Premio Internazionale Semplicemente Donna 2025: la punta dell’iceberg di un grande progetto nelle scuole della provincia aretina

Venerdì 21 e sabato 22 novembre torna il progetto educativo per prevenire la violenza di genere. Coinvolti oltre 2.500 studenti di 20 istituti scolastici di tutta la provincia di Arezzo.

(Prima Pagina News)
Lunedì 17 Novembre 2025
Arezzo - 17 nov 2025 (Prima Pagina News)

Venerdì 21 e sabato 22 novembre torna il progetto educativo per prevenire la violenza di genere. Coinvolti oltre 2.500 studenti di 20 istituti scolastici di tutta la provincia di Arezzo.

Il Premio Internazionale Semplicemente Donna, che sarà assegnato venerdì 21 novembre al Teatro Mario Spina di Castiglion Fiorentino, rappresenta soltanto la parte più visibile di un percorso molto più ampio, profondo e continuativo. Un progetto educativo e culturale permanente, che coinvolge migliaia di studentesse e studenti con un obiettivo ben definito: prevenire la violenza di genere attraverso l’educazione, la consapevolezza e il cambiamento culturale.

 

Con circa 2.500 studenti coinvolti20 istituti scolastici aderenti e numerose docenti e dirigenti in rete, la XIII edizione del Premio rafforza la convinzione che la lotta alla violenza di genere non può essere affrontata solo a emergenza avvenuta, ma deve partire dalle nuove generazioni. Per questo, nelle mattinate di venerdì 21 e sabato 22 novembre, le premiate dell’edizione 2025, insieme ad alcune protagoniste delle passate edizioni, entreranno nelle aule della provincia aretina per raccontare le loro storie di coraggio, riscatto e impegno civile, dialogando direttamente con gli studenti, in un percorso che mette al centro temi imprescindibili quali l’educazione al rispetto e alla parità di genere, affettività e consenso, contrasto agli stereotipi, decostruzione dei modelli culturali violenti, riconoscimento precoce dei comportamenti abusanti.

 

“È così che si costruisce la prevenzione, non quando un femminicidio riempie le pagine della cronaca, ma molto prima, formandosi alla cultura del rispetto”, dichiarano Angelo Morelli e Chiara Fatai, promotori e organizzatori instancabili del Premio - “Il Premio è il momento celebrativo, ma il vero cuore del progetto è nelle scuole, nell’incontro tra i ragazzi e chi ha vissuto esperienze che possono accendere coscienze.”

 

“Determinante – sottolineano - il lavoro della professoressa Maria Stella Ficai, coordinatrice del progetto con gli istituti scolastici e la disponibilità al confronto con le ragazze e i ragazzi delle protagoniste del premio”.

 

Il percorso educativo non si esaurisce con gli incontri: grazie al concorso scolastico “Giù le mani. Il diritto di contare”, studentesse e studenti saranno chiamati a produrre elaborati creativi e riflessioni sul tema della lotta alla violenza e della cultura del rispetto. I migliori lavori saranno premiati con borse di studio nella cerimonia di maggio 2026, dopo la valutazione da parte della commissione.

 

Un progetto ambizioso che agisce su un presupposto chiaro: la violenza di genere non si combatte solo con le leggi, bensì con l’educazione. La prevenzione nasce quando si insegna a riconoscere la dignità dell’altro, a gestire le emozioni e a sviluppare empatia, scardinando modelli culturali tossici. In questa direzione, l’aumento costante delle scuole aderenti (dai 15 istituti del 2023, ai 17 del 2024 ai 20 del 2025, con la partecipazione di 4 scuole medie) dimostra la crescente consapevolezza della necessità di un intervento educativo strutturato, continuo e condiviso.


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