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Il suo sorriso lo precede, la luce che risplende in volto, lascia intravedere una maturità raggiunta, una consapevolezza conseguita attraverso una grande strada di volitività e sacrifici che nessuno vede, poiché si viene facilmente ipnotizzati da aspetti come successo e notorietà. Ma per raggiungere tali grandi obbiettivi, dietro c’è un lavoro spesso solitario e complesso. Lo incontriamo a Bangkok e raccogliamo il racconto della sua storia umana e professionale.
Come mai hai deciso di trasferirti, vivere e lavorare in Thailandia? Seguendo quali percorsi da San Donato, hai deciso di vivere in una delle più grandi megalopoli del Sud Est Asia e dell'intero Pianeta?
Veramente non ho scelto ma è stato del tutto casuale. Io vivevo a Los Angeles e ho avuto l'occasione di fare un tour, come chitarrista, con un gruppo Americano qui in Asia.
Dopo vari giri tra cui Hong Kong e Singapore siamo venuti a Bangkok e per vari motivi ho deciso di rimanere. Tutto questo verso la fine del '92, per cui sono 30 anni che vivo e lavoro a Bangkok.
Dopo alcuni anni ho iniziato a lavorare come produttore per una delle case discografiche più grandi in questa parte dell'Asia -GMM Grammy- e sono rimasto più di 15 anni, producendo, scrivendo e arrangiando più di 100 album per quasi tutte le star Thailandesi.
All'inizio non è stato facile, anche se in Italia avevo iniziato davvero giovane a scrivere e registrare musica, per il fatto che la lingua e la cultura musicale Thailandese erano completamente diverse dalla mia, per cui dopo un anno di tentativi un mio pezzo venne scelto come brano promozionale per un gruppo rock famoso qui in Thailandia e da quel momento non mi sono più fermato ed ho avuto anche la fortuna di avere -per molti anni- tantissimi dei miei brani in testa alle classifiche, e vincere anche molti premi come produttore ed autore.
Nasci musicista e chitarrista, nello specifico, ma oggi componi musica per colonne sonore o produci arrangiamenti per diverse tipologie di prodotti, le quali vanno dai film, ai documentari, persino arrangiamenti dell'inno reale thailandese, aspetto molto delicato, per chi non è avvezzo ai formalismi del contesto reale. Che tipo di evoluzione, quindi, ha avuto la tua professione, nel Tempo?
Si la mia intenzione era quella di diventare un chitarrista di jazz, per cui ho studiato in Italia con il grande Filippo Daccò e -dopo aver partecipato alla Summer School della Berkley a Perugia- ho deciso di andare in America a studiare al Musician Institute di Los Angeles con maestri come Joe Diorio, Ron Echete, Norman Brown e Scott Henderson e tanti altri tra cui il grande Joe Pass.
Devo dire che il Jazz mi ha aiutato moltissimo, soprattutto nella parte armonica, per quello che sarei poi diventato, un compositore di colonne sonore, che a tutti gli effeti è la mia professione dei gli ultimi 18 anni.
Ho cercato sempre di guardare avanti e capire quando era il momento giusto per cambiare, e avevo intuito che lavorare nella musica pop, per me, non avrebbe avuto molto futuro, visti i grandi cambiamenti che ci sono stati in questi ultimi anni, per cui -vista la passione che ho sempre avuto per le colonne sonore- ho deciso che era quello che avrei fatto.
Io credo profondamente che noi diventiamo quello che pensiamo. Ad esempio ogni volta che andavo al cinema e suonavano l'inno Reale prima del film sapevo che un giorno lo avrei arrangiato e così è stato anche per altre tantissime cose, come avere la possibilità di lavorare con tante star internazionali quali Steven Seagal, Kelsey Grammer, Elizabeth Hurley, John Cleese, Kris Marshal, Jeff Fahey, Nathalie Cox e moltri altri.
Ho avuto anche la possibilità di scrivere le musiche del film di animazione "Nezha" il quale è il terzo film col maggior successo conseguito nella storia del cinema cinese e tanti altri film e progetti per Nazioni come la Malesia, il Vietnam, il Myanmar, l'Indonesia, Singapore, India etc.
La mia collaborazione con la famiglia Reale è iniziata più di venticinque anni fa, quando mi fu commissionato, dall'allora primo ministro Thailandese, di produrre e arrangiare uno show televisivo e anche un album contenente tutte le composizioni del Re Rama IX, il quale era un ottimo musicista di Jazz, cantate dalle più grandi stars Thailandesi, in occasione del suo cinquantesimo anniversario della sua salita al trono.
Dopo più di un decennio ho avuto l'onore di diventare il compositore privato della Principessa Uborat, la prima figlia del Re Rama IX e con lei ho lavorato per quattro anni, scrivendo le musiche per due dei suoi film, vari show televisivi e anche 2 album musicali, però mai pubblicati fino ad ora. Negli anni ho ricevuto anche altri premi direttamente da un’altra delle figlie del Re e attualmente sono coinvolto in molti progetti musicali con l'attuale Re Rama X.
Attualmente sto realizzando le musiche per nuovo un film di animazione per Hollywood e tre nuovi film Tailandesi.
Hai trasformato l'Arte, la tua passione musicale, nel tuo lavoro. Un incontro felice, quando passioni e lavoro s'incontrano. Cosa senti di poter consigliare a chi -giovane o meno giovane che possa essere- voglia intraprendere una scelta di vita all'estero e professionale particolare come la tua?
Mi è un po' difficile rispondere a questa domanda perché non penso ci sia una formula per il successo. Nel mio caso è sempre stato il duro lavoro, ancora oggi lavoro dalle 11 di mattina alle 3 di notte, tutti i giorni. Non faccio mai vacanze e purtroppo l'ultima volta che sono tornato in Italia è stato cinque anni fa e questo mi dispiace molto perché sono legato profondamente alla mia famiglia e all'Italia.
Posso dire che consiglio di non arrendersi mai di fronte alle difficoltà e questa è una cosa che ho imparato sin da giovane quando ho fatto molto volontariato in India e in Africa, o anche durante i miei due anni di servizio civile presso un centro geriatrico a San Donato Milanese.
Senza la musica penso che non avrei mai potuto superare tante situazioni difficili e soprattutto mi ha dato la possibilità di conoscere e viaggiare, soprattutto nella fantasia, e rendere nel mio piccolo, la vita di alcune persone migliore.
Non ci sono scuse se la nostra vita non è come a noi piace, tutti abbiamo la possibilità di cambiarla, basta avere un po’ di coraggio e crederci: noi diventiamo quello che pensiamo.