"Roma ladrona? Non esiste più e poi potrebbe andare bene per Grillo e i suoi. Calenda e Raggi candidati a sindaco? Una corsa in avanti dettata da motivi personali e non politici". Così, ad Affaritaliani.it, il neo responsabile della Lega di Roma, Alfredo Becchetti.
La sua passione per la Lega, spiega, è nata "da qualche anno, da quando Matteo Salvini ha inizio a racontare il progetto di nazionalizzare il partito e puntava al miglioramento della situazione politica per partite iva professionisti e imprenditori. E' stata la parte economica che mi ha affascinato".
"Sono sempre stato appassionato" di politica "e osservatore ma mai impegnato. La mia famiglia - continua Becchetti - è sempre stata di destra e papà ha sempre fatto politica il mio impegno sino ad oggi l'ho dedicato alla professione e ora le competenze sono al servizio della politica e di chi ha bisogno di vedere cambiamenti".
Rispetto a quando la Lega gridava "Roma ladrona", dice ancora Becchetti, quelli di oggi "sono tempi diversi. Non è Roma che era ladrona ma tutta la politica che si svolgeva a Roma..... Le cose della politica sono cambiate. Potrebbe diventare lo slogan del Cinque Stelle e di Grillo e dei suoi accoliti. Ora la Lega è un partito nazionale e Roma, Bologna e Palermo sono parte di una stessa nazione".
Alla domanda su quanti siano i leghisti in Capitale, essendo lui il responsabile, replica: "Quale capo, io sono il responsabile della parte politica e organizzativa del partito. Comunque siamo tantissimi, dai coordinatori dei Municipi e il nostro consenso aumenta giorno dopo. Nell'ultimo anno e mezzo c'è una voglia di Lega e di centrodestra straordinaria".
A proposito di centrodestra, a maggio ci sono le Elezioni Comunali, e non è ancora stato raggiunto un accordo sul candidato. "Esistono professionalità e persone disponibili, come quella di Bertolaso al quale la gente riconosce la qualità del fare tipica della Lega", dice in merito Becchetti.
Tuttavia, il centrodestra sta portando avanti la discussione da ottobre. "Il confronto tra diverse forze politiche - spiega Becchetti - porta alle persone migliori. La corsa in avanti che ha fatto la Raggi e la corsa in avanti di Calenda hanno motivazioni molto personali e poco politiche. Noi abbiamo bisogno di trovare le personalità giuste e dal dialogo e che dal confronto escono in candidati migliori. Correre significherebbe essere superficiali. Dobbiamo evitare la superficialità delle nostre scelte. Ma veramente prima di tutto i programmi e le cose da fare che vanno divisi in due parti: ciò che deve essere fatto per l'immediato come il decoro e la pulizia, le strade ed evitare che diventi ordinaria amministrazione poi dedicarli alla straordinaria amministrazione e alla progettualità futura. Se le energie sono rivolte a far fronte all'ordinaria amministrazione poi non ci sono energie per la città. Quando avremo deciso tutto questo e condiviso con i nostri alleati, a quel punto il nome giusto sarà il migliore per il programma".
Con Fratelli d'Italia, prosegue il neoresponsabile romano del Carroccio, ci sono legami "buonissimi, hanno una storicità che nasce da anni di politica, mai litigi ma solo scaramucce politiche in seno all'inizio di campagna elettorale".
Per quanto riguarda la conclusione della scrittura del programma, "nei primi giorni di gennaio avremo una parte di progetto molto forte da far conoscere e da unire con Forza Italia e Fratelli d'Italia. Sarà quindi un'unica idea di coalizione. E quindi avremo il candidato".
All'in bocca al lupo del giornalista per il nuovo compito, infine, Becchetti replica: "Grazie ne ha bisogno anche la città".
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