Tragedia a Pistoia, l’agguato al pullman dei tifosi sconvolge lo sport: il dolore e la condanna di AS Tifosi Roma

Una serata di sport si è trasformata in orrore. L’agguato al pullman dei tifosi pistoiesi ha provocato la morte di un uomo innocente, riaccendendo il dibattito sulla violenza nel tifo. AS Tifosi Roma, per voce del Presidente Michele Grillo e del suo direttivo, esprime profondo cordoglio e una ferma condanna: “Non è più tempo di silenzi. Chi uccide in nome di una maglia tradisce lo sport”.

(Prima Pagina News)
Lunedì 20 Ottobre 2025
Roma - 20 ott 2025 (Prima Pagina News)

Una serata di sport si è trasformata in orrore. L’agguato al pullman dei tifosi pistoiesi ha provocato la morte di un uomo innocente, riaccendendo il dibattito sulla violenza nel tifo. AS Tifosi Roma, per voce del Presidente Michele Grillo e del suo direttivo, esprime profondo cordoglio e una ferma condanna: “Non è più tempo di silenzi. Chi uccide in nome di una maglia tradisce lo sport”.

Una tragedia inaccettabile ha sconvolto il mondo dello sport e della tifoseria. Durante il rientro da una trasferta sportiva, un pullman con a bordo sostenitori del Pistoia Basket è stato vigliaccamente assalito da un gruppo di sconosciuti, in un vero e proprio agguato premeditato. L’attacco, avvenuto lungo una strada extraurbana, ha provocato la morte di un uomo, autista del mezzo, colpito durante la sassaiola.

Un gesto barbaro, codardo e disumano, che ha trasformato una semplice trasferta in un teatro di guerra. Non è solo cronaca nera, ma il sintomo di una malattia profonda: quella di chi confonde la passione sportiva con la violenza cieca, la rivalità con l’odio.

Il mondo del tifo organizzato, quello vero e pulito, è sotto shock. È il momento di prendere posizione, con forza e chiarezza, contro chi continua a infangare lo sport e a seminare morte e paura.

Il Presidente Michele Grillo, a nome di tutto il direttivo dell’associazione AS Tifosi Roma, ha espresso in un comunicato ufficiale il proprio dolore e la propria indignazione:

“Siamo profondamente addolorati per quanto accaduto e ci stringiamo con sincera solidarietà alla famiglia della vittima, ai tifosi pistoiesi e a tutta la comunità sportiva. Di fronte a un atto così vile non possiamo restare in silenzio. Chi uccide in nome di una fede sportiva non è un tifoso, è un criminale.”

“Il nostro pensiero va a chi ha perso la vita facendo semplicemente il proprio lavoro, ma anche a tutte le persone che ogni settimana vivono lo sport come momento di unione, e non di scontro. L’agguato di Pistoia rappresenta una ferita che colpisce l’intero Paese, e deve spingerci a una riflessione collettiva: lo sport non può e non deve più essere un pretesto per la violenza.”“AS Tifosi Roma chiede pene severe e tolleranza zero verso chi trasforma le trasferte in campi di battaglia. È ora di agire con determinazione: servono più controlli, più responsabilità da parte delle società e una netta presa di distanza da chi sporca il nome delle tifoserie organizzate. Noi continueremo a promuovere il tifo sano, la lealtà e il rispetto reciproco, perché crediamo che solo così si onori davvero la passione sportiva.”

 

La morte di un uomo innocente deve diventare un punto di svolta. Non si può più accettare che la violenza accompagni le trasferte, che la paura prenda il posto dell’entusiasmo. È tempo che istituzioni, club e tifosi si uniscano in un fronte comune contro ogni forma di odio.

Lo sport deve tornare ad essere ciò che è sempre stato: un momento di gioia, di confronto, di appartenenza positiva. Non una trincea, non un pretesto per seminare dolore.

Il nome di chi ha perso la vita non sarà dimenticato. E ogni curva, ogni stadio, ogni palestra dovrà ricordare che il tifo non uccide — uccide l’odio.


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