Scherma, Arianna Errigo: "Vincere l'oro ai Mondiali davanti ai miei figli? Sarebbe qualcosa di meraviglioso"

"Sono felice di essere qui e in ansia perché è la gara più importante dell’anno e il bilancio dipende da questa prova, a cui tengo particolarmente".

(Prima Pagina News)
Giovedì 24 Luglio 2025
Roma - 24 lug 2025 (Prima Pagina News)

"Sono felice di essere qui e in ansia perché è la gara più importante dell’anno e il bilancio dipende da questa prova, a cui tengo particolarmente".

“Sarò contenta se domani sarò sul gradino più alto del podio, ovviamente”. Arianna Errigo non si accontenta, cerca sempre di puntare al bersaglio grosso. La fuoriclasse dello scherma, brianzola d'origine e frascatana d'adozione, ha ancora intenzione di lasciare un segno indelebile al Mondiale in corso a Tbilisi, dove è la capitana delle fiorettiste azzurre.

“Mi sento come ad ogni vigilia del Mondiale – garantisce Errigo, al suo dodicesimo Mondiale in carriera – Sono felice di essere qui e in ansia perché è la gara più importante dell’anno e il bilancio dipende da questa prova, a cui tengo particolarmente. E come tutte le gare, può andare molto bene come no. Sicuramente darò il massimo”.

Il fatto che lei sia ormai una veterana non cambia il suo approccio: “L’ansia è sempre identica, dal primo all’ultimo Mondiale – dice la vincitrice dell'argento individuale e dell'oro a squadre di Londra 2012, che è tesserata per i Carabinieri – Quello che cambia è tutto il percorso, come ci arrivo: a livello individuale domani sarà il mio dodicesimo Mondiale ed è una bella soddisfazione, è stupendo. Nessuno può cancellarmi quello che ho già fatto, nei primi Mondiali dovevo invece dimostrare di essere forte e di saper vincere. E poi, per ogni Mondiale ti alleni in maniera differente e sono io diversa: tutto questo però mi permette di avere ancora voglia di vincere”.

Ad accompagnarla in questa avventura ci sono il marito-coach Luca Simoncelli e i gemellini Stefano e Mirea, nati a marzo 2023. Un motivo in più per portare l'oro a casa: "In otto edizioni sono salita sul podio ma l’ultima vittoria risale al 2014", al Mondiale di Kazan, "sarebbe quindi una bellissima soddisfazione rivincere a 37 anni e davanti ai miei figli. Sarebbe meraviglioso, quindi sicuramente ce la metterò tutta”.

Tra le 22 medaglie vinte in un Mondiale, “le più significative indubbiamente e con più distacco sono quelle di Milano 2023. Per me l’argento individuale e l’oro a squadre restano un’impresa incredibile della mia carriera. Quando penso a quei quattro mesi e mezzo dopo il parto mi sembra una follia, mi sono data questa possibilità di fare il Mondiale con un anno ferma e una ripresa impossibile. Non sono arrivata nelle migliori condizioni ma ho fatto una gara stupenda che mi ha permesso poi di andare a Parigi e di essere portabandiera. Ha un significato incredibile".

Nata nel 1988, con 4 medaglie olimpiche, 33 europee e cinque Coppe del Mondo di specialità nel palmares, Errigo non riesce ancora a pensare ad una vita senza la scherma.“Los Angeles è un obiettivo, ho 37 anni e mi piacerebbe viverlo anno per anno. Non so come starò fisicamente e quali saranno le esigenze dei bambini, che cambiano sempre. Eventualmente dovessi arrivarci, ad oggi non mi sento di dire che sarebbe la mia ultima gara. Finché sto bene, mi diverto e riesco a portare con me tutta la famiglia, vivendola in questo modo, andrò avanti”.

Dopo aver spiegato che il futuro del fioretto è garantito da un mix tra esperte e giovani, secondo Errigo la giornata storta degli uomini non è altro che un incidente di percorso, e il fatto che ancora non ci sono medaglie "non mi mette più responsabilità. C’è dispiacere per i miei compagni e amici perché sono quattro atleti fortissimi che potevano non salire sul podio, ma vincere. E’ stata una bruttissima giornata ma credo che noi dobbiamo andare in pedana tranquille per il percorso fatto, poi non è sempre facile riconfermarsi. Può accadere, è capitato anche a noi ad una Olimpiade", quella parigina.

Come capitana e veterana azzurra, Errigo è certa che Tommaso Marini, uscito al secondo turno da campione in carica, ritornerà più forte che mai, nonostante la sua "lamentela" per una rivoluzione tecnica in corsa (da Stefano Cerioni a Simone Vanni) che non l'avrebbe favorito, ma penalizzato. “Sarò sempre riconoscente a Stefano per come, in un momento delicato della mia carriera, ha puntato su di me, cosa non scontata. Forse sarebbe stato più semplice mettermi da parte per far largo ai giovani, invece mi ha permesso di fare un Mondiale e non so in quanti lo avrebbero fatto. Simone è arrivato a metà anno, a ridosso di due gare importanti, Europei e Mondiali, e quando vuoi portare qualcosa di diverso ci vuole tempo. Come ha detto anche Tommaso, quando qualcosa viene stravolto ci vuole tempo per rimetterla a posto. Per quanto mi riguarda, ci siamo allenati comunque bene. Alcune gare vanno male, può succedere, Marini si allenava proprio con Stefano e avrà sentito di più il contraccolpo. Io invece mi allenavo con Stefano in Nazionale e a casa con mio marito, la mia routine non è stata stravolta. Tommaso è fortissimo e non ci metterà niente a recuperare e tornare, senza ombra di dubbio. E vincere una medaglia con la squadra lo aiuterebbe a superare la delusione”.

Per Errigo, l'idea di salire sul tappeto e gareggiare anche per la sciabola è tramontata in via definitiva: “Resta un grandissimo dispiacere non aver fatto l’Olimpiade di Tokyo. Lo sport deve essere meritocratico, avermi tolto una cosa che meritavo mi ha fatto e mi farà sempre male. Lo sport deve sempre vincere, quando vince la politica è brutto. La cosa non è stata gestita nel migliore dei modi e lo sport non è stato messo prima di tutto”. Adesso, tra figli e famiglia, sarebbe irrealizzabile anche per chi segue il motto “per me l’impossibile non esiste e la passione è sempre quella del primo giorno“. Tutto, però, ha un limite.


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