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Il Tycoon mostra a sorpresa un video ove alcuni leader neri inneggiano all'uccisione di tutti i bianchi. Cyril Ramaphosa respinge le accuse e sostiene che tali personaggi non fanno parte della compagine governativa e non esiste una Legge che permette a qualcuno di prendere i terreni altrui. Uno scontro simile di quello dello scorso 28 febbraio con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky
Il Tycoon mostra a sorpresa un video ove alcuni leader neri inneggiano all'uccisione di tutti i bianchi. Cyril Ramaphosa respinge le accuse e sostiene che tali personaggi non fanno parte della compagine governativa e non esiste una Legge che permette a qualcuno di prendere i terreni altrui. Uno scontro simile di quello dello scorso 28 febbraio con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky
Il governo Sudafricano ha respinto decisamente le veementi accuse di Trump secondo cui i cittadini bianchi sarebbero oggetto di persecuzione, sottolineando che, la maggior parte degli omicidi sono neri e non bianchi. Lo ha affermato senza mezzi termini il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa a Donald Trump si è confrontato che lo ha ricevuto oggi 21 maggio 2025 alla Casa Bianca. L'incontro è stato particolarmente burrascoso, simile a quello avvenuto lo scorso 28 febbraio con il presidente ucrainoolodymyr Zelensky, cogliendo letteralmente di sorpresa Ramaphosa. Trump aveva sollevando accuse di uccisioni di massa e sequestri di terreni ai danni di cittadini bianchi. L'incontro ha riecheggiato il confronto di febbraio tra Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, cogliendo Ramaphosa letteralmente di sorpresa. Dopo l'incontro alla Casa Bianca in cui Donald Trump ha affrontato Ramaphosa, il portavoce del ministero degli Esteri asricano scriveva su X: "Non c'è stata alcuna confisca di terreni". Cyril Ramaphosa era arrivato alla Casa Bianca con l'intenzione di concentrarsi sul commercio e sulle terre rare. L'incontro svoltosi inizialmente con un tono amichevole, con i 2 presidenti che scambiavano battuta sul golf, visto che i campioni del golf sudafricani Ernie Els e Retief Goosen erano parte della sua delegazione, ha visto i toni accendersi rapidamente dopo che Trump ha mostrato un video e articoli che, a suo dire, supportavano le sue accuse di persecuzione contro i sudafricani bianchi. Su uno schermo nello Studio Ovale, infatti Trump ha fatto improvvisamente abbassare le luci dell'ufficio per mostrare un video contenente presunte prove di crimini contro l'umanità, accusando Ramaphosa di aver commesso un genocidio contro i contadini bianchi in Sudafrica. Nel video, il leader populista di sinistra Julius Malema chiedeva l'uccisione dei 4 milioni e mezzo di bianchi nel Paese, ovvero circa il 7,3% della popolazione totale, e un memoriale lungo la strada presumibilmente per decine di contadini bianchi che erano stati uccisi. Trump ha anche criticato Ramaphosa per una nuova norma che consente al governo sudafricano di sequestrare terreni presumibilmente sottoutilizzati. Trump, ha sostenuto che i suoi amici sudafricani gli avevano riferito che se eri bianco, "ti prendevano la terra e ti uccidevano". Ramaphosa ha ribattuto che le persone mostrate nel video “non rientrano nella politica del governo", e che "La nostra politica governativa è completamente, completamente contraria a ciò che stava dicendo." Trump ha accusato senza mezzo termini di "Permettete loro di impossessarsi del territorio". “No, no, no, no. Nessuno può prendere la terra", ha ribadito piccato il presidente sudafricano e che le accuse di genocidio sono totalmente infondate.