Migranti, odissea senza anagrafe

Comuni nel caos per una circolare da abolire

di Mario Nanni
Giovedì 13 Febbraio 2020
Roma - 13 feb 2020 (Prima Pagina News)

Comuni nel caos per una circolare da abolire

Ci sono decine di migliaia di migranti sul suolo nazionale, in condizioni di piena legalità ma a cui l’anagrafe comunale nega l’iscrizione. E se non sono iscritti ai servizi anagrafici, per questa moltitudine di richiedenti asilo la vita quotidiana è un inferno. Perché? Perché non possono trovare un regolare lavoro, non possono aprire un conto corrente, firmare un regolare contratto d’affitto. Di più: non possono usufruire dell’assistenza sanitaria, dei servizi scolastici per i propri figli. Tutto ciò - come ha denunciato in una conferenza stampa alla Camera dei Deputati il presidente dell’associazione Stato di diritto avv. Simona Viola- avviene a causa di una circolare interpretativa e restrittiva del primo decreto Salvini sulla sicurezza. Questa circolare, di cui l’associazione Italia Stato di diritto chiede il ritiro e che ha provocato anche una interrogazione parlamentare della sen. Emma Bonino, ha gettato nella confusione gli uffici anagrafe degli oltre ottomila Comuni italiani. Il motivo? Mollissimi tribunali italiani hanno giudicato illegittima questa circolare invitando gli uffici comunali a regolarsi di conseguenza. E gli stessi uffici sono in uno stato di difficoltà e contraddizione, stretti come sono tra l’obbligo di applicare una circolare ministeriale e le sentenze di tanti tribunali italiani, alcuni dei quali peraltro - di Ancona, Ferrara, Salerno - hanno trasmesso le carte alla Corte costituzionale in quanto c’è un sospetto di incostituzionalità. Di questa contraddizione, a pagare le conseguenze sono tante famiglie di migranti. Questa circolare tra l’altro- come ha rilevato l’avv. Aldo Travi- oltre a danneggiare i migranti colpendoli nella loro vita quotidiana, di lavoratori, padri di famiglia oltre che di persone titolari di diritti, è un danno anche per le amministrazioni comunali in quanto le espone a rischi di carattere penale e civile. L’associazione Italia Stato di diritto aveva avuto la lodevole iniziativa di far venire alcuni rappresentanti di questi migranti in difficoltà perché raccontassero le loro storie di disagio e sofferenza a causa di questa circolare. Ma nessuno ha avuto il coraggio, temendo di esporsi a rappresaglie. ‘’ Non siamo in Egitto- ha commentato l’avv. Viola- ma insomma non è un bel clima quello che si respira in questo Parse sul fronte dei diritti’’. È stata letta una testimonianza di una signora nigeriana: aveva trovato lavoro, a tempo indeterminato, il datore di lavoro l’ha più volte sollecitata, volendola pagare regolarmente, a dargli il conto corrente dove accreditare lo stipendio. La donna ha cercato, ha sollecitato, le hanno fatto perdere tempo; e quando finalmente è riuscita ad aprire il conto corrente, ha perso il posto Ci sono poi state testimonianze dell’avvocato Elisabetta Mentasti che ha dettagliato i guasti prodotti dalla circolare ministeriale, e di Chris Richmond, che ha parlato di una associazione creata anni fa e tuttora operante, una piattaforma telematica che sostiene e aiuta i migranti Mario Nanni


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