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Ai Parioli scoppia il “caso cassonetti”: sparizioni notturne, cartelli ambigui e proteste infiammano via Adelaide Ristori. Il Comitato delle Muse accusa: “Spazio pubblico ostaggio di decisioni private”. AMA Spa chiamata a intervenire.
Ai Parioli scoppia il “caso cassonetti”: sparizioni notturne, cartelli ambigui e proteste infiammano via Adelaide Ristori. Il Comitato delle Muse accusa: “Spazio pubblico ostaggio di decisioni private”. AMA Spa chiamata a intervenire.
di Francesco Benigni
Presidente del comitato di quartiere delle Muse
Via Adelaide Ristori, Municipio II di Roma. Una delle strade più belle e caratteristiche della Capitale, in zona Parioli, si trasforma in teatro di una surreale contesa urbana: protagonisti, dei semplici cassonetti dell’immondizia. O meglio, il loro spostamento forzato, la loro “prigionia” e un cartello che ha fatto indignare un intero comitato di residenti.
Tutto ha inizio la sera di domenica 20 aprile 2025, quando AMA Spa consegna regolarmente nuovi cassonetti sul marciapiede antistante i civici 34/36. Ma nel cuore della notte, i contenitori scompaiono dal suolo pubblico e riappaiono, secondo la documentazione fotografica fornita dal Comitato delle Muse, all’interno della proprietà privata di un residente.
Il gesto, ritenuto “deliberatamente ed illegittimamente compiuto”, ha suscitato un’ondata di proteste. E quando, nella giornata del 29 aprile 2025, i cassonetti sono ricomparsi all’esterno, sul marciapiede, la sorpresa è stata doppia: impossibile riposizionarli nel loro spazio dedicato – contrassegnato dalle strisce gialle – perché occupato dalle auto del medesimo nucleo familiare. Come se non bastasse, su uno dei cassonetti è stato affisso un cartello che recita:
“Cassonetti non in uso, in attesa di rimozione da parte di AMA. Si prega gentilmente di non gettare i rifiuti.”
Ma vi è di più, nella stessa sera del 29 aprile 2025, Ama Spa ha regolarmente e finalmente riposizionato i cassonetti nell’apposito spazio delimitato dalle strisce gialle nella felicità e riconoscenza di tutti i residenti.
Peccato che questa mattina i cassonetti sono nuovamente “spariti” e che Ama Spa pare non saperne nulla di questo cartello né tantomeno della loro rimozione.
Una decisione “unilaterale, spavalda e lesiva” – si legge nella diffida che il Comitato ha predisposto per inviarla a diversi rappresentanti di AMA e alle autorità competenti – che mina non solo il senso civico ma anche il principio di condivisione del bene comune. Secondo il Comitato, l’azione rappresenta un precedente pericoloso: “legittimare comportamenti simili equivale a spalancare le porte alla privatizzazione arbitraria dello spazio pubblico”.
La richiesta è chiara: AMA Spa è diffidata formalmente dal lasciare impunita questa condotta ed invitata a ripristinare l’uso corretto dei cassonetti, come previsto dalla segnaletica stradale.
Nel frattempo, i cittadini della zona restano in attesa di risposte concrete ed in attesa che quei cassonetti, simbolo di una quotidianità che dovrebbe essere ordinata e condivisa, tornino davvero a servire tutti senza che ciò risponda a logiche di parte.