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Il progetto ha ormai conquistato un posto stabile e riconoscibile nel panorama dei Castelli Romani e del Lazio.
Il progetto ha ormai conquistato un posto stabile e riconoscibile nel panorama dei Castelli Romani e del Lazio.
È stata una serata di grande emozione e straordinaria partecipazione quella vissuta ieri ad Ariccia in occasione della presentazione ufficiale di “Ariccia da Amare 2025”, il progetto culturale che ha ormai conquistato un posto stabile e riconoscibile nel panorama dei Castelli Romani e del Lazio.
La conferenza stampa, ospitata nella prestigiosa cornice di Palazzo Chigi e moderata dal giornalista e Consigliere del Sistema Castelli Romani Massimiliano Tommasi, ha visto la presenza di autorevoli rappresentanti delle istituzioni: il Senatore Marco Silvestroni, le Consigliere regionali Micol Grasselli ed Edy Palazzi, il Presidente del Consiglio comunale Michele Filosofi, le Consigliere comunali Anita Luciano e Irene Falcone, il Sindaco Gianluca Staccoli e il Direttore Artistico Giacomo Zito.
Nel suo intervento, il Sindaco Gianluca Staccoli ha sottolineato l’importanza strategica di questo progetto per la città: “Ho creduto in Ariccia da Amare sin dal primo giorno perché rappresenta esattamente ciò che vogliamo per la nostra comunità: una cultura viva, inclusiva, capace di parlare a tutti. Questo progetto è la dimostrazione che, quando ci sono visione, determinazione e gioco di squadra, Ariccia sa dare il meglio di sé. E siamo solo all’inizio di un percorso ancora ricco di potenzialità”.
“Ariccia da Amare” non è una semplice rassegna estiva, ma un progetto culturale organico e strutturato, ideato e organizzato dalle Consigliere comunali Anita Luciano e Irene Falcone, che con ruoli distinti ma complementari – la prima con delega alle Associazioni e ai Bandi Europei, la seconda alla Scuola – hanno saputo costruire un format innovativo, riconosciuto ufficialmente come marchio registrato dal 2023.
“Questa rassegna è nata da un’idea chiara e da una visione precisa: trasformare Ariccia in un presidio culturale permanente”, ha dichiarato Anita Luciano durante il suo intervento, “Insieme a Irene Falcone abbiamo costruito passo dopo passo questo progetto, con determinazione, cura e amore per la nostra città. Ieri abbiamo visto il risultato: una comunità unita, partecipe, emozionata. Ariccia da Amare non è solo un calendario di eventi, è un sentimento collettivo, è la dimostrazione che la cultura può essere un motore reale di coesione e sviluppo”.
Un progetto che si distingue per continuità, coerenza narrativa e impatto territoriale: si articola infatti lungo l’intero arco dell’anno, con le sue due stagioni Winter ed Estate, e coinvolge attivamente un’ampia rete di realtà locali, tra cui associazioni, fondazioni, scuole, biblioteche, librerie, artisti e cittadini.
A rafforzare questo impianto progettuale è stata anche la voce di Irene Falcone, che ha ribadito il valore educativo e identitario della rassegna: “Ariccia da Amare nasce dal desiderio profondo di costruire una cultura accessibile, vera e vicina alle persone. Abbiamo voluto restituire dignità ai luoghi, valore alle relazioni, centralità ai cittadini. Far parte di questo progetto, e vederlo crescere ogni anno, è una delle sfide più belle e gratificanti che potessi vivere. Ieri non è andato in scena solo uno spettacolo, ma l’identità culturale di un’intera comunità”.
Il pubblico ha potuto poi assistere a uno degli appuntamenti più attesi della Festa Patronale di Santa Apollonia: l’esecuzione dei celebri “Carmina Burana” in Piazza di Corte. Lo spettacolo, curato nei minimi dettagli sotto il profilo musicale e visivo, ha incantato la piazza gremita. Le luci, le didascalie, la precisione dell’allestimento hanno reso l’evento un vero momento di teatro collettivo all’aperto.
A concludere la serata, alle 23.30, un grande spettacolo pirotecnico lanciato dal Ponte Monumentale di Ariccia, che ha illuminato la piazza e visibili da tutta la valle. Una scelta, quella del ponte come punto di lancio, risultata vincente sia dal punto di vista scenografico che della sicurezza.
Colpisce, infine, l’efficienza dell’organizzazione: già all’alba di questa mattina il centro storico era completamente pulito, il palco smontato, ogni traccia dell’allestimento scomparsa. Un segno concreto di rispetto per la città e di attenzione per i cittadini.
“Ariccia da Amare” si conferma dunque non solo un format culturale di successo, ma un vero modello di sviluppo territoriale, in grado di unire visione politica, capacità gestionale e partecipazione collettiva. E proprio la bellezza, quando condivisa, si trasforma in identità sociale e culturale.