Movimento 5 Stelle, resa dei conti, movimento spaccato in due, quanto questo rischia di pesare sul Governo Draghi?
Che effetto avrà il voto sulla piattaforma Rousseau del Movimento 5 Stelle? Draghi potrà stare tranquillo fino alla fine? Come si comporteranno in Parlamento i malpancisti grillini di fronte alle nuove riforme? Un quesito di non facile lettura.
di Gregorio Corigliano
Venerdì 12 Febbraio 2021
Roma - 12 feb 2021 (Prima Pagina News)
Che effetto avrà il voto sulla piattaforma Rousseau del Movimento 5 Stelle? Draghi potrà stare tranquillo fino alla fine? Come si comporteranno in Parlamento i malpancisti grillini di fronte alle nuove riforme? Un quesito di non facile lettura.
Conte si sta mangiando le mani. E non per fame. Sarebbe ancora seduto a Palazzo Chigi se avesse avuto la lungimiranza di non prendere sotto gamba le richieste di Renzi che, ingenuamente ha sottovalutato, o ha addirittura ignorato. Era convinto, evidentemente, che con l’aiuto di Casalino, in primis, e con l’ausilio dei responsabili-voltagabbana dopo, avrebbe stoppato il senatore di Rignano.

Era certo al cento per cento che avrebbe vinto la battaglia. Inesperto di politica e sotto le ali protettive di Pd-M5s e Leu, Conte deve attribuire la responsabilità del suo ritorno a Volturara o a Firenze ai suoi consigliori. Men che meno Renzi sperava nel trionfo politico. Era convinto l’avvocato del popolo che la destinazione del senatore alla Nato avrebbe vinto la sfida.

Tanto, gli hanno fatto intendere, chi è che per un ministero non si lascia convincere? Abituati così i c.d. politici di seconda fila di oggi non avevano dubbi. Mai pensando che Renzi potesse insistere sulla giustizia, sulla scuola, sui vaccini di Arcuri e in particolare sul Recovery plane.

No, proprio no. Ed intanto chiamavano la signora Mastella, il signor Ciampolillo,il signor Vitali e compagnia bella per costruire un paracadute contiano.

Quale sarebbe stata la loro risposta affermativa? Quella che ha condotto lemme lemme, dopo una flebile speranza ed un ancora più tenue lumicino, all’inimmaginabile tavolinetto da venditore di microfoni-cocomeri davanti a Palazzo Chigi.

Roba che nella c.d. Prima Repubblica ha mai fatto nessuno, ma neanche pensato. E dire che di governi non siamo stati avari, rispetto ai soli tre della Germania.

Chi l’avrebbe dovuto fare? Moro, Andreotti, Craxi,Fanfani? Per carità! Solo l’avvocato pugliese, con tutto il rispetto, mal consigliato dall’ingegner Casalino.

E’andato avanti l’ex sindaco di Firenze fin quando non ha fatto dimettere le due ministre – dimissioni alle quali nessuno credeva- usandole come arma per spingere Conte non solo e non tanto a nominare un equanime sottosegretario ai servizi segreti, ma a rifare di sana pianta il New Regulation Eu, almeno.

E furono dimissioni! C’è voluta la rinuncia di Fico, l’esploratore e l’uscita all’arma bianca di Mattarella per capire che il Presidente della Repubblica faceva sul serio. Ed in quel momento, scuro in volto e turbato, abbiamo notato che i problemi elencati sui quali si doveva lavorare, erano quelli che, bene o “mmale” gli erano stati indicati.

In quel momento si capì che Mattarella si era stancato ed avrebbe dato un nuovo incarico. E così fu, come dice il Vangelo (Ecclesiaste): c ‘è un tempo per demolire, c’è un tempo per costruire”! Conosciuto il demolitore andato ormai a casa, bisognava trovare il costruttore. Non quello degli altri giorni ( i c.d.responsabili, ricordate).

Tempo un’ora dall’uscita del Presidente dalla Sala alla Vetrata, ecco che usciva Giovanni Grasso per comunicare che era stato convocato Draghi per l’indomani. Lacrime a fiumi nei palazzi che contano, sorrisetti nei palazzi che non contano, al momento. D’improvviso si avvera – ma al contrario , l’assunto di D’alema(dopo averne azzeccate tante, adesso si verifica il contrario di quel che dice (c’è un tempo per parlare ed un tempo per tacere,vero D’Alema?) L’uomo più impopolare del Paese(Renzi) era riuscito a cacciare il più popolare ( Conte).

Non ha festeggiato granché, ma era stato accerchiato dai grandi giornali che, fino a quel momento, Corriere in testa, lo accusavano di irresponsabilità e lo citavano solo perché aveva osato mettere in dubbio “l’avanti con Conte” e il”Mai più con Renzi”! Ed infatti il giravolta di Zingaretti e di Orlando e quelli di Di Maio e di Fornaro- De Petris sono prontamente arrivati. C’erano dubbi? E poi dice che l’italiano non corre in soccorso del vincitore! Ed a ben pensare Renzi, fino al momento ha vinto tre volte. Ha fatto partorire il Conte uno, il Conte due e adesso il terzo che, al momento, è solo al nono mese di gravidanza. Draghi sta per mettere alla luce i figlioletto che, stando ai padri noti e presunti, potrebbe essere paffutello .

E a Stefano Cappellini, “capo del politico”di Repubblica ed a Bruno Vespa poche ore fa, Renzi non ha avuto esitazioni a dire di “aver patito l’odio”sui social, sui quotidiani e nei talk . Un odio assolutamente ingiustificato secondo lui, perché non ha chiesto poltrone ( anzi le ha perse) ma ha guardato al futuro, oggi compromesso, dei nostri figli.

“ Questo si può mettere a verbale, ha ammesso Vespa, che pur non era stato tenero con Renzi, che ha ammesso quanto” l’aggressione mediatica e personale di queste settimane non mi aveva fatto mai male, come questa volta. E adesso? Non siamo ad attendere (Grillo?) sulla sponda del fiume, ha detto, facendo intendere l’aspirazione personale alla “cessazione del pollaio”di questi anni.

La speranza è in Draghi – senza certezze ancora- ma il buon tempo, lo dice un modesto amante del mare, si vede dal mattino.

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