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"L'autorizzazione della Provincia Autonoma di Bolzano è un atto puramente politico che ignora completamente le evidenze consolidate in materia di convivenza tra allevamento e fauna selvatica".
"L'autorizzazione della Provincia Autonoma di Bolzano è un atto puramente politico che ignora completamente le evidenze consolidate in materia di convivenza tra allevamento e fauna selvatica".
L’Ente Nazionale Protezione Animali annuncia di aver attivato i propri legali e di presentare ricorso al Tar contro l’autorizzazione firmata il 30 luglio dal Presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, che prevede il prelievo – e quindi l’abbattimento – di due lupi “a caso” in Alta Val Venosta. Il provvedimento, con validità di 60 giorni, è stato affidato al Corpo forestale provinciale.
“Ci risiamo. La Provincia di Bolzano ripropone una misura già bocciata in passato, fondata su motivazioni deboli e soluzioni inefficaci. Si tratta di un atto puramente politico che ignora completamente le evidenze consolidate in materia di convivenza tra allevamento e fauna selvatica”.
Enpa ricorda che il lupo è una specie particolarmente protetta, a livello europeo e nazionale, e che ogni misura che contempli un eccezionale abbattimento, deve rispondere a criteri rigorosi di necessità, proporzionalità e inefficacia documentata delle misure alternative.
“Parliamo di due lupi scelti ‘a caso’, in risposta a 31 attacchi al bestiame su un intero territorio, senza tra l’altro alcuna prova che siano effettivamente gli animali responsabili. Una misura senza basi solide, che – come tutti gli abbattimenti - non risolve nulla e rischia solo di alimentare un clima di ostilità e ignoranza nei confronti dei predatori selvatici”.
Enpa sottolinea come gli abbattimenti non siano mai risultati efficaci nel contenere i danni da predazione. Al contrario, le uniche soluzioni realmente utili sono le misure di prevenzione ben progettate e coordinate: recinzioni elettrificate, cani da guardiania, presidi attivi e buone pratiche di custodia. Queste devono essere applicate in modo sinergico e continuativo, non a singhiozzo o in modo parziale.
“Troppo spesso, invece, si scarica la responsabilità su animali selvatici quando la vera causa è la gestione zootecnica superficiale. Esistono già oggi in Italia tanti esempi virtuosi di allevatori che convivono con i predatori grazie a misure concrete, non con i fucili”.
Enpa ribadisce che il lupo in Italia non ha perso lo status di specie particolarmente protetta, e anche in caso di un futuro declassamento normativo, questo non autorizzerebbe automaticamente l’abbattimento che rimane una deroga eccezionale.
“Siamo davanti all’ennesima scorciatoia per accontentare una parte del mondo rurale ostile alla fauna selvatica, ignorando completamente la complessità del problema. Un provvedimento illegittimo, inefficace e pericoloso”.
L’associazione presenterà ricorso al Tar, come già avvenuto in precedenti occasioni in cui la Provincia autonoma di Bolzano ha tentato la stessa scorciatoia. Enpa continuerà a battersi in tutte le sedi, legali e istituzionali, per difendere il diritto alla vita dei lupi e per promuovere una convivenza sostenibile, basata su conoscenza, responsabilità e rispetto.