"Con uno scostamento di bilancio da 32 miliardi di euro, che aveva deciso il governo Conte, non si poteva fare di più".
Così, nel corso di un'intervista alla Stampa, il Sottosegretario al Mef ed esponente leghista Claudio Durigon replica alle rimostranze delle associazioni di categoria, secondo le quali i ristori varati dal governo Draghi non rispondono pienamente all'emergenza economica causata dal Covid-19.
"Questo - prosegue Durigon - è solo il primo passo ed è comunque un aiuto maggiore rispetto ai quattro interventi precedenti".
Per quanto riguarda, invece, lo stralcio delle cartelle esattoriali, tema su cui hanno prevalso Pd e LeU, "l'accordo raggiunto non è quello che auspicavamo, però nel passaggio parlamentare ci torneremo".
"Avremo tempo di modificare alcuni aspetti: il tetto a 5mila euro va alzato a 10mila, così come va esteso il periodo di riferimento almeno al 2015. Inoltre - dice Durigon - è stato deciso che la cartella possa essere cancellata solo dai contribuenti che nel 2019 avevano un reddito inferiore a 30mila euro, io dico che bisogna considerare il 2020, ossia l’anno della pandemia. Chi parla di condono lo fa senza cognizione".
La riforma della riscossione dei tributi è stata chiesta anche dal premier Mario Draghi. "Nel magazzino dell’Agenzia delle entrate - precisa il Sottosegretario al Mef - esistono 137 milioni di cartelle e il 91% sono crediti inesigibili" e questo "è un problema serio, l’Agenzia deve fare il possibile per recuperare le somme. Ma se non ci riesce, la cancellazione degli atti dopo cinque, sei o sette anni deve diventare automatica, non possiamo fare una legge ogni volta".
Il tema non preoccupa soltanto la Lega: alla vigilia del lungo e travagliato Consiglio dei Ministri in cui il Dl Sostegni è stato approvato, evidenzia Durigon, "in commissione Finanze alla Camera è stato approvato all’unanimità un documento proprio sul fisco e il relatore era un deputato dem. Era un parere sul Pnrr", secondo cui "occorre provvedere alla revisione del magazzino dell’Agenzia delle entrate procedendo alla totale o parziale cancellazione dei crediti fiscali inesigibili, pari attualmente al 91% del totale".
In occasione delle nuove misure annunciate dal premier, Salvini fa richiesta che entro breve tempo vengano sbloccati altri 100 miliardi di extra deficit. "Lui - spiega Durigon in merito - ha detto che dobbiamo mettere ciò che serve e così faremo. Chiaramente non ci possiamo concedere 100 miliardi, ma l’ultimo lockdown ha avuto un impatto sul sistema economico e quindi con il prossimo scostamento cercheremo una formula in grado di potenziare gli indennizzi".
Non è ancora possibile quantificare i fondi che saranno resi disponibili, prosegue Durigon, perchè "stiamo già facendo degli scenari al Mef, però è necessario del tempo per valutare". "Dipenderà dal piano vaccinale, se ci sarà un’accelerazione come credo si comincerà a riaprire e quindi impiegheremo meno risorse. Se siamo ancora a questo punto è per le strategie inefficienti dell’Europa sui contratti e di chi gestiva i vaccini in Italia. Non ci faremo condizionare da 5 miliardi in più o in meno, verrà utilizzata la cifra che occorre per ripartire".
Nel prossimo provvedimento, conclude Durigon, "ci saranno misure per la liquidità delle imprese: la moratoria sui prestiti che scade il 30 giugno verrà prolungata. E poi lo stop alla plastic tax fino alla fine dell’anno. Le scadenze fiscali del 2020 della rottamazione e del saldo e stralcio bisogna rinviarle di nuovo, l’economia soffre perciò mi sembra giusto posticipare le tasse a chi è in difficoltà".
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News