Da Agcom allarme Big Data e rischi monopolio web.

Viviamo immersi nei Big Data, il flusso inarrestabile di dati digitali che circolano su Internet, con tutti i rischi che la tendenza al monopolio di giganti come Facebook, Google e Apple comporta. Guardiamo sempre piu' "televisione liquida": 3 milioni di italiani nel 2017 hanno seguito abitualmente la tv in streaming (e si stima che a maggio 2018 abbiano toccato i 3,5 milioni) e 9-12 milioni hanno scaricato contenuti sui propri device. 

di Tiziana Benini
Mercoledì 11 Luglio 2018
11 lug 2018 (Prima Pagina News)

Viviamo immersi nei Big Data, il flusso inarrestabile di dati digitali che circolano su Internet, con tutti i rischi che la tendenza al monopolio di giganti come Facebook, Google e Apple comporta. Guardiamo sempre piu' "televisione liquida": 3 milioni di italiani nel 2017 hanno seguito abitualmente la tv in streaming (e si stima che a maggio 2018 abbiano toccato i 3,5 milioni) e 9-12 milioni hanno scaricato contenuti sui propri device. 

Viviamo immersi nei Big Data, il flusso inarrestabile di dati digitali che circolano su Internet, con tutti i rischi che la tendenza al monopolio di giganti come Facebook, Google e Apple comporta. Guardiamo sempre piu' "televisione liquida": 3 milioni di italiani nel 2017 hanno seguito abitualmente la tv in streaming (e si stima che a maggio 2018 abbiano toccato i 3,5 milioni) e 9-12 milioni hanno scaricato contenuti sui propri device. Anche se la 'vecchia' tv resiste, sia in termini di ascolti sia di risorse, con Fox-Sky ancora regina del mercato (in crescita di 1 punto), seguita da Rai e Mediaset.

E’ la fotografia scattata dal presidente dell'Autorita' per le garanzie delle comunicazioni, Angelo Marcello Cardani, nella Relazione annuale al Parlamento. Nella Sala della Regina a Montecitorio, davanti alle massime cariche istituzionali il Capo dello Stato Mattarella, i presidenti di Camera e Senato Fico e Casellati, Cardani ha delineato oggi potenzialità e ombre di un comparto che lo scorso anno ha raggiunto quota 54,2 miliardi di euro, in crescita dell'1,2% e con due facce: da una parte le comunicazioni, che valgono 32,2 miliardi (+0.9%), e il settore postale che balza in avanti del 6,6% a 7,4 miliardi, dall'altra i media, che calano dello 0.9% a quota 14,6 miliardi.

E l'editoria e' in crisi: 3,6 miliardi di ricavi nel 2017, -5,2%, per un settore che "nell'ultimo decennio ha perso all'incirca meta' del suo peso economico". Un problema che investe "governo e Parlamento" e richiede "una riflessione di ampio respiro". Ma c'e' un altro aspetto dell'ecosistema digitale che merita spazio nell'agenda politica, a giudizio di Cardani: l'uso dei Big Data, l'impiego massiccio di algoritmi che trasformano in dati "le relazioni sociali" di Facebook, "i rapporti di lavoro" di Linkedin, "le opinioni e gli orientamenti" di Twitter, "le propensioni al consumo, i gusti e le capacita' di spesa" Amazon e "ragionevolmente, tutto questo insieme" Google.  "Sono sei le App installate da piu' di un miliardo di utenti nel mondo e tre imprese detengono otto delle dieci app piu' scaricate: Facebook, Google e Apple". Questo lo scenario allarmante delineato in modo netto nella Relazione.

Le soluzioni corrono lungo tre direttrici: disciplina dei mercati, anche attraverso norme "ex ante"; neutralita' e trasparenza degli algoritmi; proprieta' dei dati. Cardani chiama in causa ancora una volta il legislatore sul fronte della par condicio, che "e' datata" e va attualizzata. Ma invita anche a un'informazione piu' pluralista e "piu' vocata al contraddittorio". Un'informazione "plurale, professionale, trasparente e verificabile nelle sue fonti, autorevole e credibile quanto ai suoi contenuti" resta "un valore fondante" della democrazia, minacciata dalla "deriva delle fake news". Come sempre la Relazione Agcom radiografa le abitudini degli utenti tv e web, due mondi sempre piu' incrociati: il 2017, spiega Cardani, e' stato "l'anno della definitiva consacrazione della tv liquida", grazie all'ingresso sul nostro mercato di nuovi competitor come Netflix e Amazon. Realta' che si vanno consolidando, grazie alla diffusione delle reti a banda larga e ultra-larga, ma anche ai nuovi modelli di consumo: al vincoli del palinsesto preferiamo sempre piu' la 'dieta' personalizzata - dal binge watching, le maratone con i telefilm preferiti, alla visione 'dove vuoi quando vuoi' - e siamo pronti a pagare magari il "singolo contenuto, a condizioni economiche sempre piu' accessibili".


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