Terme a rischio chiusura in Calabria, la crisi è profonda e la rabbia giustificata
Un terzo presidio con l’impegno del Presidente Spirlì di chiudere nella prossima settimana la vertenza delle Terme Luigiane.
di Franco Bartucci
Sabato 05 Giugno 2021
Catanzaro - 05 giu 2021 (Prima Pagina News)
Un terzo presidio con l’impegno del Presidente Spirlì di chiudere nella prossima settimana la vertenza delle Terme Luigiane.

Il terzo presidio dei lavoratori delle Terme Luigiane, attuato stamani presso la cittadella regionale di Catanzaro, sollecitato dal sindacato provinciale di categoria della Cisl, con il suo segretario Gerardo Calabria, per assenza istituzionale, sia del Presidente della Giunta regionale Nino Spirlì, che del capo gabinetto, avv. Franceschina Bufano, ha registrato un contatto telefonico a distanza, che ha prodotto una  riconferma d’ interesse da parte dello stesso nel risolvere la vertenza nella prossima settimana; mentre i lavoratori si sono espressi a favore di un nuovo presidio da effettuare nella mattinata di lunedì prossimo 7 giugno 2021.

 Come dichiarato dal sindacalista Calabria, il presidio di lunedì prossimo dovrà essere considerato come ultimatum decisionale nell’assicurare ai lavoratori una continuità lavorativa, prevedendo l’apertura della nuova stagione termale 2021, a partire dal primo luglio per come prevede l’ordinamento governativo ultimo sulla funzionalità degli stabilimenti termali. Predisporre la funzionalità delle Terme Luigiane necessita di un tempo di impostazione delle attività lavorative e di marketing pubblicitario e di comunicazione non inferiore a un mese e ci si trova già ad aver perduto i primi dieci giorni iniziali di questo mese di giugno, tenendo conto della gravità causata  poi dalla deviazione dell’acqua della sorgente termale dalla condotta della Sateca per essere riversata nel confinante torrente “Bagni”, apportando anche un danno economico alla stessa Regione che n’è proprietaria.

Al presidio di stamani ha pure partecipato per essere vicino ai lavoratori il consigliere regionale Pietro Molinaro che sta seguendo la vicenda con grande attenzione e sensibilità, dal quale si è appreso che il Presidente Spirlì, visto il mancato riscontro da parte dei sindaci di Guardia Piemontese e Acquappesa alla bozza di accordo discussa in Regione tra le parti lo scorso 26 maggio, e il giorno stesso inviata formalmente ai due Comuni, anche a seguito di un suo personale sollecito effettuato subito dopo presso i due primi cittadini, senza che abbia finora prodotto alcun riscontro in merito, si è riservato in tempi brevissimi di adottare i provvedimenti necessari al ripristino delle attività termali.

I lavoratori, come già detto in precedenza, torneranno alla Cittadella Regionale lunedì mattina per prendere visione del provvedimento che sarà adottato dal Presidente Spirlì e ringraziarlo insieme a tutto il suo staff per la determinazione con la quale hanno affrontato la vicenda.

“Purtroppo l’atteggiamento ostativo dei due sindaci – hanno dichiarato i lavoratori attraverso un nuovo documento - nei confronti di qualsiasi soluzione proposta ha quasi completamente compromesso la stagione attuale e, in parte, quelle future, determinando tanta confusione e incertezza anche nella clientela che noi lavoratori speriamo di riuscire a recuperare una volta ottenuta dalla Regione la garanzia della ripresa immediata delle attività termali”.


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