Sei sicuro di voler sbloccare questo articolo?
L’evento, svoltosi alla Galleria del Cardinale Colonna, ha fatto da ponte tra Italia e Polonia con incontri tra designer e una sfilata di dieci stilisti: Jackob Buczyński, Jan F Chodorowicz, Hector&Karger, Marlena Krawczyk, MMC, Natasha Pavluchenko, Mariusz Przybylski, Justyna Rożek, Monika Surowiec, Vicher.
L’evento, svoltosi alla Galleria del Cardinale Colonna, ha fatto da ponte tra Italia e Polonia con incontri tra designer e una sfilata di dieci stilisti: Jackob Buczyński, Jan F Chodorowicz, Hector&Karger, Marlena Krawczyk, MMC, Natasha Pavluchenko, Mariusz Przybylski, Justyna Rożek, Monika Surowiec, Vicher.
Quattrocento ospiti circa hanno applaudito alle creazioni dei dieci stilisti polacchi che hanno presentato le proprie creazioni nella meravigliosa e suggestiva Galleria del Cardinale Colonna, a Roma, per la serata conclusiva della tre giorni East Bound Roma trasformando la moda polacca in racconto, memoria, impegno.
La tre giorni, promossa dal Ministero della Cultura e del Patrimonio Nazionale Polacco, e organizzata dal Creative Industries Institute Polacco e dalla Fondazione Kraina, nell’ambito del programma “Cultura ispirante 2025-2026”, è stata prodotta da Magdalena Christofi e diretto da Waldek Szymkowiak. Protagonista indiscussa è stata la creatività della moda polacca contemporanea, intrecciando artigianato, sostenibilità, emozione visiva in un dialogo vibrante con le radici storiche e culturali della Capitale, Varsavia. Tra i dieci stilisti hanno sfilato: Jackob Buczyński, Jan F Chodorowicz, Hector&Karger, Marlena Krawczyk, Mmc, Natasha Pavluchenko, Mariusz Przybylski, Justyna Rożek, Monika Surowiec, Vicher.
Jackob Buczyński ha presentato una moda circolare che nasce da tessuti di seconda mano come tende e scampoli recuperati. Ogni giacca è poesia di materiali che rinascono e diventano racconto sociale.
Jan F Chodorowicz esplora generi e simboli con speculazioni eleganti sulle uniformi e sugli abiti da lavoro come l’uniforme del cowboy o l’abbigliamento protettivo degli scienziati.
Hector&Karger è un duo performativo e visionario con una innovazione di eleganza classica presentata con cappotti di lana, abiti da sera in seta polacca e con una cura maniacale nei dettagli. Un ponte tra artigianato e digitale.
Marlena Krawczyk ha proposto copricapi che evocano i rifugi dell’infanzia con materiali pregiati e una grazia poetica al tempo stesso intima e contemporanea.
Mmc ha fatto sfilare architetture sartoriali, silhouette oversize con tagli moderni che parlano di eleganza spontanea e inclusiva.
Natasha Pavluchenko ha presentato un'estetica neo-couture che diventa mano artigiana con l’utilizzo di lana, cashmere e seta che plasmano abiti scultorei per momenti speciali.
Mariusz Przybylski ha fatto sfilare un prêt-à-porter di rigenerazione etica e slow-fashion. Le sue borse riciclate, realizzate senza consumo d’acqua, hanno sostenuto progetti WWF.
Justyna Rożek ha proposto una sinfonia poetica in denim e lenzuola trasformate in figure vegetali scultoree. Un manifesto della rinascita estetica dell’upcycling.
Monika Surowiec ha fatto sfilare un massimalismo circolare con stoffe che raccontano storie con toni scuri, strutture architettoniche maschili, materiali riciclati reinventati.
Vicher è una esplosione massimalista di colori e illustrazioni dipinte a mano. Onde, forme alate, femminilità urbana e materica, una visione pop e colta allo stesso tempo.
“Questo evento ha rappresentato un vero ponte tra Italia e Polonia, tra memoria sartoriale e innovazione etica – commenta Karolina Sulej, curatrice dello show – la moda polacca si sta facendo sempre più strada nel panorama internazionale, affermandosi come qualcosa di creativo e all’avanguardia, pur mantenendo un saldo legame con la tradizione. L’Italia è da sempre considerata tra i leader globali nel mondo della moda, riconosciuta per l'eccellenza artigianale, il design sofisticato e lo stile elegante. Per questo, aver ricevuto un apprezzamento così caloroso qui, nella Capitale italiana, è per noi una grande soddisfazione”.
“Il mondo del fashion e del design in Polonia sta vivendo un momento particolarmente florido, con moltissimi artisti che stanno cambiando la visione del paese in questo ambito. – afferma Aleksandra Szymańska, Direttrice del Creative Industries Institute – da una parte c’è voglia di riscatto, di trovare il proprio posto nell’Olimpo della moda e dello stile, ma anche un forte desiderio di far conoscere al mondo il vero animo della Polonia, una terra straordinaria, che ha molto da raccontare e molta voglia di fare e di rinnovarsi, pur restando sempre fedele a se stessa”.
La tre giorni è iniziata con l’inaugurazione dello showroom all’Istituto Polacco di Roma con 15 brand di accessori, dalla gioielleria ai copricapi che hanno svelato una moda rigorosa, etica, profondamente autentica: Atomy, Balagan, Yana Bezdushna, CACKO, Fryga, Kołnierz w Serduszko, Ania Kuczyńska, Lallu Chic, Melancholia, Vanda Novak, ORSKA, Sandra Skórka, TSUDA, Valium Hats e by Wróblewska.
A seguire, il giorno dopo, negli spazi dello stesso Istituto, designer e pubblico si sono incontrati in un dialogo vivace e appassionato tra storie di stoffe riciclate, simbolismi folklorici, tecniche antiche e reinventate, visioni concrete del futuro della moda.
Ma il momento clou è stata la passerella d’autore nella straordinaria Galleria del Cardinale Colonna dove, tra le meravigliose volte affrescate, hanno sfilato le creazioni di dieci stilisti polacchi che hanno mostrato le loro collezioni riscuotendo un gran successo. Tra i numerosi illustri ospiti nel parterre anche: il principe Guglielmo Giovannelli Marconi, Elena Parmegiani Direttore della Galleria del Cardinale Colonna, il pittore Amedeo Brogli, il Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, l’attore Vincenzo Bocciarelli, Janet De Nardis e Massimo Bomba stilista e grande studioso di segni e simboli.