Teatro, Trieste: presentata la 31ª edizione del Festival Internazionale Ave Ninchi

La presentazione è avvenuta in Sala Giunta a Trieste.

(Prima Pagina News)
Mercoledì 26 Novembre 2025
Trieste - 26 nov 2025 (Prima Pagina News)

La presentazione è avvenuta in Sala Giunta a Trieste.

E’ stata presentata in Sala Giunta a Trieste la 31ª edizione del “Festival Internazionale Ave Ninchi Teatro nei Dialetti del Triveneto e dell’Istria”, l’ormai tradizionale appuntamento ad ingresso gratuito de L’Armonia APS Associazione tra Compagnie Teatrali Triestine che si svolge con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Alla conferenza stampa di presentazione hanno partecipato il vicesindaco e assessore alle Politiche Economiche del Comune di Trieste, Serena Tonel, e l’assessore regionale alle Autonomie Locali, Funzione Pubblica, Sicurezza e Immigrazione, Pierpaolo Roberti.

Per L'Armonia APS erano presenti Paolo Dalfovo, presidente, Chino Turco, vicepresidente, Riccardo Fortuna, direttore artistico e vice presidente dell'Associazione Regionale FITA-UILT FVG APS, Sabrina Censky Gojak. Hanno inoltre partecipato Lino Marrazzo, direttore artistico della rassegna "Una Luce sempre accesa", Alfredo Sidari, AZZURRA Associazione Malattie Rare ETS-ODV, Bruno Jurcev, presidente Circolo Amici del Dialetto Triestino e il regista Lino Monaco.

La manifestazione, nata nel 1993 come Festival del Teatro nei Dialetti del Triveneto e dell’Istria, dal 1997, su richiesta del Comune di Trieste, è stata dedicata con affetto alla memoria dell’attrice Ave Ninchi, figura intramontabile del Teatro e del Cinema italiano che aveva scelto Trieste come dimora dopo il ritiro dalle scene.

Per il terzo anno il Festival è organizzato nell’ambito della rassegna “Una Luce sempre accesa”, promossa e organizzata dall’assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo del Comune di Trieste, nella Sala Luttazzi del Magazzino 26 del Porto Vecchio-Porto Vivo.

Nel corso del suo intervento, il vicesindaco, Serena Tonel, ha ringraziato L’Armonia per il prezioso contributo e ha auspicato che il festival possa diventare sempre più importante. “Questo è un festival storico, dedicato ad Ave Ninchi che ha fatto del dialetto la sua espressione artistica più bella e che tanto amava Trieste. Ringrazio L’Armonia per tutto quello che fa, credo che la conoscenza che L’Armonia ha creato a livello nazionale possa aiutare questo festival a crescere e ad essere un punto di riferimento tra le manifestazioni dedicate ai dialetti e possa avere l’aspirazione di crescere ulteriormente, diventando sempre di più un punto d’incontro e di divulgazione di quello che è il dialetto”.

La rassegna, inserita nel Progetto L’Armonia Teatro Amatoriale, sostenuto dall’Associazione Regionale FITA-UILT APS FVG, presenterà al pubblico i suoi spettacoli dal 5 al 21 dicembre. Il programma vedrà alternarsi gruppi teatrali dalla provincia di Trieste, Treviso, Venezia e Vicenza e con un ospite particolare dall’Istria, tutti insieme daranno vita ad un cartellone variegato nei temi e nei generi.

Anche quest’anno L’Armonia APS propone due tradizionali iniziative collaterali: il Teatrino per le Scuole (22a edizione) e il Salotto Giotti (29a edizione), alle quali si aggiunge “Una note de luna piena...Suite per James Joyce” un appuntamento speciale organizzato in collaborazione con il Circolo Amici del Dialetto Triestino e l’Associazione Rena-Cittavecchia.

“Il Teatrino – ha dichiarato il presidente di L’ArmoniaAPS, Paolo Dalfovo - è dedicato ai bambini. Credo che in momenti come questi, con tutte le notizie che ci arrivano dalla stampa, dobbiamo dedicarci di più ai bambini. Facciamo festival, abbiamo progetti di laboratorio teatrale con bambini e non ci fermeremo qui. Andremo avanti per aiutare i bambini a staccarsi dalle solite routine, dai telefonini e da quelle cose che oggi rovinano la loro semplicità”.

