Delitto di Garlasco: il campione d'intonaco con l'"impronta 33" potrebbe essere ancora intatto

Bisogna capire dove sia stato conservato, poi si procederà con gli esami scientifici. In alternativa, partirebbe il "piano B" della Procura, consistente nella ricerca di tutti i documenti sulle analisi dell'impronta l'audizione di chi ispezionò il muro e i gradini.

(Prima Pagina News)
Martedì 27 Maggio 2025
Pavia - 27 mag 2025 (Prima Pagina News)

Bisogna capire dove sia stato conservato, poi si procederà con gli esami scientifici. In alternativa, partirebbe il "piano B" della Procura, consistente nella ricerca di tutti i documenti sulle analisi dell'impronta l'audizione di chi ispezionò il muro e i gradini.

Il campione d'intonaco su cui è stata repertata l'impronta della mano fatta ricondurre ad Andrea Sempio potrebbe essere ancora intatto, e non andato distrutto come si temeva.

Al momento, non è stato ancora recuperato dagli archivi, ma la Procura di Pavia confida di poterlo recuperare, perché dai verbali dell'inchiesta non risulta che sia stato smaltito.

E' quanto riferisce il quotidiano "La Repubblica", secondo cui nel verbale delle operazioni tecniche effettuatte 4 settembre 2007 "si dà atto che la conservazione dei reperti è buona e non sono quindi suscettibili a degradazione naturale".

Dunque, i tecnici presenti sono d'accordo sulla "non rinunciabile distruzione del campione, ovvero la conservazione di quota parte del substrato merceologico". Che, dunque, potrebbe ancora essere presente. Bisogna soltanto capire dove sia stato conservato, poi si potrà procedere con gli esami scientifici, per capire se, sotto il reagente utilizzato per la prima analisi ci sia ancora materiale biologico di Chiara Poggi (in particolare particelle di sangue, sudore o pelle) mischiato a quello del presunto killer. Allora l'impronta venne scartata, perché all'epoca questo esame, che era meno preciso rispetto a quello che si fa oggi, diede responso negativo. Ora, però, la risposta potrebbe cambiare.

Nel caso in cui, al contrario, il campione non dovesse essere trovato e, quindi, sia andato distrutto, la Procura di Pavia avrebbe pronto un "piano B", che prevedrebbe la ricerca dell'intera documentazione sulle analisi di quell'impronta e le audizioni di tutti coloro che ispezionarono il muro e i gradini.

Intanto, però, anche l'esito dell'incidente probatorio, che si svolgerà a Milano il 17 giugno, sarà di fondamentale importanza: gli esperti che hanno ricevuto l'incarico dalla Procura dovranno accertare di chi siano i profili genetici "estrapolati dai margini ungueali" di Chiara Poggi, che l'ultima consulenza aveva attribuito a Sempio. Dunque, sarà necessario estrarre il Dna "dai para-adesivi delle impronte rinvenute sulla scena del crimine", sia dagli oggetti già analizzati sia da quelli ancora non sottoposti ad analisi.


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