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Il Presidente dell’As Tifosi Roma, Michele Grillo, oggi in forza a Palazzo Chigi ma da sempre in prima linea per la legalità, si schiera con forza contro ogni forma di violenza sugli animali: "Bruno non era solo un cane, era un agente, un eroe. Non restiamo in silenzio".
Il Presidente dell’As Tifosi Roma, Michele Grillo, oggi in forza a Palazzo Chigi ma da sempre in prima linea per la legalità, si schiera con forza contro ogni forma di violenza sugli animali: "Bruno non era solo un cane, era un agente, un eroe. Non restiamo in silenzio".
Bruno, il cane eroe della Polizia di Stato, non c’è più. È stato ucciso barbaramente con un boccone imbottito di chiodi, in un gesto vile e disumano che ha scosso l’intero Paese. Dietro a questo crimine, non c’è solo la morte di un animale. C’è l’attacco a un simbolo: un compagno fedele, un salvatore di vite, un servitore dello Stato.
A prendere una posizione netta e decisa è l’Associazione AS TIFOSI ROMA, storica realtà impegnata nel supporto alle Forze dell’Ordine e alla legalità nello sport e nella società, oggi guidata da Michele Grillo, funzionario di Polizia di lungo corso e in forza presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Grillo non ha usato mezzi termini:
“Bruno era parte integrante di un’unità operativa d’eccellenza, un agente a quattro zampe capace di ritrovare ben nove persone scomparse, salvando vite con il solo ausilio del suo istinto e del suo addestramento. La sua morte non può passare sotto silenzio.”
E proprio l’AS TIFOSI ROMA, sotto la guida di Grillo, ribadisce con forza la condanna di ogni forma di violenza verso gli animali, evidenziando il ruolo imprescindibile che le unità cinofile svolgono all’interno delle forze dell’ordine.
Ogni domenica, questi uomini e donne – con i loro cani – sono impegnati negli stadi, nelle piazze, nei cortei, in operazioni ad alto rischio. Un servizio silenzioso ma fondamentale per la sicurezza pubblica, spesso ignorato o dato per scontato. Bruno, in questo contesto, rappresentava il meglio di questa specializzazione: non era solo un cane da lavoro, ma un vero agente, un collega in divisa, premiato anche dalla Premier Giorgia Meloni per il suo straordinario contributo operativo.
“Chi colpisce un cane delle Forze di Polizia – prosegue Grillo – colpisce lo Stato stesso. Colpisce il senso del dovere, l’onore, il sacrificio. Non possiamo tollerarlo. E ci batteremo con tutte le forze affinché questo crimine non resti impunito.”
Il vile gesto assume una gravità ancora maggiore alla luce della nuova legge entrata in vigore lo scorso mese, che inasprisce le pene per chi maltratta o abbandona gli animali. Un tema purtroppo attuale, soprattutto nel periodo estivo, quando si moltiplicano gli episodi di abbandono di cani e gatti lungo le strade italiane.
L’AS TOFOSI ROMA lancia così un appello accorato:
“Chi salva una vita, umana o animale, merita rispetto e memoria. Chi invece uccide, deve rispondere alla legge. E noi non ci fermeremo finché giustizia non sarà fatta per Bruno.”