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Entro dieci giorni sarà pubblicata la gara per la realizzazione della nuova variante che cambierà radicalmente la mobilità tra Longarone e l’area dolomitica. Un investimento da quasi 400 milioni, con soluzioni innovative e benefici attesi anche oltre i confini comunali.
Entro dieci giorni sarà pubblicata la gara per la realizzazione della nuova variante che cambierà radicalmente la mobilità tra Longarone e l’area dolomitica. Un investimento da quasi 400 milioni, con soluzioni innovative e benefici attesi anche oltre i confini comunali.
Nel Bellunese si prepara a un intervento che segnerà una svolta storica per la viabilità del territorio. La gara d’appalto per la "variante" lungo la statale 51 sarà avviata a breve, con l’obiettivo di alleggerire il traffico, ridurre l’impatto ambientale e garantire collegamenti più sicuri.
Il progetto prevede la costruzione di nuove gallerie per oltre "3.600 metri" complessivi, accompagnate da "numerosi ponti ed un viadotto importante" che andranno a sostituire percorsi ormai inadeguati. Verranno integrati gli adeguamenti emersi nel confronto con i cittadini, a partire dalla gestione degli "innesti viari" e dalla valorizzazione delle aree verdi interessate.
La realizzazione, inserita nel piano dei finanziamenti legati ai "Giochi Olimpici e Paralimpici Milano Cortina 2026", non rappresenta solo una risposta a esigenze locali, ma anche un tassello fondamentale per l’intero "corridoio alpino". I benefici attesi includono un miglioramento della qualità della vita dei residenti, la riduzione dei tempi di percorrenza e la possibilità di una nuova attrattività economica per Longarone e i comuni limitrofi.
Il sindaco ha definito l’opera una "notizia preolimpica" di grande valore, sottolineando come il progetto non si limiti a un potenziamento infrastrutturale, ma si traduca in un investimento strategico per il futuro della comunità. La soddisfazione si accompagna all’impegno di monitorare l’avanzamento del cantiere affinché le tempistiche vengano rispettate e i disagi contenuti.
Un’opera dunque attesa da decenni, destinata a cambiare il volto della mobilità e a garantire una nuova centralità al territorio bellunese.