Com’è ormai tradizione non mancherà lo spettacolo per beneficenza ad offerta libera che quest’anno sarà a favore di Azzurra Associazione Malattie Rare ETS-ODV che ha sede c/o IRCCS Burlo Garofolo di Trieste, una realtà triestina che L’ARMONIA ha più volte sostenuto nel corso dei suoi 41 anni di attività teatrale.

L’appuntamento inaugurale del Festival, che prevede anche la consegna del Premio AVE NINCHI 2025, si svolgerà venerdì 5 dicembre, ore 20.30, al Teatro ORAZIO BOBBIO (Via Ghirlandaio, 12 – TS) dove andrà in scena la Compagnia dei Giovani APS (FITA) di Trieste con la commedia divertente in dialetto triestino Sold Out (Fora I Bori!) di Agostino Tommasi, regia di Julian Sgherla. Lo spettacolo, ad ingresso gratuito con offerta libera pro-Azzurra, si è reso possibile anche grazie al prezioso sostegno de La Contrada – Teatro Stabile di Trieste.

Racconta la storia di un navigato impresario teatrale, ormai portato sull’orlo della bancarotta dalla crisi di pubblico post-pandemia, che grazie all’incontro con un giovane studente universitario in economia e commercio riesce ad elaborare un’ardita strategia per risollevare la sua attività teatrale. Per la buona riuscita del piano verrà appositamente assoldato un improbabile gruppo di attori, che dovranno fare del loro meglio (o del loro peggio?) in modo da sfruttare in maniera “furbetta” alcuni contributi pubblici. Riusciranno i nostri eroi a compiere l’impresa e a salvare il teatro? Ma comunque vada... sarà un in-successo!

L’idea del Festival del Teatro nei Dialetti del Triveneto e dell’Istria nasce dal desiderio de L'ARMONIA APS di incontrare più da vicino il Teatro che si esprime nella parlata veneta, il gruppo linguistico più consistente in Italia di cui il dialetto triestino e i dialetti istriani fanno parte, una famiglia di parlate viva e profondamente radicata nella cultura della grande maggioranza della gente delle nostre terre, per le quali il Teatro, come già avvenuto in passato con grandissimi autori, continua ad essere un momento vivissimo.

“Il Festival rappresenta l’identità di una porzione importante del Friuli Venezia Giulia, una porzione che parla costantemente il dialetto triestino, un dialetto che rappresenta la cultura di un territorio che va preservata con ogni strumento possibile – così ha esordito l’assessore regionale Pierpaolo Roberti. “Per questo – continua l’Assessore - esiste una linea specifica di finanziamento dell’Amministrazione regionale che promuove i festival in dialetto di origine veneta. L’Armonia è stata brava a presentare un progetto e a farsi finanziare. A loro va il nostro ringraziamento per l’operazione culturale e identitaria che continuano a portare avanti”.

Dopo lo spettacolo inaugurale al Teatro Bobbio, il programma del “31° Festival Internazionale Ave Ninchi” proseguirà alla Sala Luttazzi – Magazzino 26 – Porto Vecchio-Porto Vivo – Trieste nelle seguenti date:

Sabato 6 dicembre, ore 17.30

Salotto Giotti (29a edizione)

Osservatorio sulla Tradizione e sui Nuovi Orientamenti dell'espressione artistica in Dialetto Triestino

di versi diversi

 

Il XXIX Salotto Giotti continua, dopo quasi trent’anni, a monitorare l’espressione in Dialetto triestino in tutte le sue forme mettendo al confronto i lavori del passato con quelli degli autori di oggi presentando opere di Prosa, di Poesia e testi musicali. Quest’anno ritorna la Poesia e il Salotto ospiterà tre poeti triestini: Luisella Pacco, Patrizia Sorrentino e Sandro Pecchiari, ascolteremo, dalla loro voce, le loro poesie e indagheremo sulla loro poetica. Con Claudio Grisancich e Giuliano Zannier, ideatori e coorganizzatori della manifestazione, ricorderemo Virgilio Giotti, il poeta Guido Sambo e lo scrittore Stelio Mattioni, nostro indimenticato e indimenticabile presidente negli anni in cui il Salotto nacque e che L’Armonia incontra ogni anno, fin dal 1997 anno della sua scomparsa, con il “Memorial Mattioni”.

