Sopravvivenza: Il Kit degli italiani? Torce, telefonini e carte da gioco

In caso di guerra ai beni di prima necessità i nostri connazionali aggiungerebbero coltelli multiuso, powerbank e radio. 2 su 5 anche i contanti. Il Radar SWG.

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Martedì 06 Maggio 2025
Roma - 06 mag 2025 (Prima Pagina News)

In caso di guerra ai beni di prima necessità i nostri connazionali aggiungerebbero coltelli multiuso, powerbank e radio. 2 su 5 anche i contanti. Il Radar SWG.

Una torcia a dinamo, un coltello multiuso, uno smartphone, il disinfettante, denaro contante e una radio. Sono questi, secondo un sondaggio dell'Istituto di ricerca SWG, i principali strumenti che gli italiani in caso di un evento bellico, oltre ai beni di prima necessità, aggiungerebbero al "survival kit" dell'Unione Europea per affrontare i primi tre giorni di emergenza.

 

"Il video diffuso il mese scorso dall’Unione Europa - si legge nel Radar SWG - che mostra il contenuto del kit di sopravvivenza in caso di guerra è stato largamente visto e discusso. 6 italiani su 10 dichiarano che ne hanno almeno sentito parlare. A fronte dell’ampia diffusione mediatica, però, sono ancora pochi i cittadini che ne hanno compreso il reale messaggio. Se gli italiani dovessero trovarsi nelle condizioni di preparare il proprio kit porterebbero, oltre ai beni essenziali, torce, coltelli e smartphone. 2 su 5 aggiungerebbero anche i contanti, perché in una situazione d’emergenza potrebbero essere molto più utili delle carte di pagamento". Scorrendo la lista del kit di sopravvivenza "made in Italy" troviamo poi powerbank, bussola, penna, taccuino, mascherine, libri, caffè o tè liofilizzato, tablet o pc portatile e sigarette. C'è anche chi aggiungerebbe le carte da gioco.

 

"Il video - sottolinea SWG - per i contenuti trattati e il tono utilizzato, ha creato molto allarmismo perché ritenuto poco idoneo a sensibilizzare veramente la popolazione su temi quantomai attuali e preoccupanti. Già da prima della pandemia è opinione condivisa che il mondo che ci attende sarà un luogo peggiore di quello che conosciamo. Questo sentimento non ha fatto che crescere con l’avvento del Covid, quando la percentuale di pessimisti è passata da 60% a 67%. Oggi, pur continuando a essere l’opinione predominante, il dato scende al 59%. A conferma del fatto che il mondo peggiorerà, c’è una quota non indifferente di cittadini (circa 1 su 5) che crede che nei prossimi 30 anni si verificheranno altre crisi, guerre ed eventi catastrofici. In cima alla classifica i più probabili sono una nuova pandemia e una siccità senza precedenti che costringerà al razionamento delle risorse idriche". (Sondaggio SWG, eseguito tra il 23 e il 28 aprile 2025, metodo CAWI, su un campione rappresentativo di 1000 soggetti maggiorenni).


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