Diffamazione: emendamento di FdI chiede fino a 3 anni di carcere per giornalisti
Costante (Fnsi): "Provvedimento irricevibile".
(Prima Pagina News)
Giovedì 11 Aprile 2024
Roma - 11 apr 2024 (Prima Pagina News)
Costante (Fnsi): "Provvedimento irricevibile".
Ritorna l'ipotesi del carcere per i giornalisti, in seguito ad un emendamento presentato dal senatore di FdI Gianni Berrino al ddl sulla diffamazione, che vede come firmatario il collega di partito e Presidente della Commissione Affari Costituzionali Alberto Balboni.

Nello specifico, l'emendamento prevede fino a 3 anni di carcere e una multa da 50mila a 120 mila euro per “condotte reiterate e coordinate” relative alla diffusione di notizie false.

L'emendamento aggiunge un comma al ddl che prevede la punizione per “diffusione di notizie false con il mezzo della stampa”. Si prevede anche l'interdizione dalla professione da 3 mesi a 3 anni.

“Chiunque, con condotte reiterate e coordinate, preordinate ad arrecare un grave pregiudizio all’altrui reputazione, attribuisce a taluno con il mezzo della stampa o degli altri prodotti editoriali registrati di cui all’articolo 1, comma 2, fatti che sa essere anche in parte falsi, è punito, se l’evento si verifica, con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da euro 50.000 a euro 120.000″, si legge nell'emendamento. “Quando le condotte di cui al primo comma consistono nell’attribuzione, a taluno che si sa innocente, di fatti costituenti reato, la pena è aumentata da un terzo alla metà“.

“Gli emendamenti presentati in commissione Giustizia dal senatore di FdI Gianni Berrino al ddl diffamazione dimostrano che qualcuno non ha capito molto delle sentenze della Corte costituzionale in materia. Il carcere per i giornalisti è un provvedimento incivile“, è il commento della Segretaria Generale della Fnsi, Alessandra Costante.

“Il carcere per i giornalisti denota la paura del governo nei confronti della libertà di stampa. Questa è l’orbanizzazione del Paese“, prosegue.

“Parlare di carcere in caso di quella che viene considerata ‘diffamazione grave’ significa voler mettere il silenziatore a molte inchieste giornalistiche. Appare, inoltre, del tutto pretestuosa e funzionale a un disegno liberticida la confusione tra fake news e diffamazione a mezzo stampa.

Con queste norme faremo un altro salto indietro nelle classifiche internazionali sulla libertà di informazione. L’auspicio è che in Parlamento anche pezzi della maggioranza sappiano reagire di fronte a questo ennesimo sfregio all’articolo 21 della Costituzione“, conclude Costante.

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