Roberto Lazzaro, una intera vita da Disc-Jockey e la sua esperienza a Bangkok

Una grande storia alle spalle nei luoghi di maggior culto tra le discoteche più famose d’Italia e d’Europa, per poi approdare in Asia, in Thailandia, dove Roberto Lazzaro risiede dal 2015.

di Francesco Tortora
Domenica 27 Luglio 2025
Dal nostro corrispondente a Bangkok - 27 lug 2025 (Prima Pagina News)

Una grande storia alle spalle nei luoghi di maggior culto tra le discoteche più famose d’Italia e d’Europa, per poi approdare in Asia, in Thailandia, dove Roberto Lazzaro risiede dal 2015.

Incontriamo questa volta una figura di spicco nel mondo artistico e culturale in rappresentanza della comunità degli expats (espatriati) italiani in Thailandia, Roberto Lazzaro, disc-jockey di grande esperienza in Italia e con una configurazione professionale di tutto spicco anche a livello internazionale. Lo incontriamo a Bangkok, la Capitale thailandese, definita “La città che non dorme mai”.

Nato a Padova il 16 agosto 1952 ma è di Abano Terme dove ha abitato fino al 1990 poi trasferito più volte per lavoro. Dal primo matrimonio con Loredana ha avuto due figli Federico di 53 anni e Alessandro di 49 e dal secondo matrimonio con Pamela ha avuto un’altro figlio maschio Jonathan. 

Quando hai cominciato a svolgere quella che poi sarebbe diventata la tua professione ovvero il deejay?

Ho iniziato a Milano nel 1969 in un nightclub, e in quegli anni il termine (che comunque fu per lungo tempo Disc-Jockey, non era ancora stato sdoganato) e quando ci si riferiva al DJ di solito si diceva: chi si occupava delle musica o chi è l’artista.

Ho cominciato quindi, da subito. Potremmo dire, nel mio caso, che “il lavoro ha scelto me”, una carriera fulminante, in pochi anni avevo già lavorato in tutti i locali della mia città e attorno ad essa ed ero chiamato a suonare alle stagioni estive ed invernali nelle località balneari e turistiche invernali più importanti come Jesolo, Venezia, Asiago, poi Svizzera, Lugano, Ascona, Verbièr, Saint-Morritz, Montecarlo e nelle città più alla moda. Immerso nella musica in continuo cambiamento, feci nuove esperienze musicali con la musica d’avanguardia e la musica techno a Monaco di Baviera e Berlino.

Nel 1978 fui invitato dalla mia Agenzia (la più famosa in Italia “Agenzia Ballandi” ad andare a lavorare a New York, Londra e Parigi ma all’epoca, occorreva il passaporto e quindi doveva firmare mia moglie, la quale si rifiutò pensando ad un allontanamento coniugale, accadde così anche per l’occasione buttata con il proprietario di uno del locali più belli del mondo all’epoca, “Le Stelle” di Lugano. Lui era un coreano miliardario di nome Lì il quale mi invitava ad andare a lavorare per lui in Giappone e Corea dove aveva 5 discoteche. Ecco alcuni cambiamenti che non feci ma che ne produssero altri non meno importanti ma sicuramente economicamente importanti perché avevo rifiutato molto danaro, si trattava comunque di scelte fatte per la famiglia. 

Questa professione ti ha condotto a vivere tanti cambiamenti, sia nella professione stessa, sia nella tua vita professionale. Puoi raccontarcene per sommi capi una parte?

Bisogna sottolineare che il Disc-Jockey -nel tempo- è diventato un status simbol che però ha perso la cultura che quelli della vecchia guardia aveva come indirizzo per il pubblico che veniva a ballare. Poi la tecnologia ha soppiantato la scuola vera, la cosiddetta “gavetta” e si sono generate delle persone che producono musica senza sentimento ma soprattutto togliendo ai tanti maestri di musica, gruppi e cantanti veri la loro professione, in cambio di note e musica realizzata da un computer e da un software. 

Quando hai deciso di trasferirti stabilmente in Thailandia, in particolar modo nella sua Capitale, Bangkok?

Dal 2015 vivo qui in Thailandia, per diversi anni ho fatto lo scout per studiare abitudini culturali e culinarie, poi per la musica e per studiare le scelte musicali dei DJs presenti (devo dire che la conoscenza musicale -per quanto mi riguarda- è pessima), alcuni dj comprano vinili per un fatto di “imitazione“, ai cultori giapponesi e solo house music o nu disco e qualcuno nu jazz ma tutti dimenticando 50 anni di di musica, culla della musica attuale e da un mio scoutismo ho potuto accertare che nessuno degli attuali dj che si esibiscono in Bangkok ha lavorato in una vera discoteca.

Oggi la professione del Deejay ha acquisito una sua dignità e definizione della sua configurazione ormai in tutto il mondo.

Tu hai vissuto in prima persona quanto sia mutata nel tempo.

Cosa consiglieresti a chi oggi voglia intraprendere questa tua stessa avventura professionale ed esistenziale?

A chi mi chiede consigli dico che non sono la persona giusta per darne perché peccherei di presunzione di conoscenza e perché non ho la specialità di un ragazzo della nuova generazione che è capace di creare con il computer, e pertanto consiglio dí rivolgersi a qualche dj suo coetaneo.

Devo dire che da molto tempo nessuno mi chiede come si fa a diventare e cosa serve sapere per diventare un disc-jockey.

La tecnologia ha generato DJs e sogni, allora quale meta migliore per venire a divertirsi se non a Bangkok. E così molti sono diventati dj durante il lungo viaggio in aereo, e una volta scesi si sono offerti e hanno cominciato a suonare nei vari bars e piscine, poi però il tempo di bruciare le playlist e i loro gig hanno cominciato a mancare di contenuti e conoscenze musicali, non avendo nessun background, attenendosi a quello che hanno trovato facilmente in rete, fino a spegnersi pian piano uno alla volta per mancanza di conoscenza e di idee, così alla fine ne restano ben pochi e quasi tutti orientati nella medesima direzione musicale: chi suona house, chi scretcha credendo che questo elemento sia importante, chi suona hip hop all’infinito, chi continua a farsi aiutare dall’archivio del proprio laptop non sapendo dove rivolgersi e chi da poco comincia addirittura a sperimentare la AI, mentre io continuando la mia ricerca, quasi tutte le sere mi esibisco toccando innumerevoli generi musicali senza che il pubblico se ne renda conto.

 

 

 

 

 


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News

PPN
Prima Pagina News
Roberto Lazzaro

APPUNTAMENTI IN AGENDA

SEGUICI SU