Con Claudio Grisancich, Giuliana Artico, Giuliano Zannier e il maestro Bruno Jurcev al pianoforte.

 

Domenica 7 dicembre, ore 17.30

Produzione del Teatro Popolare Istriano (INK) di Pola (Istria – Croazia)

Distribuzione: ZaTroCaRaMa APS

Francamente omaggio a Franca Rame

di e con Petra Blašković in dialetto istroveneto e in istrioto, da testi di Franca Rame e Dario Fo

 

Uno spettacolo-documento, un atto d’amore e di memoria dedicato a Franca Rame, nato nel decimo anniversario della sua scomparsa (29 maggio 2013). Un omaggio a una donna straordinaria, attrice, autrice e attivista, e insieme a tutte le donne comuni – mogli, madri, lavoratrici – che ancora oggi lottano per la propria emancipazione e dignità.

Lo spettacolo, interpretato in dialetto istroveneto e con un monologo finale in istrioto, intreccia testi tratti da “Tutta casa, letto e chiesa e altre storie” e “Una vita all’improvvisa” di Franca Rame e Dario Fo, con frammenti biografici e riflessioni personali dell’autrice e interprete Petra Blašković. Ne nasce un racconto teatrale intenso e sincero, dove la parola diventa atto di libertà e memoria viva.

Come scrive Petra Blašković: “Alcune idee si radicano in noi molto tempo fa, forse prima ancora che ne siamo consapevoli. Franca Rame e Dario Fo sono sempre stati, per me, simboli della libertà di parola e del coraggio di dire la verità attraverso il teatro.”

La lingua stessa diventa protagonista e testimonianza: il dialetto istroveneto e l’istrioto non sono solo strumenti espressivi, ma custodi di una memoria culturale, un patrimonio immateriale intrecciato alla storia di una vita e di un territorio.

“Francamente” è dunque più di un omaggio: è un invito a ricordare, a resistere, a parlare. Con sincerità. Sempre.

 

Lunedì 8 dicembre, ore 17.30

Compagnia Teatrale Soggetti Smarriti APS (Treviso)

Il Campiello

di Carlo Goldoni, adattamento in due atti e regia di Mariarosa Maniscalco


Un testo straordinario e pieno d’amore per il popolo povero e senza carnevali in un giorno di carnevale, un testo di grande umanità e tenerezza. "Il Campiello" come ben spiega Strehler parla di un rapporto sociale ed etnico consolidato da una parte e stranieri (nobili o semi nobili “foresti”) dall’altra, dove vinceranno i popolani respingendo l’intruso o meglio, gli intrusi, che possono vivere con loro solo per poco, il campiello è del popolo, appartiene alle loro famiglie senza padri, famiglie matriarcali dove le giovani non possono stare in strada devono stare ai loro balconi. L’allestimento sottolinea quello che Goldoni voleva emergesse: il miracolo della limpidezza di cuore nella bassezza che lo circondava e che una rivoluzione senza amore è solo violenza.

 

Giovedì 11 dicembre, ore 10.30

Teatrino (22a edizione)

W i Fioi! - Compagnia de L’Armonia APS – F.I.T.A. (Trieste)

Gita in Carso fra leggenda e storia

spettacolo in dialetto triestino scritto e diretto da Lino Monaco

Durata: 45 minuti

Rappresentazione dedicata alle Scuole a ingresso gratuito: Scuola Primaria, classi 3a 4a e 5a


Immaginiamo una gita fuori porta con dei ciceroni d'eccezione: il dinosauro Antonio, un'orsa delle caverne accompagnata da una donna delle caverne e poi ancora Giasone, Epulo e l'immancabile Bora. Personaggi storici e leggendari che ci raccontano del Carso ai primordi, quando ancora Trieste non esisteva ma già se ne parlava. Il tutto accompagnato da belle canzoni del repertorio popolare triestino, al pianoforte Roberto Pignataro.

