Roma: attenzione agli Autovelox nascosti e non segnalati e basta con gli abusi di potere

Succede a Roma è il nostro giornale ha verificato personalmente in via Marco Polo.

(Prima Pagina News)
Mercoledì 10 Ottobre 2018
Roma - 10 ott 2018 (Prima Pagina News)

Succede a Roma è il nostro giornale ha verificato personalmente in via Marco Polo.

E’ raro che il nostro giornale si occupi del lavoro dei Vigili Urbani di Roma Capitale, o di qualunque altro Organo ufficiale di polizia: per scelta quando siamo nati come agenzia di stampa quotidiana di informazione ci siamo dati una regola, e la regola era di non intralciare mai, con i nostri racconti, il lavoro importante dei tutori dell’ordine.

Oggi però non possiamo tacere quello che è successo sotto i nostri occhi in Via Marco Polo, ore 14.40 in punto, direzione Piazza Tuscolo, lato destro della carreggiata, appena fuori zona Ostiense. Dietro due auto posteggiate chi troviamo? una pattuglia di vigili urbani con tanto di autovelox montato ed operativo.

Regolare? Assolutamente no. La legge parla chiaro, l’autovelox va segnalato in tempo, il cittadino deve sapere che sta per essere controllato, e deve sapere che se ha commesso degli errori deve pagare la giusta multa irrorata. Diverso invece è il caso di cui ci stiamo occupando oggi: una pattuglia di due uomini, “nascosti” dietro auto in sosta e intenti a scattare le foto di rito.

Così non va bene. Capiamo bene che un’Amministrazione comunale come Roma Capitale deve pur ripianare i suoi deficit di bilancio, e sappiamo bene che le entrate assicurate dalle multe in città sono un ricavato fondamentale per la tenuta dei registri contabili e per gli stipendi dei propri dipendenti, ma tutto deve essere fatto secondo regole giuste.

Evitiamo di scrivere una lettera personale al sindaco della città Virginia Raggi, o al Comandante della Polizia Urbana di Roma Capitale, ma ci auguriamo di non dover più registrare e fotografare una pattuglia di vigili urbani che alle 14.40 del pomeriggio, e questo accade sovente in Via Marco Polo, facciano multe a ripetizione con uno strumento non segnalato adeguatamente, e quindi irregolare ai fini della regolarità stessa della contravvenzione. Una pattuglia così organizzata potrebbe essere suscettibile anche di un procedimento disciplinare per le modalità usate nel controllo del traffico urbano, e non vorremmo essere noi i primi a sporgere formale denuncia per questo.

Ma di scorrettezze simili la gente, che ogni giorno incontriamo per strada, ce ne racconta a iosa. Una per tutte? Quella di alcuni ausiliari del traffico che nella giornata di ieri l’altro, ci viene segnalato da più parti, hanno multato diverse automobili regolarmente posteggiate in zona Eur sulle strisce blu, ma con tanto di segnalazione esposta di portatori di Handicap sul parabrezza.

Anche in questo caso basterebbe che questi ragazzi, prima di lasciare una multa sul parabrezza di un’auto, consultassero il data base del municipio di Roma, cosa che possono fare dallo strumento che hanno in tasca, e verificassero se la targa di quell’auto è destinata al trasporto o meno di un handicappato.

L’ausiliario del traffico si eviterebbe così il fastidio di una multa non dovuta, e il titolare dell’auto multata si eviterebbe il peso e il fastidio di dover poi fare regolare ricorso al prefetto di Roma. Ricorsi inappuntabili e ineccepibili, sempre, sotto tutti i profili giuridici. Possibile che non ci sia nessuno al Comune di Roma che a questi pubblici ufficiali insegni i principi basilari del loro ruolo sulla strada? E comunque, buon lavoro a tutti. mp


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