Castelbuono (Pa): respirava amianto per il Comune, Inail condannata a riconoscere esposizione di un dipendente morto

Dopo 33 anni di servizio, Giuseppe Failla, morto di mesotelioma a 64 anni, ottiene riconoscimento della malattia professionale. Alla vedova 150mila euro di risarcimento.

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Giovedì 10 Luglio 2025
Palermo - 10 lug 2025 (Prima Pagina News)

Dopo 33 anni di servizio, Giuseppe Failla, morto di mesotelioma a 64 anni, ottiene riconoscimento della malattia professionale. Alla vedova 150mila euro di risarcimento.

Il Tribunale del Lavoro di Termini Imerese ha condannato l’INAIL al risarcimento previdenziale in favore della vedova di Giuseppe Failla, storico dipendente del Comune di Castelbuono (Pa), paese di cui era natio, scomparso prematuramente a soli 64 anni per mesotelioma pleurico, un cancro devastante causato dall’esposizione all’amianto.

Una sentenza che riconosce, finalmente, l’origine professionale della malattia contratta da Failla e accende i riflettori su un dramma silenzioso che ha colpito tanti lavoratori del comparto pubblico. Alla vedova, sig.ra Rosaria, sarà ora corrisposta una rendita mensile, oltre agli arretrati e alle maggiorazioni del Fondo Vittime Amianto, per un totale di circa 150.000 euro (secondo stime dell’Osservatorio).

Giuseppe Failla ha dedicato 33 anni della sua vita al servizio della comunità: prima nell’ambito ambientale, poi nei settori manutentivi e amministrativi del Comune. Per oltre vent’anni ha provveduto alla risoluzione delle problematiche attinenti la salvaguardia dell’ambiente (acqua, suolo, atmosfera), con gestione del servizio di raccolta e discarica dei rifiuti solidi urbani, tra cui quella di “Santa Lucia” e quella di “Cassanisa”, operando a stretto contatto con rifiuti pericolosi, spesso contenenti amianto, in siti contaminati e magazzini comunali fatiscenti, come l’ex cineteatro “Le Fontanelle” dove le coperture in eternit erano in evidente stato di degrado, svolgendo regolarmente sopralluoghi, delimitazioni di aree e classificazioni dei materiali pericolosi. Più volte fu nominato responsabile per la gestione di eternit abbandonato, con esposizioni documentate e dirette a polveri di amianto, senza adeguate tutele.

Nel 2018, dopo una lunga esposizione silenziosa e senza colpe, arriva la diagnosi: mesotelioma pleurico. L’uomo avvia la richiesta di riconoscimento dell’esposizione professionale all’amianto all’INAIL, che però gli viene negata. Pochi mesi dopo, nel gennaio 2019, Failla muore. A raccogliere il testimone della sua battaglia sono la moglie e il figlio che hanno affrontato un lungo e faticoso iter giudiziario, assistiti dall’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.

Solo grazie alla testimonianza degli ex colleghi e alla consulenza medico-legale, il giudice accerta la correlazione tra le mansioni svolte e l’insorgenza della patologia, condannando l’Istituto all’erogazione della rendita e al pieno riconoscimento della malattia professionale.

“Questa sentenza è una vittoria della giustizia che restituisce dignità non solo a Giuseppe Failla, ma a tutte le vittime del lavoro: uomini e donne che, pur avendo servito lo Stato e le proprie comunità, sono stati dimenticati, esposti a rischi evitabili, lasciati soli davanti alla malattia e, troppo spesso, alla morte – commenta Bonanni, che sottolinea: “quella di Giuseppe è l’ennesima storia di una morte silenziosa e ingiusta: un mesotelioma causato dall’amianto lo ha strappato alla vita in pochi mesi. Ma il dolore non si è fermato alla diagnosi. Lui e la sua famiglia hanno dovuto affrontare anche l’ostinato rifiuto dell’INAIL che, invece di tutelare i lavoratori, si rifugia dietro dinieghi ignorando i loro diritti e costringendo i familiari a estenuanti battaglie legali. Ancora una volta, non è l’istituzione preposta a garantire giustizia, ma un tribunale. È inaccettabile. L’Osservatorio Nazionale Amianto continuerà a lottare finché ogni vittima avrà il riconoscimento che merita e ogni famiglia il risarcimento che le spetta.”

L’ONA è impegnato nella tutela delle vittime e dei loro familiari tramite il sito www.osservatorioamianto.it e il numero verde 800 034 294.


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