Guardia di Finanza cosentina, si sono concentrate su Ellemme spa, Blu Cinematografica srl, Blu Line srl e Maestrale srl, società attive nei settori alberghiero, turistico e cinematografico, di cui è stato dichiarato il fallimento tra il 2017 e il 2020. In base a quanto emerso dalle indagini, si trattava di una miriade di scatole cinesi, gestite in modo spericolato da "Viperetta", che, per l'accusa, era l'unico "dominus".

L'ex presidente della Sampdoria era stato tratto in arresto a Milano lo scorso 6 dicembre, per poi essere posto ai domiciliari il 23 dello stesso mese dal Tribunale del Riesame di Catanzaro. Ferrero, che era nella sua abitazione di Roma e non ha presenziato all'udienza, non appena ha avuto dai suoi avvocati Nicola Carratelli (del foro cosentino) e Francesca Conte (del foro leccese) la notizia della revoca dei domiciliari, si è lasciato andare alla commozione.

I due legali avevano chiesto di revocare i domiciliari perchè le aziende oggetto d'indagine ora sono controllate dall'autorità giudiziaria e anche per le condizioni psicofisiche di Ferrero, "molto provato" dalla situazione.

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