Eccellenze al Timone”, Antonio Pignataro, il “re” dell’antidroga del Governo Meloni.

Va al questore calabrese Antonio Pignataro il Premio Campobasso “Eccellenze al Timone 2025”, riconoscimento al suo ruolo di “Uomo di Stato” sul fronte dell’antidroga.

di Pino Nano
Venerdì 04 Luglio 2025
Roma - 04 lug 2025 (Prima Pagina News)

Va al questore calabrese Antonio Pignataro il Premio Campobasso “Eccellenze al Timone 2025”, riconoscimento al suo ruolo di “Uomo di Stato” sul fronte dell’antidroga.

La motivazione con cui  a Campobasso nel corso di una cerimonia a cui erano presenti le massime autorità politiche civili e religiose dell’intera regione è stato consegnato il premio “Eccellenze al Timone” al questore calabrese Antonio Pignataro parla di un “Uomo di Stato” al sevizio del Paese, e in difesa dei giovani sempre di più vittime della droga. Storia la sua di un alto dirigente della Polizia di Stato che ha scalato tutti i gradini della sua carriera ottenendo in tutti questi anni una serie infinita di riconoscimenti e premi istituzionali.

Il Consiglio dei Ministri il 28 dicembre del 2022 gli aveva conferito la prestigiosa nomina a Dirigente Generale di pubblica sicurezza con l’incarico di Esperto nell’ambito del Dipartimento delle politiche antidroga presso la presidenza del Consiglio dei Ministri, un riconoscimento solenne che riconosceva al poliziotto calabrese doti di altissima qualità nella lotta alla droga e in difesa della tutela dei più giovani vittime di questa piaga sociale. Era stata la stessa Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a volere fortemente lui alla guida di questo settore. Oggi lui ricambia l’attenzione del Governo nei suoi riguardi dedicando il Premio ricevuto propri a Giorgia Meloni “per la grande attenzione che la Meloni- spiega l’alto dirigente di Polizia- da sempre dedica a questo fenomeno”.

“La dipendenza non avrà l’ultima parola e chi è caduto nel tunnel della droga – dice il questore calabrese ritirando il suo premio- può, con il Governo Meloni e il Sottosegretario Mantovano, ritrovare speranza nella vita poiché questo esecutivo farà di tutto per restituire dignità e futuro a chi è caduto nel girone infernale della droga”.

Il Questore PIGNATARO conclude con un accorato appello a coloro che per ignoranza o, peggio ancora, per ideologia politica, sottovalutano i danni della cannabis invitandoli a porre attenzione al messaggio di allarme lanciato dal “New York Times “, quotidiano da sempre schierato a favore della liberalizzazione della cannabis, che oggi critica questa scelta rilevandone i nefasti e crudeli risultati che hanno causato la morte di migliaia di giovani per incidenti stradali e gravi delitti di ogni genere con i ragazzi , non di rado bambini, che affollano i Pronto Soccorso per patologie fisiche e mentali causate dal consumo di cannabis.

Antonio Pignataro nasce e cresce ad Acri, in provincia di Cosenza e si arruola nella Polizia di Stato all’età di 18 anni, dopo aver superato il concorso a Vicenza e viene in seguito assegnato a Palermo. Dall’80 all’88 è stato alla Squadra mobile di Palermo nel periodo più difficile della lotta alla mafia, prestando servizio al fianco di personalità del calibro di Ninni Cassarà e Giuseppe Montana. Successivamente, in qualità di funzionario viene assegnato alla squadra mobile di Genova e in seguito al nucleo speciale antisequestri di Reggio Calabria, distinguendosi per il suo impegno. In seguito, approda alla Questura di Roma dove, dopo vari incarichi, viene assegnato al commissariato “Romanina” in qualità di dirigente e, grazie ad una articolata indagine, giunge all’arresto di 120 affiliati al clan Casamonica. Dal 2013 dirige il commissariato Parioli e, dal 2013 al 2016, è dirigente del commissariato Viminale, ove compie 400 arresti di persone resosi partecipi di fatti delittuosi presso la stazione Termini.

Dopo la nomina a dirigente superiore della Polizia di Stato, nel febbraio 2018, viene nominato Questore di Macerata, città in cui ha agito in prima linea per assicurare alla giustizia i colpevoli dell’omicidio di Pamela Mastropietro e ha svolto una forte azione di contrasto alle sostanze stupefacenti, unendo la sensibilizzazione alla prevenzione. La sua lotta contro i trafficanti di stupefacenti non è passata inosservata procurando al Questore Pignataro non pochi ostacoli ma soprattutto tantissimi attestati di riconoscimento e gratitudine per la sua grande attività a favore dei ragazzi recuperati e liberati dalle grinfie dei malavitosi.

“Un uomo di Stato” a 360 gradi che oggi raccoglie i frutti di un lavoro speso al servizio del Paese senza se e senza ma, ma sempre con grande coraggio personale e immenso senso di dedizione alla Repubblica.

 


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