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Bruxelles: "Non ci sono segnali d'intesa con gli Usa". Al Canada dazi del 35%.
Bruxelles: "Non ci sono segnali d'intesa con gli Usa". Al Canada dazi del 35%.
Il ritorno del timore sui dazi fa tremare le Borse europee: a metà giornata, Milano perde l'1,6%, sotto i 40 mila punti, seguita da Francoforte (-1,1%), Parigi (-1%) e Londra (-0,6%), mentre a New York l'indice S&P 500 perde lo 0,7% e il Nasdaq lascia sul terreno lo 0,6%.
Ancora deboli l'euro (-0,1% a 1,169 sul dollaro) e i titoli di Stato, i cui rendimenti risultano ancora in rialzo, in vista della lettera di Donald Trump sui dazi all'Ue, che dovrebbe arrivare oggi.
A Piazza Affari, la maglia nera va a banche ed export, con Bpm (-3,6%), Stellantis (-3,5%), Iveco (-3,4%), Bper (-3,1%) che segnano i rendimenti peggiori.
"Rispetto a ieri, rimaniamo dalla nostra parte completamente pronti per concludere un accordo di principio con gli Stati Uniti. Non abbiamo aggiornamenti che indichino che ciò accadrà in via imminente". Così il portavoce della Commissione europea responsabile per il Commercio, Olof Gill, in merito alle trattative con Washington, che sono ancora in corso. "Non ci sono contatti previsti" nelle prossime ore, "ma tutto può cambiare da un momento all'altro", ha sottolineato Gill.
Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha imposto al Canada una tariffa del 35% e ha fatto sapere che l'Unione Europea riceverà la lettera sui dazi quest'oggi. In più. imporrà tariffe generalizzate del 15% o del 20% sulla maggior parte dei partner commerciali. "Diremo semplicemente che tutti i Paesi rimanenti", cioè quelli che non hanno ancora avuto la lettera sulle tariffe, "pagheranno, che sia il 15% o il 20%", ha dichiarato il tycoon alla Nbc.
Queste tariffe non saranno applicate ai beni conformi all'accordo di libero scambio fra Stati Uniti, Canada e Messico, per cui Trump, in precedenza, aveva applicato dazi del 25%.
Trump ha anche detto che lunedì farà una "dichiarazione importante" sulla Russia. Il tycoon ha riaffermato di essere "deluso" da Mosca, "ma vedremo cosa succede nelle prossime due settimane". Il provvedimento che prevede più sanzioni a Mosca "consente al presidente di fare ciò che vuole. In altre parole, è una mia opzione se voglio utilizzarla", ha proseguito. Il Senato approverà la misura, "ma sta al presidente decidere se vuole usarlo o no", ha continuato.
Secondo quanto riferiscono due fonti informate, Trump invierà armi a Kiev, per la prima volta dalla sua rielezione alla Casa Bianca, basandosi su un potere presidenziale che il suo predecessore, Joe Biden, aveva usato di frequente. La sua squadra sceglierà quali armi inviare, sulla base della Presidential Drawdown Authority e, stando ad una fonte, il pacchetto potrebbe ammontare a circa 300 milioni di dollari.
Martedì, Trump aveva detto che Washington invierà altre armi a Kiev per aiutare l'Ucraina a difendersi da Mosca. Il pacchetto potrebbe includere missili Patriot difensivi e razzi offensivi a medio raggio. Fino ad oggi, l'amministrazione targata Trump aveva inviato armi solo in base alle precedenti autorizzazioni date da Biden. La Presidential Drawdown Authority permette a Trump di attingere dalle scorte di armi per aiutare gli alleati nel caso in cui ci sia un'emergenza.