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Un familiare di un ammalato di Covid-19 ha chiamato noi per chiederci una mano d’aiuto. Non possiamo fare altro che trasferire questo appello disperato al Governatore Nicola Zingaretti.
Un familiare di un ammalato di Covid-19 ha chiamato noi per chiederci una mano d’aiuto. Non possiamo fare altro che trasferire questo appello disperato al Governatore Nicola Zingaretti.
Roma, Quartiere Statuario, Via Appia Nuova, Villa Fulvia è una storica casa per anziani della Capitale. Ci siamo arrivati perché chiamati dal figlio di un paziente ricoverato e ammalato di Coronavirus. Non ne facciamo il nome per il rispetto che si deve ad una persona ammalata, ma possiamo dirvi che si tratta di una persona anziana, da poco ottantenne, ricoverata in clinica da un mese.
Giovedì scorso gli hanno fatto il tampone. Sabato Santo i medici della clinica hanno comunicato ai figli che il loro papà è risultato positivo, e che quindi avrebbe da li a poco deciso cosa fare. Il figlio più grande, in particolare, e che poi ha chiamato noi, si è solo premurato di chiedere alla direzione sanitaria della clinica di poter essere avvisato nel momento in cui il papà sarebbe stato trasferito per le cure del caso.
O nel caso in cui avessero deciso di praticare percorsi diversi da quelli tradizionali. Bene. Passa tutta la giornata di sabato, passa la domenica, passa la giornata di oggi, e l’unica voce dall’interno della clinica che il figlio di questo paziente ha sentito è stata fino a questo momento proprio la telefonata di suo padre.
Il padre per telefono che gli ha raccontato un dettaglio allarmante, lo è almeno per chi sta fuori, e riguarda la condizione fisica in cui la persona ammalata è stata sistemata: praticamente, questo paziente, risultato positivo al Covid, è oggi in una stanza insieme ad altri 3 pazienti, che sono positivi come lui, e come lui sono in attesa di destinazione e di cure.
L’allarme del figlio che ci ha cercati è abbastanza evidente e chiaro, da più giorni si racconta che i casi accertati di Coronavirus a Villa Fulvia siano tanti, c’è chi parla di almeno trenta casi diversi tra pazienti ricoverati e personale di assistenza medica, e comunque se fosse vero siamo in una condizione ambientale di grande pericolo per via del rischio infezione dilagante.
Il papà di questo signore che ci ha cercati ha riferito anche al figlio di avere necessità di acqua da bere. Cosa significa? Il figlio ci spiega che al momento in cui il padre era stato ricoverato avevano detto, a loro familiari, che il pranzo del giorno e quindi la cena sarebbero arrivati puntuali ogni giorno, ma senza acqua minerale. Nel senso che non avrebbero portato al malato nessuna bottiglietta di acqua minerale perché non compresa forse nella retta giornaliera.
Dunque? Acqua dal rubinetto. Ma neanche questo potrebbe apparire così grave, se non il fatto che a richiesta precisa dei familiari dalla clinica nessuno abbia saputo dare loro nessuna risposta convincente.
Non risponde nessuno al telefono. E’ chiaro che i familiari, in queste condizioni non possono mettere piede in clinica, e quindi non possono portare le bottigliette di acqua minerale al padre che ne ha fatto richiesta, e che per i giorni che verranno, se resterà ancora qui a Villa Fulvia, dovrà utilizzare l’acqua del rubinetto del bagno.
Il figlio lo chiede a noi, ma noi preferiamo trasferire questa domanda al Presidente della Regione Zingaretti, che nei fatti è poi l’uomo che gestisce l’emergenza Covid nel Lazio: ma è normale tutto questo? E soprattutto, è normale ed è giusto che il figlio di un ottantenne ammalato di Covid non sappia ancora, a distanza di tre giorni, che fine farà suo padre, che tipo di cure gli verranno praticate, e soprattutto quali sono le sue vere condizioni di salute? Forse sarebbe utile fare una Tac polmonare? O forse no? Bene, se qualcuno è in grado di darci una risposta, forse, sarebbe tutto più civile. Non crede presidente Zingaretti?
Naturalmente, se dovesse servirle, il nome del paziente in questione, e il suo cellulare, ci faccia chiamare dalla sua segreteria in qualunque momento del giorno, e a qualunque ora della notte. Grazie Presidente