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L'unità, costruita presso i cantieri Mariotti, ha una stazza di 12mila tonnellate e sostituirà la vecchia Anteo. Tra i suoi compiti, il soccorso ai sottomarini in difficoltà, il supporto alle forze speciali e la mappatura dei fondali marini
L'unità, costruita presso i cantieri Mariotti, ha una stazza di 12mila tonnellate e sostituirà la vecchia Anteo. Tra i suoi compiti, il soccorso ai sottomarini in difficoltà, il supporto alle forze speciali e la mappatura dei fondali marini
Varata “ Nave Olterra”, nuova Unità ausiliaria della Marina Militare SDO-SuRS (Special and Diving Operation-Submarine Rescue Ship).
Costruita presso i cantieri navali “T. Mariotti" del gruppo GIN (Genova Industrie Navali), l'Olterra è progettata per poter rapidamente riconfigurarsi in differenti modalità di impiego e per una molteplicità di operazioni quali il soccorso al personale di sottomarini in difficoltà, non solo nazionali, il supporto alle operazioni delle Componenti Subacquee e delle Forze Speciali della Marina Militare e la ricerca e ispezioni su medi e alti fondali marini.
Entrata in mare lo scorso 9 ottobre 2025, sostituirà Nave Anteo che, dopo oltre quarant'anni di servizio, è prossima al termine della sua vita operativa.
Lunga 128 metri di lunghezza, larga 24, vanta un dislocamento a pieno carico di circa 12mila tonnellate.
È dotata di propulsione elettrica integrata, impianti iperbarici integrati per immersioni in saturazione fino a 300 metri, veicoli subacquei autonomi e filoguidati e sistemi sonar di ultima generazione, rappresenta una delle piattaforme navali più avanzate del panorama europeo nel contesto marittimo underwater.
La cerimonia, tenutasi alla presenza di autorità militari, civili e religiose, è stata presieduta dall'ammiraglio di squadra Salvatore Vitiello, Comandante Logistico della Marina, che nel corso del suo intervento, ha ricordato che “il varo di una nuova unità è sempre un atto di fiducia nel futuro, la testimonianza concreta di un cammino fatto di professionalità, tecnologia, competenze e passione".
Presente alla cerimonia, S.E. Monsignor Gianfranco Saba, Ordinario Militare per l'Italia, che ha impartito la sua benedizione. Un pensiero particolare è stato rivolto alla madrina della nave, Corinna Ramognino, nipote del genovese Capo di 3ª classe Antonio Ramognino, uno dei più ingegnosi e attivi tecnici collaboratori degli assaltatori della Regia Marina e ideatore delle più audaci azioni in Mediterraneo condotte dagli operatori dei mezzi d'assalto nel corso del secondo conflitto mondiale.
Il varo di Nave Olterra conferma, in piena condivisione di intenti e sinergia tra Difesa e Industria, la capacità dell'Italia di innovare nel rispetto della tradizione, unendo tecnologia, interoperabilità e spirito di servizio.
“Ogni nave – ha concluso l'ammiraglio – senza le sue donne e i suoi uomini rimarrebbe solo acciaio e tecnologia. Non avrebbe un'anima! È il cuore dei marinai che la trasforma in famiglia, in casa sul mare".
Il nome Olterra è stato scelto in onore della vecchia petroliera affondata al largo delle coste egiziane che divenne il punto di appoggio cruciale per le azioni degli incursori della Regia Marina che a bordo degli SLC, siluri a lenta corsa, meglio conosciuti come “maiali”, compirono numerose azioni contro la Royal Navy di stanza ad Alessandria d'Egitto. La più clamorosa fu l'affondamento della corazzata Valiant.