 

Domenica 14 dicembre, ore 17.30

Circolo Amici del Dialetto Triestino presenta l'Associazione Rena - Cittavecchia e L'Armonia APS

Una note de luna piena... Suite per James Joyce
programma teatrale e musicale in collaborazione con l'Associazione Rena - Cittavecchia e il coro “...E noi cantemo” diretto da Pier Paolo Sancin e L’Armonia APS – Associazione tra Compagnie Teatrali Triestine

Suite joysiana

di Giorgio Coslovich, eseguita dal quartetto d'archi “Lumen Harmonicum”

Una note de luna piena col Professor  Zois

di Elisabeth Lansdell, regia di Chino Turco

 

Nel primo tempo sarà presentata la “Joyce Suite” di Giorgio Coslovich (En-Trance dall'Ulisse – Now, o now lirica da Chamber Music – Hiver da Finnegans Wake – Joyce choice dall'Ulisse) – Gruppo Strumentale Lumen Harmonicum: Noemi Falconer fl, Gabriele Zimolo cl, Corrado Gulin pf

Nel secondo tempio le attrici e gli attori de dei Gruppi Amici di San Giovanni e Proposte Teatrali de “L'Armonia APS” e precisamente Manuela Bernardi, Roberto Eramo, Daniela Giorgini, Marco Danuzzo, Alesxander Sovich, Giuliano Zannier, assieme al coro “...E noi cantemo” diretto da Pier Paolo Sancin, presenteranno il testo della londinese triestina Elisabeth Lansdell “Una note de luna piena col professor Zois”, che in triestino racconta le vicende notturne di James Joyce, a Trieste insegnante di inglese e chiamato Zois. Nel testo sono comprese anche alcune traduzioni in triestino di poesie della raccolta “Chamber Music”, poesie che verranno offerte a tutti i partecipanti alla serata. Accompagneranno i canti popolari le fisarmoniche di Giorgio Tull e Silvano Vidmar e il pianoforte di Bruno Jurcev. La regia è di Chino Turco.

La presentazione dello spettacolo sarà affidata a Bruno Jurcev, presidente del Circolo Amici del Dialetto Triestino e Luciano Carmeli, presidente dell’Associazione Rena – Cittavecchia.

 

venerdì 19 dicembre, ore 20.30

Compagnia TEATRO DI SABBIA APS (Vicenza)

L Signor Pourceaugnac

di Molière, adattamento teatrale di Marco Mattiazzo, musiche originali dal vivo di Simone Cosma. Regia Melissa Franchi

 

Il Signor di Pourceaugnac, ingenuo possidente di campagna, si reca a Parigi per conoscere Giulia, figlia di Oronte e sua promessa sposa. La giovane, innamorata di Erasto, è però decisa a far fallire l’unione impostale. I due giovani, insieme al fido servitore Sbrigani, tesseranno una rete di inganni, sotterfugi e doppi giochi per eliminare lo sprovveduto pretendente.

 

domenica 21 dicembre, ore 17.30

Compagnia Teatroimmagine APS (Salzano - VE)

Le Allegre Comari

da William Shakespeare, regia di Benoit Roland

 

Le allegre mogli, o spose, come sarebbe più corretto tradurre dall’inglese “The Merry Wives”, nell’immaginario collettivo sono da sempre le “Comari” di Shakespeare.

Ma non sono donne pettegole o leggere, tutt’altro, sono invece donne per bene, oneste e sincere che, provocate, decidono di divertirsi alle spalle di chi pensa a sua volta di approfittare di loro, ovvero Sir John Falstaff.

In una Venezia di fine 1600 la tranquilla routine di famiglie borghesi ricche e annoiate viene scossa da due missive amorose che il nostro ardente cavaliere, Sir John per l’appunto, invia ad Alice e Margherita, irreprensibili mogli di due ricchi signori veneziani. Le due signore, stuzzicate da Falstaff abbandonano ben presto lo sdegno di una proposta così sfacciata per dedicarsi, con l’aiuto di Comare Faina, ad una serie di burle e prese in giro ai danni del malcapitato “seduttore”.

 


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