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L’Università della Calabria porta a casa un nuovo prestigioso riconoscimento nel campo dell’Intelligenza artificiale.
Carmine Dodaro, giovane professore associato del dipartimento di Matematica e informatica, ha vinto l’ambito premio “Marco Somalvico” dell’Associazione italiana per l’Intelligenza artificiale (Aiia), un riconoscimento, nato nel 1992, che dal 2011 è diventato da annuale a cadenza biennale ed è destinato “ad un giovane ricercatore che abbia svolto la propria attività in Italia e che abbia apportato un contributo personale significativo all’intelligenza artificiale, sia esso per il suo aspetto di ricerca di base o per quello di ricerca applicata ad alto contenuto innovativo”.
Un premio dunque alle eccellenze di questo nostro Paese, oltre che un premio prestigioso al mondo della ricerca. Il premio verrà consegnato al docente Unical nel corso della 22^ conferenza internazionale dell’Aiia, che si svolgerà presso l’Università di Roma Tre, dal 6 al 9 novembre.
La storia professionale di Carmine Dodaro è la classica storia dei primi della classe.
Laurea magistrale in Informatica presso l’Università della Calabria nel 2011, con il massimo dei voti e il plauso della commissione di laurea per il lavoro di tesi, e poi successivamente il premio "Leonardo Lesmo" rilasciato dall'Associazione Italiana per l'Intelligenza Artificiale nel 2012.
Dal 2017 al 2019 è ricercatore presso l'Università degli Studi di Genova e dal 2019 al 2022 presso l'Università della Calabria. Dal 2022 ricopre il ruolo di professore associato presso l'Università della Calabria. . Le sue attività di ricerca ricadono nel campo dell'Intelligenza Artificiale e, in particolare, dell'Answer Set Programming (ASP) e delle sue diverse applicazioni.
Con un focus sullo sviluppo di soluzioni innovative, lo studioso ha apportato significativi contributi all'avanzamento dell'ASP e ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo del risolutore WASP, che fa parte del sistema di ASP all'avanguardia DLV. Nel corso della sua carriera -sottolinea una nota ufficiale del Campus calabrese- “ha lavorato in modo approfondito su varie Attività computazionali all'interno dell'ASP, tra cui l'enumerazione di modelli minimali, il ragionamento cauto, il calcolo di risposte paracoerenti, l'analisi dei core di insoddisfacibilità e gli algoritmi di ottimizzazione”.
I suoi contributi in questo settore – riconosco oggi i massimi esperti della materia- hanno notevolmente migliorato l'efficienza e l'efficacia dei risolutori di ASP, “consentendo di affrontare problemi su larga scala e la scoperta di molteplici soluzioni. Inoltre, ha esplorato l'integrazione dell'ASP con altre tecniche come il deep learning, le euristiche di dominio e la propagazione di vincoli”.
Ma non solo questo. Guidato da un forte enfasi sulle applicazioni pratiche, Carmine Dodaro ha utilizzato la sua competenza in ASP per affrontare complessi problemi di pianificazione in vari contesti, come la distribuzione dei pazienti nelle sale operatorie, l'organizzazione delle sedute dei trattamenti chemioterapici, la pianificazione dei turni di riabilitazione per i pazienti e la pianificazione dei turni del personale infermieristico.
La sua ricerca e le sue soluzioni innovative- questo il riconoscimento unanime del mondo accademico- “hanno avuto un profondo impatto sullo sviluppo dell'ASP, sulle applicazioni e sulla capacità di affrontare complessi problemi di pianificazione nel settore sanitario”.
Parliamo di una eccellenza di primissimo ordine in questo settore.
Carmine Dodaro aveva già vinto il premio per la migliore tesi italiana in Intelligenza artificiale nel 2012, diversi Best Paper Award, tra i quali per tre volte quello della Conferenza internazionale di programmazione logica (ICLP), a New York, Oxford e Las Cruces, nonché quello della Conferenza LPNMR l'anno scorso a Genova.
Evidentemente soddisfatto il rettore dell’Università della Calabria Nicola Leone: “Mi congratulo per il prestigioso premio vinto da Carmine Dodaro – ha commentato il rettore Nicola Leone – Lo ricordo ancora brillante studente del mio corso di Informatica Teorica, poi dottorando e collaboratore nel mio team di ricerca sul sistema di Intelligenza Artificiale DLV, a cui lui ha dato un contributo straordinario. Questo traguardo è una testimonianza della sua dedizione e del suo talento e spero possa essere di stimolo ed esempio per tanti studenti Unical che, proprio come lui, partendo dalle aule dei nostri cubi, studiando con passione e impegno, potranno in futuro raggiungere mete altrettanto importanti”.
Lo stesso riconoscimento era stato assegnato, negli anni passati, ad altri due docenti Unical: nel 2009 a Gianluigi Greco, attuale direttore del Dipartimento, e nel 2017 a Mario Alviano, oggi professore ordinario di Informatica. Non solo, ma l’Università della Calabria è, subito dopo la Sapienza, l’università ad avere collezionato più docenti vincitori, ma da Roma in giù è il solo ateneo del Sud ad essere presente nell’elenco assoluto dei vincitori, sin dal 1992, anno di istituzione del Premio.
Ma già qualche mese fa l’Associazione Europea per l’Intelligenza Artificiale (EurAI) aveva conferito la fellowship a Francesco Scarcello, prorettore e ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria informatica, elettronica e sistemistica (Dimes). Anche qui parliamo del più importante riconoscimento europeo nel settore dell’Intelligenza artificiale.
E ancora prima, già lo stesso rettore Nicola Leone e il professore Gianluigi Greco avevano ottenuto il riconoscimento, rispettivamente, nel 2012 e nel 2020, entrando nel gotha del 3% dei migliori scienziati del vecchio continente.
Un altro prestigioso riconoscimento riguarda la fellowship dall’Asia-Pacific Artificial Intelligence Association: in Italia sono meno di 40 gli scienziati selezionati e ben 4 sono in servizio presso l’Università della Calabria. Si tratta del rettore Nicola Leone, del prorettore Francesco Scarcello e dei docenti Gianluigi Greco e Giancarlo Fortino.
Se son fiori fioriranno, ma per la verità hanno già incominciato a fiorire. La reputazione dell’Unical in materia di Intelligenza Artificiale ha fatto sì, infatti, che il Ministero dell’università abbia affidato proprio all’ateneo calabrese il ruolo di centro di coordinamento nazionale (spoke) nell’ambito del progetto PNRR di partenariato esteso sull’Intelligenza Artificiale, con un ruolo primario di organizzazione delle attività di ricerca. Chi l’avrebbe mai detto, appena qualche anno fa?